Skip to main content

L’appuntamento su Facebook è già fissato: il 24 agosto 2016, giorno inaugurale del semestre all’università di Austin, in Texas. Per quel giorno un gruppo di studenti ha organizzato una protesta pacifica per violare le regole universitarie sul decoro e la decenza, dandosi appuntamento nelle mura dell’ateneo accompagnati da un dildo. Ma se l’anticipo e la forma di protesta possono far sorridere, le ragioni che hanno spinto i giovani ad attuarla sono molto importanti. Nell’agosto dell’anno prossimo anche in Texas, infatti, entrerà in vigore una norma, controfirmata recentemente dal governatore Greg Abbott, che permetterà agli studenti di introdurre nei campus pistole per difendersi in caso di necessità: una norma che ovunque divide l’opinione pubblica perché, in caso di intervento delle forze dell’ordine, uno studente con in mano una pistola potrebbe essere scambiato per un attentatore e finire ucciso per errore.

Ma, soprattutto, è proprio la possibilità di portare armi tra le mura scolastiche che favorisce la continua spirale di violenza che, anche nelle ultime settimane, ha insanguinato diverse università statunitensi. Esattamente come la libera circolazione delle armi nel paese favorisce le frequenti stragi e gli efferati episodi di violenza, oltre che i numerosi incidenti domestici in cui bambini usano le armi trovate in casa, a volte addirittura senza rendersi conto di quello che fanno.

sparatorie usa

Se la legge sarà così permissiva con le pistole, non altrettanto è con tutta una serie di oggetti che sono del tutto inoffensivi, ma che sono considerati osceni. Per questo centinaia di studenti hanno già aderito alla manifestazione, assicurando che faranno spuntare dal loro zainetto colmo di libri il loro dildo personale, amico fedele di divertimenti solitari o comunitari o magari destinato a diventarlo per chi dovrà procurarsene uno per l’occasione [Chron].

Con l’hastag #CocksNotGlocks (Cazzi, non pistole), i giovani universitari di Austin sperano di far capire quanto assurde siano leggi che colpevolizzano il piacere e consentono l’uso di strumenti di morte. A scuola, ma non solo.

 

Michele
©2015 Il Grande Colibrì

Leave a Reply