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MOVIMENTO Molto si sta facendo ma tanto, tantissimo c’è ancora da fare nei confronti del bullismo omofobico, per troppo tempo tollerato come uno degli elementi della crescita ma che, sulla scorta di testimonianze dirette oltreché di studi recenti, è in realtà causa di gravi traumi e di troppi suicidi. Certo, guardando gli avvenimenti internazionali dell’ultimo mese, sembra che ci si muova nella giusta direzione: dal 6 al 9 dicembre l’UNESCO ha promosso un convegno in Brasile sul bullismo omofobico e in quegli stessi giorni Hilary Clinton ha pronunciato un discorso a Ginevra affermando che “i diritti dei gay sono diritti umani e i diritti umani sono i diritti dei gay“; due giorni dopo il segretario generale dell’ONU ha rilasciato una dichiarazione in cui ha definito il bullismo omofobico “un oltraggio morale, una grave violazione dei diritti umani ed un problema di salute pubblica“; infine il 14 dicembre l’ONU ha pubblicato il primo rapporto sulle condizioni LGBTQ*, in cui si prende in considerazione anche il problema del bullismo (Il grande colibrì). Tuttavia, se la strada è giusta, molto c’è ancora da fare: appena due anni fa uno studio dell’Health Service Executive irlandese rivelava che un gay su due, al di sotto dei 25 anni, ha seriamente pensato al suicidio a causa degli oltraggi e delle violenze subite e circa il 20% aveva tentato di porre fine alla propria vita (The journal).

MONDO In una lunga intervista in cui fa il bilancio della sua attività di quasi otto anni di presidenza del consiglio in Spagna, Josè Luis Rodriguez Zapatero dichiara che la legge di cui va più orgoglioso e per la quale non passa settimana senza riscuotere i complimenti di qualcuno è quella che ha fatto più felice la comunità LGBTQ* di Spagna. “C’è una decisione di cui è particolarmente orgoglioso?” gli chiedono gli intervistatori del Diario de Leon. E l’ex premier risponde: “Mi chiede di fare una scelta? Se tengo in conto il grado di riconoscenza e di apprezzamento ricevuti penso alla legge del matrimonio omosessuale. E’ difficile che passi una settimana senza che qualcuno me lo ricordi, mi ringrazi. Sì, è una decisione che sembra aver lasciato il segno“.

MOI Se in Arabia Saudita le voci a favore delle persone transgender sono ancora minoritarie (Il grande colibrì), in Pakistan le riforme a favore del “terzo sesso” da qualche tempo si susseguono una dopo l’altra, grazie alla spinta della Corte Suprema (Il grande colibrì). E tuttavia, di fronte all’ennesimo annuncio, non si può che rimanere sorpresi: il governo del Khyber Pakhtunkhwa (una provincia settentrionale di 20 milioni di abitanti dipinta spesso come un covo di talebani) ha deciso di assumere le trans nientepopodimeno che nel dipartimento dell’Educazione. E si tratterà solamente di un primo passo: queste prime assunzioni, infatti, faranno da apripista per l’introduzione di una sorta di “quota rosa” trans (1% degli impiegati in tutti i dipartimenti). Decisioni simili sono ora attese nel resto del paese (Pakistan Today), dove finalmente la storica accoglienza riservata alle hijra sta riemergendo dopo anni bui di intolleranza (per approfondire: Il grande colibrì; segui MOI Musulmani Omosessuali in Italia).

SESSUALITA’ I dati raccolti tra il 2006 e il 2008 parlano chiaro: rispetto al 2002 le adolescenti americane rimangono incinte molto meno spesso. I motivi sono principalmente tre: il maggiore ricorso ai contraccettivi di emergenza, l’età più avanzata in cui affrontano la “prima volta” con un ragazzo e una vera e propria esplosione nella diffusione dei rapporti lesbici, che oggi coinvolgono l’11% delle ragazzine (più del doppio rispetto al 2002). Queste le analisi di un interessante studio del Williams Institute che si sofferma anche sulla sessualità dei figli di coppie lesbiche: l’unica differenza statisticamente rilevante è l’età più alta alla quale i ragazzi di queste famiglie omogenitoriali hanno il proprio primo rapporto sessuale con una persona del sesso opposto, mentre i rapporti omosessuali hanno la stessa diffusione che nel resto della popolazione. Ancora una volta la statistica smentisce chi pensa che genitori LGBTQ* possano o vogliano imporre il proprio orientamento sessuale alla prole…

CULTURA La copertina del settimanale reca la data del 7 gennaio 2012, ma è già pronto per le edicole e, soprattutto, ha già fatto il giro del mondo. La foto principale che campeggia su People della prossima settimana è dedicata all’attore Taylor Lautner, con un titolo che non può essere frainteso, “Out & Proud“, annuncio di un’intervista pubblicata all’interno in cui l’attore si dichiara fiero della propria omosessualità. Il giovane, celebre ovunque come interprete della saga di “Twilight”, sarebbe tuttavia l’artefice di una colossale burla natalizia di cui People è solo il diffusore inconsapevole. Infatti Lautner – purtroppo – pare che non sia gay, anche se la recidiva in questo genere di scherzi (durante la promozione di “Twilight-Breaking down” aveva infatti scherzato con Robert Pattinson, che nel film interpreta il suo rivale, baciandolo davanti ai paparazzi sul tappeto rosso) lascia presumere che il ragazzo sia quantomeno molto aperto mentalmente, se non proprio un gay che invia segnali neanche tanto cifrati (D – La Repubblica). Secondo Gossip Cop, invece, la copertina fatta circolare in tutto il mondo sarebbe un falso clamoroso, realizzato abilmente con Photoshop.

 

Michele e Pier
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