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Dallo scorso anno gli studenti della École Mondiale World School, una scuola superiore tra le più costose di Mumbai (India), nel quartiere di Juhu, hanno inserito nel loro percorso scolastico lo studio delle discriminazioni contro la comunità transgender della città e hanno dato vita ad un progetto molto ambizioso chiamato “Unheard Voices” (Voci inascoltate), con lo scopo di eliminare i pregiudizi e di offrire aiuti concreti.

Gli studenti hanno realizzato delle attività che per esempio aiutano le persone transgender di Mumbai a diventare indipendenti finanziariamente, cercando di attenuare la piaga sociale della loro inoccupazione. Uno studente, Kushi Kapoor, spiega un’attività che consiste nel fornire alle persone transessuali una videocamera per farsi una breve intervista in cui si raccontano, spiegano il loro percorso di vita, le difficoltà incontrate e tutto ciò che si sentono di far sapere al pubblico. Poi, una volta che i video diventano virali girando sul web, i “protagonisti” potranno guadagnare un po’ attraverso le pubblicità.

L’intero programma “Unheard Voices” è diviso in quattro punti, uno dei quali è diffondere la consapevolezza sul sesso sicuro attraverso un dispensario clinico sui telefonini cellulari. Nayantara Deane, una studentessa della scuola, riportan le parole di Haya, una transessuale che hanno incontrato e che racconta che c’è molta mancanza di consapevolezza sul sesso sicuro, che provano disagio ad andare all’ospedale, e quanto devono combattere per i problemi economici a causa della discriminazione che non gli permette di trovare un impiego.

Come prevedeva il progetto, questo fine settimana gli studenti hanno fatto incontrare i loro genitori e tutti i professori dell’istituto con alcune persone importanti della comunità LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali) indiana: Manabi Bandopadhyay, professoressa e direttrice dallo scorso anno del Krishnanagar Women’s College, la prima transessuale indiana ad avere terminato un dottorato in filosofia; poi l’attivista transessuale e attrice Kalki Subramaniam; ed infine la fondatrice della casa editrice Queer Ink Shobhna Kumar, lesbica dichiarata.

L’attrice Kalki racconta che a 14 anni fece conoscere ai suoi genitori la decisione di cambiare sesso. Dopo l’iniziale disperazione, l’hanno amabilmente sostenuta, ma ha dovuto subire atti di bullismo da parte dei compagni di classe. Quando alle scuole superiori i suoi genitori la iscrissero in una scuola maschile, non aveva amici e tutti la prendevano in giro per i suoi modi femminili.

Malgrado in India la discriminazione sia stata ridotta attraverso qualche aiuto dallo stato, come la creazione di un’equipe medica per l’assistenza sanitaria e le operazioni chirurgiche o vari alloggi gratuiti, la maggior parte delle persone trans restano sole, senza una casa dignitosa, a volte senza una vera famiglia, né lavoro né educazione. Questo porta all’emarginazione totale, alla depressione e al suicidio. Manabi afferma che è per tutte queste ragioni che le persone trans sono costrette a elemosinare e a prostituirsi.

Due studenti, Kushi e Frazer, pronunciano parole piene di speranza, che fanno credere in un forte cambiamento e in una consapevolezza che deve assolutamente espandersi tra i giovani che determinano il futuro: “Abbiamo iniziato questa iniziativa per convincere la comunità della nostra scuola della necessità di creare pari diritti per le persone trans. Volevamo che le persone realizzassero quante ingiustizie e discriminazioni deve affrontare la comunità delle hijra [le persone biologicamente maschili che assumono un ruolo femminile e sentono di appartenere a un “terzo sesso”; ndr]. La parte più importante di questo evento è stato il feedback ricevuto da questa comunità: ci hanno raccontano come si sono sentite quando sono state finalmente accolte. Per questo tutti i nostri sforzi sono valsi la pena”.

“Speriamo che il nostro evento accresca la consapevolezza riguardo alle discriminazioni affrontate dalla comunità transgender. Ora vogliamo portarla avanti” hanno aggiunto [DNA].

Se si comincia a includere l’insegnamento sulla diversità di genere nei percorsi di studio scolastici, la situazione potrà cambiare decisamente. Come ha detto Shobhna durante l’incontro, dobbiamo combattere l’ignoranza sulla comunità LGBTQI attraverso la letteratura e i libri in tutte le lingue, così che tutti i giovani siano messi in condizioni di sapere, perché loro saranno il futuro, loro saranno gli agenti del cambiamento. [Hindustan Times].

 

Ginevra
©2016 Il Grande Colibrì

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