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“L’attore dalla carriera fulminante Benson Okonkwo, che ha sempre negato le voci sulla propria omosessualità, è stato visto baciare un uomo sul set” scrive con un misto di scandalo e compiacimento il sito nigeriano Naij, che evita di specificare che evidentemente il bacio non era un gesto d’amore catturato di nascosto, ma una scena recitata per l’ultimo film dell’artista, “Benson the Maniac” (Benson il maniaco), che racconta la storia di un uomo bisessuale che finisce per contrarre l’HIV come evidente punizione per la propria immoralità.

E anche se Okonkwo continuerà a ripetere di non essere gay, come ha fatto ancora recentemente [Gistmaster], quest’ultimo film confermerà i sospetti del pubblico nigeriano, già alimentati da altri personaggi omosessuali interpretati dall’attore, che, per esempio, è stato il protagonista passivo di una memorabile scena di sesso anale sorprendentemente realistica e appassionata in “Pregnant Hawkers” (Venditrici ambulanti incinte) nel 2013 [Il Grande Colibrì].

Ma in questi giorni in Nigeria al centro dei pettegolezzi non c’è la star di Nollywood, la gigantesca industria cinematografica del paese africano, ma una giovanissima regina di bellezza. L’11 ottobre il pubblico televisivo ha assistito a uno spettacolo a dir poco inconsueto: gli organizzatori del concorso Miss Anambra si sono ripresi l’automobile con cui avevano premiato una giovane universitaria e hanno cancellato in diretta il nome del concorso dalla fiancata. La motivazione era suonata sibillina alla maggior parte dei telespettatori: “Condanniamo in termini chiari qualsiasi comportamento amorale, come quelli suggeriti da un presunto contenuto lurido in circolazione, e non li perdoniamo”.

Lo scandalo è esploso in tutta la sua violenza solo nei giorni successivi, quando il web si è riempito di un brevissimo filmato a luci rosse in cui la vincitrice di Miss Anambra, la 19enne Chidinma O., amoreggiava con un’altra donna. La ragazza ha prima negato tutto, poi ha dovuto ammettere ogni cosa quando sui social network e sui siti nigeriani è apparso un secondo video più lungo, in cui le due ragazze si leccano, praticano il cunnilingus (cioè la stimolazione dei genitali femminili con la lingua) e soprattutto si penetrano con un cetriolo, che è diventato il simbolo dello scandalo.

Da quel momento in poi tutti i media nigeriani si sono scatenati e la miss è diventata uno dei principali argomenti di conversazione del paese: milioni di persone hanno guardato il filmino porno per manifestare la propria indignazione (sic!), mentre siti e giornali annunciavano l’imminente arrivo di un terzo fantomatico video a luci rosse. E la vicenda ha preso una svolta sempre più nauseante e cupa.

Denigrazioni e prese in giro anche per strada hanno colpito tutta la famiglia della ragazza, fino ai parenti più lontani, mentre per le sue sorelle si prospetta un futuro in cui sarà difficile trovare marito. Nonostante questo, la famiglia ha continuato a difendere Chidinma, sostenendo che la ragazza avrebbe fatto sesso lesbico sotto l’effetto di droghe o perché costretta con la violenza.

Dopo lunghi giorni di silenzio, il 26 ottobre la ragazza avrebbe dovuto parlare in una conferenza stampa mondiale (sic!) per spiegare la propria versione dei fatti, come aveva annunciato il suo avvocato, Ikenna Obidiegwu. All’ultimo momento, però, è scoppiato l’allarme per la presunta presenza di alcuni uomini armati che avrebbero voluto uccidere Chidinma e l’incontro con i giornalisti è saltato. La miss ha scritto su Facebook: “Minacciano seriamente di spararmi alla conferenza stampa se aprirò mai la bocca per dire la verità su questo brutto episodio”.

Da allora la giovane è scomparsa e neppure i suoi parenti più stretti sanno dove si trovi: il padre, che evoca l’azione di spiriti maligni per spiegare la vicenda, dice di non sapere neppure se la figlia è ancora viva. Alcune voci, smentite però dall’avvocato, sostengono che Chidinma sarebbe fuggita dalla Nigeria per chiedere asilo in un altro paese [The Sun]: chissà se in qualche angolo di mondo potrà trovare chi la accolga e non la giudichi.

 

Pier
©2016 Il Grande Colibrì

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