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“I bambini cinesi ora hanno un corso di educazione sessuale di cui possiamo essere fieri” scrive il quotidiano statale Global Times su Weibo, il Twitter cinese. Il giornale, molto fedele alle linee del governo, si riferisce ai nuovi testi del Gruppo Editoriale dell’Università Normale di Pechino che sono stati distribuiti agli studenti delle scuole primarie [Shangaiist]. Se fino all’anno scorso gli alunni ricevevano libri in cui, per esempio, si bollavano come “degenerate” le ragazze che hanno rapporti prima del matrimonio [Shangaiist], ora è stato fatto un salto in avanti evidente. E, per qualcuno, anche scioccante.

Già in seconda elementare i manuali spiegano, con testi e disegni molto chiari, come funzionano gli organi genitali e come nasce un bambino. Raccontano che bisogna seguire i propri desideri e le proprie aspirazioni senza lasciarsi sviare dagli stereotipi di genere (una bambina può diventare una poliziotta intransigente o un’intrepida astronauta, esattamente come un bambino può diventare un maestro d’asilo o un infermiere amorevole). E insegnano cosa sono le molestie sessuali e come cercare di sfuggirle, chiedendo aiuto ai genitori o alla polizia. I testi non tacciono neppure del fatto che a volte certe attenzioni inappropriate degli adulti possono arrivare non da sconosciuti, ma da parenti e amici.

I diversi temi sono riproposti e approfonditi dalla seconda alla sesta elementare. Il tema generalmente tabù [Il Grande Colibrì] dell’HIV e delle malattie sessualmente trasmissibili (MST), per esempio, è affrontato a partire dalla quinta, quando si spiega l’importanza dell’uso del preservativo nei rapporti eterosessuali e omosessuali.

Già, perché il corso di educazione sessuale parla spesso e volentieri dei diversi orientamenti. Sin dalla seconda elementare, i bambini imparano che c’è chi ama le persone del sesso opposto e c’è chi invece ama le persone dello stesso sesso e che va benissimo così, perché “l’amore è una cosa meravigliosa” sempre e comunque. E ci sono pure le persone bisessuali e anche per loro vale lo stesso discorso: “Saresti scioccato da una persona a cui piace sia il piccante che il dolce?”.

Non è giusto discriminare le persone LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali), spiegano i libri, e quando succede non bisogna accettarlo. Perché tutti abbiamo diritto ad amare chi vogliamo e a essere felici con lei o con lui. Per questo i volumi sono popolati da ragazzi che sognano altri ragazzi, da uomini che preparano la cena per i compagni, da donne innamorate che passano il tempo libero insieme, da ragazze che parlano tranquillamente del proprio orientamento a genitori solidali. Scene semplici di una vita quotidiana serena e piena d’affetto e di rispetto.

E tra queste scene spuntano anche coppie omosessuali con figli e altre che si sposano. Il corso, infatti, spiega ai bambini delle elementari che in alcuni paesi del mondo esiste il matrimonio tra persone dello stesso sesso, anche se non è riconosciuto in Cina, almeno “per ora”, come annota sorprendentemente il libro.

Ovviamente il nuovo corso di educazione sessuale ha suscitato l’entusiasmo delle femministe e degli attivisti per i diritti delle persone LGBTQI, ma ha creato molte polemiche sui social network. Le critiche, però, non si sono concentrate sull’apertura alla diversità sessuale né si sono trasformate in stupidi complottismi su improbabili “ideologie gender”: è il disegno di un rapporto sessuale etero ad avere imbarazzato molti adulti, con Weibo che si è riempito di testimonianze di genitori che sono arrossiti vedendo l’immagine. D’altra parte sono cresciuti in scuole dove i libri di testo non raccontavano il sesso, ma lo demonizzavano come “degenerazione”.

 

Pier
©2017 Il Grande Colibrì

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