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MOVIMENTO Un milione di persone scese per strada nella convinzione che “amare è un diritto umano” è qualcosa che non suscita emozione solo nelle persone più aride. Il Pride non è solo una delle manifestazioni più importanti per i diritti che rivendica (e qui conviene leggere l’articolo di Riccardo Noury, il rappresentante italiano di Amnesty International, per inquadrare il senso globale di questo evento), ma è anche una delle manifestazioni più belle. Perché non si limita a proclamare diritti e libertà, ma riesce a dare sostanza a quei diritti e a quelle libertà qui e adesso. E’ un momento in cui non si propone una trasformazione, ma la si attua (Il Grande Colibrì).

MONDODobbiamo imparare a non permettere che parti della nostra personalità (la sessualità, il genere) siano mobilitate a scapito di altre parti della nostra personalità (l’essere palestinesi, arabi, membri della classe operaia). Non dobbiamo permettere questa frammentazione e auto-alienazione“: il sito arabo in lingua inglese Jadaliyya esprime con molta chiarezza il timore di molti attivisti LGBTQ* arabi di fronte alla stampa occidentale che enfatizzerebbe il timore per l’avvento degli islamisti omofobi per legittimare l’islamofobia e coprire gli interessi politico-economici che legano gli Usa e l’Europa ai dittatori mediorientali (Il Grande Colibrì).

MOI Nel quartiere londinese di Tower Hamlets gli attacchi contro omosessuali sono cresciuti del 21%. E dopo la diffusione di adesivi in cui si dichiarava la zona “gay free” in nome di Allah, si è puntato il dito contro la moschea della zona, accusandola di creare un clima di accettazione dell’odio e sfidandola a non ospitare più predicatori omofobi. I responsabili della moschea, però, hanno assicurato di non avere nulla a che fare con gli episodi violenti e di condannare l’omofobia e, anzi, hanno promesso di bandire da tutti i propri locali i predicatori sospettati di incitare all’odio. Gli attivisti LGBTQ* si sono complimentati per l’azione forte e positiva (PinkNews).

CULTURA E’ polemica a Boston per la celebrazione (rimandata) di una messa cattolica gay-friendly. La diocesi ricorda “l’intrinseca immoralità del comportamento omosessuale” e tuona contro il tentativo di appoggiare l’agenda politica dell’orgoglio gay, il reverendo rainbow John Unni ribatte che l’agenda politica di Gesù è fatta di amore e accettazione per tutti, per poi aggiungere: “Pensano che appoggiamo il matrimonio gay, l’omosessualità… uno stile di vita che non è in sintonia con l’insegnamento ecclesiale. Ma non stiamo facendo questo!” (BostonHerald). In poche parole, le porte della Chiesa sono aperte anche ai gay… basta che non siano gay!

CRONACA Venghino, signori, venghino: anche Lanusei, in Sardegna, ha la sua transessuale. Lucy Congiu è “l’unico trans in Ogliastra” (si noti l’aggettivo al maschile…) e l’Unione Sarda le dedica un articoletto, con il tono di chi espone fenomeni da baraccone in una fiera. E l’articolo, in effetti, è una vera e propria fiera. Dei luoghi comuni e delle frasi fatte: “uomo solo per caso“, “Lanusei non è Transylvania, il pianeta transessuale celebrato dal Rocky Horror Show” (?), “all’ombra della cattedrale un libro si giudica solo dalla copertina“, “una maschera di eyeliner e determinazione“, “una creatura della notte“…

E ancora…

POLITICA La Mussolini si dice gay-friendly, ma per lei i genitori LGBTQ* sono degli egoisti e i Pride delle carnevalate (Queerblog). Sotto la verniciatura rainbow, torna ad emergere il nero

SESSUALITA’ Uomini e sport: non è ancora estate ed è già pronto il calendario “Game Over 2012” (Physique Publishing).

Pier Cesare Notaro
©2011 Il Grande Colibrì
immagine: Il Grande Colibrì

One Comment

  • Armando B. ha detto:

    L'ipocrisia della chiesa: osservare ed incentivare gli uomini ad odiarsi per motivi religiosi, fino a spingerli ad uccidersi fra loro! Scandalizzandosi poi dell'amore anche casto fra due maschi…

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