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Il mondo intero è in attesa del voto parlamentare del 17 giugno in Grecia con speranza e paura. In particolare, i media mainstream raffigurano Syriza, il vincitore più probabile secondo gli ultimi sondaggi, come una forza politica estremista ed abbastanza pericolosa e si schierano con Nuova Democrazia, partito di centro-destra responsabile della catastrofe finanziaria greca. Syriza è una vasta coalizione di una dozzina di organizzazioni politiche che vanno dai socialisti agli ecologisti, unificando sinistra alternativa e tradizionale. Nonostante i riflettori puntati adosso, Syriza rimane una cosa misteriosa per molte persone al di fuori della Grecia. Che cosa vuole Syriza? Quali sono le sue idee sui diritti LGBTQ* e sui diritti degli immigrati? Ne abbiamo parlato con Panagiotis Pantos, rappresentante della coalizione a Nea Smyrni, un sobborgo meridionale di Atene.

Credete davvero che Syriza possa vincere le elezioni, nonostante l’opposizione dei poteri economici e finanziari del capitalismo globale?

Crediamo che sia assolutamente fattibile per Syriza vincere le elezioni, segnando in questo modo un grande cambiamento non solo per il nostro paese, ma anche per l’Europa, dal momento che sarà la prima volta che un governo di sinistra verrà insediato in carica. Ma sappiamo che i momenti più difficili verranno dopo, dal momento che i nostri avversari (partiti politici, governi stranieri e poteri finanziari) non rispetteranno l’esito delle elezioni ed il diritto del popolo greco di decidere il proprio destino, ma cercheranno di boicottare i nostri sforzi. Ecco perché abbiamo detto chiaramente ai greci che, affinché un governo di sinistra abbia successo, è necessaria la partecipazione attiva delle persone.

Perché dovete affrontare un’opposizione così forte? Siete così pericolosi?

I partiti conservatori e socialdemocratici stanno cercando di demolire la sicurezza sociale, i diritti del lavoro e gli stessi principi democratici in tutta Europa. Questi partiti rappresentano il vero pericolo per un’Europa con un forte modello sociale, per la solidarietà, per l’istruzione e per la sanità per tutti, ed i popoli europei devono fermarli prima che sia troppo tardi.

Quali sono i vostri principali alleati in Grecia, in Europa e nel mondo?

A parte il sostegno dei partiti di sinistra di tutto il mondo (in Europa soprattutto quelli che partecipano al Partito della Sinistra Europea), dei movimenti sociali che sono emersi negli ultimi 15 anni nella ricerca di una globalizzazione alternativa ed ecologica e degli intellettuali (come il filosofo sloveno Slavoj Zizek, lo storico britannico-pakistano Tariq Ali ed il filosofo francese Étienne Balibar), il nostro alleato più importante sono i popoli del mondo e soprattutto i popoli dell’Europa meridionale, che hanno capito che, se i greci perdono la loro battaglia contro “l’austerity per le persone ed i profitti per le banche”, saranno i prossimi a subire la stessa politica. Contiamo sul vostro sostegno attivo e sulla vostra solidarietà!

Quali sono i punti principali del vostro programma elettorale?

Finora i governi europei stanno pagando i soldi agli stessi politici che sono responsabili dei problemi economici greci, affinché tutto rimanga uguale. Chiediamo alla comunità internazionale di sostenere la Grecia in uno sforzo per cambiare profondamente, in una direzione che non attacchi il diritto delle persone ad una vita decente. Il nostro programma afferma semplicemente cose basilari: il controllo statale sulle banche greche ed i servizi pubblici strategici privatizzati, la rinegoziazione di un nuovo accordo di prestito con la troika, la reintroduzione dei contratti collettivi sugli stipendi, la protezione dei salari, delle pensioni, della sanità e dell’istruzione pubbliche, un nuovo sistema di tassazione della ricchezza, tolleranza zero contro la corruzione ed il clientelismo, la mobilitazione delle forze produttive al fine di trasformare la nostra base economica, istituzioni di democrazia partecipata e diretta…

E sui diritti LGBTQ*?

Syriza è sempre stata un’attiva sostenitrice degli sforzi della comunità LGBT per l’uguaglianza dei diritti. Ed è l’unico partito parlamentare a sostenere il diritto al matrimonio omosessuale, con uguali diritti rispetto al matrimonio eterosessuale (mentre tutti gli altri partiti non sostengono nemmeno il diritto alle unioni civili). Infatti Syriza (attraverso i giornali e la stazione radio a lei affiliati) ha svolto un ruolo cruciale nell’organizzazione dei primi “matrimoni omosessuali dimostrativi” in Grecia, nel 2008. Negli ultimi anni Syriza ha anche iniziato a lavorare più strettamente con l’Associazione di Sostegno Transessuale Greca, patrocinando le sue conferenze e portando le sue richieste in parlamento.

Si tratta di un programma interessante…

Sì, ma ci rendiamo conto che tutto questo non è sufficiente, perché l’omofobia ed il sessismo sono ben radicati nella nostra società, anche tra i progressisti. Tuttavia le cose stanno iniziando a cambiare e siamo determinati a rimanere saldi in modo che la questione dei pari diritti non si perda nell’agenda politica che oggi si concentra soprattutto sull’economia e sulla crisi.

