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Matrimoni tra due fedeli musulmani dello stesso sesso, come quello celebrato in Francia? Sono sempre più frequenti in tutto il mondo, ma sono “haram” (non consentiti dall’Islam), secondo una dichiarazione pubblica dell’Assemblea dei ricercatori islamici dell’Università Al-Azhar del Cairo, in Egitto, una delle principali istituzioni culturali nel mondo musulmano. Le parole scelte dall’Assemblea, presieduta dallo shaykh (sceicco) Ahmad Altayab, sono molto dure: il matrimonio omosessuale è raffigurato come contrario all’Islam e tutte le religioni, ad ogni valore etico di tutta l’umanità, alle tradizioni storiche di tutti i popoli, perfino al buon gusto… [Al-Masry Al-Youm]

La dichiarazione di Al-Azhar è in contrasto con le evidenze storiche, scientifiche e sociologiche, ma soprattutto cerca di mettere a tacere qualsiasi interpretazione differente, imponendo una ortodossia dogmatica aliena alla tradizione islamica pluralista, come denunciato dalle associazioni dei musulmani progressisti.

L’Assemblea dei ricercatori islamici di Al-Azhar si spinge fino a decidere che Dio non accetterà le preghiere rivolte a Lui, quando la preghiera sarà guidata da un imam omosessuale o gay-friendly. Questa affermazione sarebbe sorprendente persino da parte di una gerarchia clericale, ma suona incomprensibile in una religione senza clero come l’Islam sunnita.

Esprimiamo la nostra solidarietà e confermiamo la nostra amicizia a tutti gli e le imam omosessuali e/o LGBT-friendly, così duramente condannati. Qui di seguito, pubblichiamo la dichiarazione di Musulmans Progressistes de France (Musulmani progressisti di Francia), con la quale siamo orgogliosi di collaborare.

Pier Cesare Notaro
©2013 Il Grande Colibrì
foto: Il Grande Colibrì

Gli/le imam progressisti/e di Musulmani/e Progressisti/e di Francia rispondono alla violenza omofobica dell’imam di Al-Azhar in Egitto

L’università islamica di Al-Azhar, basata al Cairo e la cui influenza intellettuale e teologica è stata rinomata nel corso dei secoli, ha pubblicamente condannato il matrimonio omosessuale per voce dello shaykh Ahmed Altayeb giovedì 30 maggio 2013. I rappresentanti di Musulmani/e Progressisti/e di Francia deplorano questa presa di posizione retrograda e invitano i musulmani della Francia e del resto del mondo a liberarsi dalle catene conservatrici che ostacolano la pratica pacifica della nostra fede. Dichiarare che una forma o un’altra di matrimonio sarebbe “haram” appare come una “diversione semantica” [Oumma] e come “sincera schizofrenia”, secondo alcuni studiosi e intellettuali musulmani: nonostante quello che crede lo shaykh di Al-Azhar, il matrimonio nella tradizione musulmana è un contratto sociale tra due individui consenzienti e liberi e sicuramente non un sacramento – come, per esempio, per la Chiesa cattolica – in mano a un qualche potere clericale [Il Grande Colibrì]. Inoltre, il nuovo shaykh di Al-Azhar ha tradito l’etica musulmana nella sua essenza: non esiste clero nella religione coranica, dal momento che uno dei principi fondamentali è proprio la relazione diretta con Dio – il Tawhid. Considerata l’assenza di un “Vaticano musulmano” – fatto positivo, secondo noi – la proclamazione di fatwa o di altre condanne pubbliche tradisce soprattutto l’orgoglio di una istituzione che manca di fiducia nell’essere umano e che sembra preoccuparsi prima di tutto dell’estensione della propria influenza, più o meno reale, sul comportamento dei musulmani.

Agendo in nome della tolleranza e dell’uguaglianza, che sono i principi fondamentali dell’etica islamica, i rappresentanti del collettivo Musulmani/e Progressisti/e di Francia deplorano anche la rappresentazione dogmatica dell’Islam offerta dall’università cairota. Com’è anche solamente possibile condannare, come fa Al-Azhar, l’esistenza stessa di individui omosessuali che sinceramente si sentono musulmani? Non ci sono “incompatibilità” tra Islam e diversità sessuale, se non nelle menti di chi ha una concezione imprenditoriale dell’etica. Questa primavera, in Francia, non c’è stato più o meno lo stesso numero di manifestanti di fede islamica contro e favore del riconoscimento legale del matrimonio omosessuale? Insomma, il mitico musulmano “mainstreaming” stereotipato non esiste. Sociologicamente, esistono solo dei musulmani che decidono sempre più liberamente il proprio destino e la propria pratica religiosa.

Condannando sia la contestualizzazione della nostra eredità musulmana sia l’esercizio della ragione nel contesto della riflessione spirituale, l’attuale shaykh a capo dell’università islamica difende un’interpretazione repressiva e normativa dell’Islam che sempre più credenti stanno rigettando. L’etica islamica dovrebbe essere un quadro ideologico che imprigiona? O invece può essere una promessa, un percorso di sviluppo spirituale centrato sul benessere degli individui e sulle loro identità differenti? Ricordiamo che l’etica musulmana santifica la diversità umana, qualunque essa sia, senza menzionare gli “omosessuali” in quanto tali e condannando solamente la violenza sessuale, il brigantaggio, la pirateria ed il rifiuto dell’ospitalità manifestati cinquemila anni fa dal popolo di Sodoma e Gomorra. Pensare che ogni omosessuale sia un violentatore, un brigante o in qualche modo un pervertito disequilibrato non solo è illegale in gran parte dei paesi occidentali, ma soprattutto è peggio di un pregiudizio: proibire a questi cittadini di proteggere la propria relazione attraverso il matrimonio è una forma di ignoranza che non è degna di nessuno studioso musulmano, neppure se autocratico.

In quanto rappresentanti del collettivo Musulmani/e Progressisti/e di Francia, ci rammarichiamo per la presa di posizione pubblica reazionaria di Al-Azhar che offre al mondo, ancora una volta, la rappresentazione di un Islam intrinsecamente contrario alla libertà individuale. Operando per una appropriazione rafforzata della religione islamica da parte dei suoi propri credenti, ignorando le istituzioni che pretendono di rappresentare l’Islam in Francia come altrove, il collettivo civico Musulmani/e Progressisti/e di Francia sollecita lo shaykh di Al-Azhar a cessare di ingerirsi negli affari interni di questo o quel paese europeo, cercando di accaparrarsi la libertà di parola dei musulmani francesi.

I rappresentanti del collettivo Musulmani/e Progressisti/e di Francia,
gli/le imam delle moschee dell’Unicità (Francia, USA, Canada, Cile e Australia)

2 Comments

  • Dorian ha detto:

    Fai vedere al tuo sogno che veramente ci tieni a incontrarlo, senza pretendere che lui faccia tutta la strada da solo per arrivare fino a te, poi le cose accadono. I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi…

  • Melissa Caldani ha detto:

    Ma il detto fate l'amore no la guerra non esiste più?

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