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Allo stato dei fatti neanche sappiamo se il “governo degli otto punti” proposto da Pierluigi Bersani e dal Partito Democratico vedrà la luce o sarà cassato ancor prima di nascere. Ma se dovesse andare in porto una maggioranza che non riproponga l’ammucchiata del governo Monti, dal mancato aborto di un governo si potrebbe arrivare a nuovi diritti per le adozioni, oltre che ad alcuni piccoli ma non marginali riconoscimenti per altre persone che abitano in questo Paese.

Il punto relativo ai diritti, ottavo e – speriamo – non ultimo del mini programma di governo dei democratici, prevede infatti alcuni importanti interventi a favore degli stranieri e dei cosiddetti “immigrati di seconda generazione”, ma anche il riconoscimento delle unioni di fatto e, sebbene le adozioni vengano riservate alle sole coppie eterosessuali, si prevede “la possibilità che a uno dei partner omosessuali sia attribuita la responsabilità genitoriale sul figlio naturale dell’altro partner, nonché la possibilità che il convivente possa adottare il figlio biologico (e non adottivo) dell’altro” [Partito Democratico].

Non è certo quello che molti di noi stanno aspettando, ma qualche segnale positivo c’è e si spera che i parlamentari cattolici del PD non mettano ancora una volta i bastoni tra le ruote, com’è accaduto in passato, tanto che ancor oggi manca in Italia una legge contro l’omofobia e sicuramente non solo per colpa del centrodestra.

Del resto questi signori che proprio non possono concepire che tutti gli esseri  umani godano degli stessi diritti se la passano meno bene che in passato: in Italia contano un po’ meno e altrove devono subire smacchi notevoli (come quelli che sogniamo subiranno un giorno anche qui).

In Francia la proposta delle nozze gay, con annesso diritto di adozione supera (non senza difficoltà) lo scoglio della commissione legislativa del Senato [Le Monde]. In Israele il ministero della salute raccomanda il riconoscimento dell’omogenitorialità, sebbene le coppie gay siano destinate a non avere i benefici destinati ai genitori eterosessuali [Ynet]. In Porto Rico il governo prende posizione su una causa specifica, chiedendo al tribunale di rivedere la sentenza che nega l’adozione ad una donna lesbica [El Nuevo Día]. E al diritto di adozione di gay e lesbiche punta anche per il futuro il governo della Tasmania, che ha l’obiettivo di cancellare il gap che la separa da diversi altri stati dell’Australia [Gay News Network].

Ma non c’è solo la politica a svegliarsi: l’Accademia pediatrica americana, che riunisce circa 60mila medici specializzati nelle cure dei bambini, ha pubblicato un intervento di supporto al matrimonio gay e alla possibilità per i genitori LGBTQ* di adottare, ritenendo che “se un bambino ha due genitori capaci e amorevoli, che creano una relazione come il matrimonio, questo è il meglio per il bambino” [Post-Gazette].

E l’opinione dei pediatri è supportata da diverse ricerche condotte tra il 2007 e lo scorso anno, che dimostrerebbero che, quando le coppie omosessuali non valgono quanto due genitori etero nei confronti dei bambini, valgono di più… [Yahoo!] E la storia di Danny e Peter e di come il piccolo Kevin ne ha fortificato l’unione, dopo che l’hanno raccolto in un angolo di una stazione della metropolitana di Manhattan dove era stato abbandonato, sembra esserne la conferma: anche se non tutti i giudici si sarebbero dimostrati di così larghe vedute né tutti i compagni avrebbero accolto con tanta accettazione la scelta di Danny come ha fatto Peter [Opinionator].

 

Michele
©2013 Il Grande Colibrì

2 Comments

  • Anonimo ha detto:

    No infatti non dovrebbe esitare ma dovrebbe renderlo illegale…un conto è essere omosessuali,cosa assolutamente naturale,un conto è stravolgere migliaia di anni di tradizioni e cultura per i capricci di bambini cresciuti.

    • Michele Benini ha detto:

      Meno male che il mondo progredisce però.
      Tra l'altro (non so se lo sai): per migliaia di anni gli uomini non hanno usato alcun motore; deduco che sarebbe bene rendere illegali anche quelli, giusto?

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