Qual’è la posizione di Syriza sui diritti degli immigrati?

Syriza assume una posizione forte contro la demonizzazione degli immigrati e misure antidemocratiche come i campi di concentramento ed i muri di confine. Noi crediamo che la questione dell’immigrazione debba essere affrontata sia a livello nazionale che a livello europeo. La Grecia (in quanto paese di ingresso nell’UE per la maggior parte degli immigrati) dovrebbe aumentare la velocità con cui tratta le richieste di asilo e l’oggettività del processo (ora ha i tassi più bassi dell’UE), implementare un nuovo quadro normativo per dare i permessi legali agli immigrati (riducendo in questo modo la possibilità che le reti criminali li sfruttino, e anche garantendo la parità di retribuzione e di sicurezza sociale a tutti coloro che lavorano in Grecia), adottare misure per migliorare la cosiddette “zone ghetto” a beneficio di tutti coloro che ci vivono, greci e immigrati.

Ma, come già detto, l’immigrazione è una questione europea…

L’Europa nel suo insieme dovrebbe assumersi la responsabilità sulla questione e non lasciare che i paesi del sud e in particolare la Grecia la affrontino da soli. Tutte le direttive ed i trattati europei in materia di immigrazione (come Dublino II ed il Patto europeo sull’immigrazione e l’asilo) dovrebbero essere rivisti, in modo che nessun paese sia trasformato in una gigantesca prigione per migranti e rifugiati. Parallelamente, l’UE dovrebbe creare politiche forti per finanziare lo sviluppo nei paesi asiatici e africani ed anche cambiare la propria politica estera per promuovere la pace e la prosperità nel mondo, invece che la guerra ed i diritti delle multinazionali.

A proposito di Europa, il nostro continente sta vivendo un periodo di crisi economica, ma anche una crisi dei diritti: non solo i diritti sociali e del lavoro vengono cancellati in Grecia, Portogallo, Spagna ed Italia, ma anche i diritti civili sono minacciati dall’avanzata dell’estrema destra (per esempio, la nuova costituzione ungherese o le politiche migratorie italiane). Perché l’estrema destra affascina così tante persone in Europa?

Quando i cosiddetti partiti tradizionali, come i conservatori ed i socialdemocratici, adottano l’agenda dell’estrema destra e attaccano la democrazia contraendo i diritti civili, al fine di impedire manifestazioni e proteste sociali o dare la colpa di tutti i problemi sociali agli immigrati ed alle minoranze, è solo naturale che una parte della popolazione si rivolga all'”originale”, all’estrema destra. La risposta è di fare l’esatto contrario. L’Europa nel suo insieme dovrebbe prendere la decisione di uscire dalla crisi rafforzando la democrazia ed i diritti sociali e civili. Ma una politica di questo tipo richiede un cambiamento fondamentale di principi che l’élite europea non è disposta a fare, dal momento che minaccia la sua posizione dominante ed anche i profitti dei ricchi. Ecco perché uno spostamento dei popoli europei a sinistra è assolutamente indispensabile al fine di avviare il cambiamento.

In Grecia l’estrema destra è rappresentata da Xrisi Avgi (Alba Dorata)…

Purtroppo il successo di Syriza alle elezioni del 6 maggio è stato accompagnato dall’ingresso di Xrisi Avgi in Parlamento con il 7%! Stiamo parlando di un partito dichiaratamente neonazista che si è reso responsabile di aggressioni, accoltellamenti ed omicidi, ma che ha sempre goduto della protezione della polizia. E’ significativo che mentre parliamo, a pochi giorni dal voto, il signor  Kassidiaris, rappresentante stampa del partito e parlamentare (che sarà sotto processo anche la prossima settimana con l’accusa di accoltellamento), si nasconde dalla polizia, che ha avviato una ricerca per arrestarlo per aver aggredito e picchiato nel corso di un programma TV in diretta due deputate della sinistra.

Come spiega il successo di Xrisi Avgi?

I problemi sociali che la società greca si trova di fronte rappresentano buona parte del motivo per cui i neonazisti hanno ottenuto una percentuale così alta in un paese che ha sofferto così tanto per colpa del nazismo. Ma la storia non è tutta qui. Una gran parte della responsabilità ricade sul Pasok (il partito socialista) e su Nuova Democrazia, ed anche sul sistema mediatico, dal momento che durante l’ultimo anno ha promosso attivamente la presenza di Xrisi Avgi nella vita pubblica, al fine di ridurre il crescente sostegno per la sinistra.

Pensa che il successo neonazista si replicherà nelle prossime elezioni?

Molte persone che hanno votato per Xrisi Avgi come mezzo per rigettare l’intero sistema politico ora sembrano aver cambiato idea, ma questo non significa che Xrisi Avgi non otterrà un buon risultato. Noi pensiamo che il fenomeno dell’estrema destra abbia già radici più profonde e sarà una questione che la società greca dovrà affrontare nel prossimo periodo.

 

Pier
©2012 Il Grande Colibrì

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