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Mentre in Italia le prime unioni civili iniziano a essere celebrate, a San Marino le coppie omosessuali rimangono di fatto prive di diritti. Ecco la testimonianza di una ragazza italiana, Rosa (nome inventato), che convive clandestinamente con la compagna sammarinese, non essendoci leggi che riconoscano la loro unione.

Come sono state percepite le Unioni civili italiane a San Marino?

Mentre in Italia la legge sulle unioni civili veniva discussa e successivamente approvata, i giornali di San Marino, e insieme a loro diversi partiti, parlavano del cambiamento che stava attuando la vicina Italia e dell’importanza di far rimanere San Marino al passo coi tempi.

Si è parlato di proposte di legge, ci sono stati sondaggi, ma nel concreto non si è fatto nulla. Passata una settimana ci si è dimenticati di tutto, sono stati considerati più importanti altri problemi e le unioni civili sono finite nel dimenticatoio nonostante un sondaggio su un giornale sammarinese (senza scopo statistico), che chiedeva se si era d’accordo o meno con le unioni civili, vedesse il 78% delle persone rispondere favorevolmente [La Tribuna Sammarinese].

Che tipo di contratti di convivenza possono essere stipulati a San Marino?

Gli unici contratti di convivenza che possono essere stipulati sono quelli tra due persone di sesso opposto, infatti, nelle leggi in cui se ne parla, le convivenze vengono sempre definite “more uxorio” e quindi come marito e moglie [mentre in Italia l’espressione “more uxorio” riguarda anche le coppie omosessuali: Articolo29; ndr]. Al momento non ci sono leggi che parlano di vera e propria convivenza, al massimo qualcosa riguardo alla coabitazione di due sammarinesi dello stesso sesso, considerati alla stregua di coinquilini e non come coppia.

Le coppie omosessuali in cui uno dei due partner è straniero vanno incontro a ulteriori svantaggi?

Sì, sono svantaggi principalmente legati al permesso di soggiorno, poiché parlare di diritti per le coppie omosessuali (che siano sammarinesi o formate da un sammarinese ed uno straniero) è di fatto impensabile. Esiste una legge [legge 118/2015, all’articolo 15, comma 1: Consiglio Grande e Generale; ndr] che prevede il permesso di soggiorno per coabitazione a fini solidaristici e di mutuo aiuto, in cui non si specifica (come nel caso dell’attuale legge per la convivenza) se lo straniero deve essere di sesso opposto o meno.

Questa legge è l’unico appiglio che hanno due persone omosessuali per coabitare, che non significa convivere, senza che sia riconosciuto nessun diritto alla coppia come tale. La coppia omosessuale si vede così costretta a “mentire” sulla propria relazione e a nascondersi dietro ai fini solidaristici e di mutuo aiuto, che per di più prevedono che il/la sammarinese abbia un alloggio ed uno stipendio adeguato per il mantenimento di entrambi per poter attuare la coabitazione.

Parlaci della tua situazione. Quali sono le difficoltà a cui vai incontro?

Beh, è una situazione un po’ difficile. Io convivo con la mia compagna, ma non sono in regola. Attualmente viviamo in un appartamento che non è abbastanza grande per poter richiedere il permesso a fini solidaristici e di mutuo aiuto, e non sono nemmeno sicura che basti lo stipendio che prende. Non essendo in regola non posso richiedere assistenza sanitaria continuativa, potendovi accedere di fatto solo come turista.

È molto difficile trovare un lavoro a San Marino, perché tendono ad assumere prima i sammarinesi. Se fossi in regola potrei accedere alle liste del lavoro almeno come frontaliera. Inoltre se ci fossero controlli e venissi scoperta, verrei accompagnata ai confini dello Stato. Fortunatamente non ho mai incontrato difficoltà a livello discriminatorio, io e la mia compagna camminiamo tranquillamente mano nella mano e nessuno ci ha mai detto o fatto nulla.

Quali sono le prospettive future? C’è qualcuno che vorrebbe proporre una legge?

Il futuro è incerto, attualmente il governo è in procinto di cadere quindi non si sa ancora in che direzione si muoverà riguardo ai diritti per le coppie omosessuali. In ogni caso ci sono state alcune proposte da parte di partiti o associazioni, ma nulla che si concretizzasse davvero. Purtroppo non sono molto fiduciosa, sembra sempre che la questione non venga ritenuta abbastanza importante da essere risolta.

In che modo per un italiano è possibile sostenere i diritti LGBT a San Marino?

Penso che l’unico modo per farlo sia parlare della situazione sammarinese. C’era un’associazione LGBT, ma attualmente non è più attiva. Purtroppo ne so davvero poco poiché la questione tende a rimanere un po’ nascosta. San Marino non è ancora così aperta, le coppie dichiarate sono poche e generalmente sono persone giovani, cresciute con una mentalità più aperta.

Vorresti dire qualcosa a chi si trova in una situazione simile alla tua?

Non scoraggiatevi, non perdete la speranza che le cose possano migliorare, e parlatene, discutete, fatevi sentire, in modo che nessuno si scordi che noi esistiamo e che abbiamo dei diritti. In Italia qualcosa si è mosso, grazie anche a chi è sceso in piazza e si è fatto sentire, e anche se a San Marino c’è una realtà diversa, la speranza di poterla migliorare deve rimanere viva.

Irene Benina
©2016 Il Grande Colibrì

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