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I Paesi Bassi sono stati il primo paese al mondo a riconoscere il matrimonio gay nel 2001. I Paesi Bassi sono un luogo ideale nel campo della libertà sessuale per le persone e per i rifugiati LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali) che provengono da paesi che non riconoscono i loro diritti e che, anzi, considerano l’omosessualità un crimine.

Ma il 2 dicembre 2016  è arrivata una notizia molto brutta dal centro di accoglienza per rifugiati (AZC) di Bellingwolde, nel nord dei Paesi Bassi. Un ragazzo gay iraniano è stato attaccato da un uomo proveniente dal Nord Africa che, secondo quanto dice l’associazione LGBT Asylum Support sulla sua pagina Facebook, sarebbe stato spinto dalla propria omofobia. La violenza ha raggiunto il tentato omicidio, come si vede nella foto pubblicata dall’organizzazione con il ragazzo iraniano a terra, privo di conoscenza e coperto di sangue dopo essere stato colpito alla gamba con un coltello.

Secondo le indagini della polizia, il movente del colpevole sarebbe il commercio di droghe leggere, tuttavia sia la vittima sia alcuni testimoni (LGBT cristiani che sostengono i richiedenti asilo gay) hanno dichiarato che il motivo sarebbe la discriminazione contro le persone LGBTQI e cristiane.

L’autore dell’attacco è stato subito arrestato e messo in carcere, mentre la vittima è rimasta cinque giorni in ospedale, dove ha subito un intervento chirurgico a casa delle lesioni gravi, poi l’agenzia centrale per i richiedenti asilo (COA) lo ha trasferito per la sua sicurezza in un altro centro di accoglienza nel nord del paese.

Ho provato a contattare l’associazione per avere maggiori informazioni circa l’incidente, ma ancora non mi hanno risposto in modo dettagliato.

Comunque, non sarebbe la prima volta che le persone omosessuali sono esposte ad attacchi nei centri per richiedenti asilo e ci sono state richieste urgenti per garantire la protezione e l’incolumità di queste persone. È stato richiesto anche un incontro con il ministro degli esteri per realizzare un maggior supporto ai rifugiati LGBTQI.

Nel mio articolo per Il Grande Colibrì, “Centri per richiedenti asilo LGBT: privilegio o protezione?”, ho sottolineato le problematiche che affrontano le persone LGBTQI ospitate nei centri di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati. I richiedenti asilo si trovano spesso ad affrontare episodi di omofobia, transfobia, bullismo e in molti casi anche violenza da parte degli altri ospiti all’interno delle strutture di accoglienza.

Per questo torno a chiedere che i rifugiati con diversi orientamenti sessuali o identità di genere abbiano diritto a un posto particolare per preservare la loro privacy e per difenderli dalle persecuzioni e dallo scherno.

Amani Zreba
©2016 Il Grande Colibrì
foto: Matthew Kenwrick (CC BY-ND 2.0)

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