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Tunisia, il porno-outing del ministro e i laici omofobi
La stella inglese: “Calcio omofobo? La colpa è dei manager”

MONDO Poche settimane fa un gruppo di omosessuali incarcerati in Camerun è riuscito a far sentire la sua voce, grazie all’aiuto dell’associazione Adefho (Il Grande Colibrì): a loro sono negati i diritti e la loro stessa prigionia è legata unicamente all’orientamento sessuale. Oggi arriva purtroppo la notizia che lo scorso 27 dicembre a Kumba, nel sud-ovest del Paese, altre quattro uomini considerati omosessuali sono stati denunciati, picchiati ed arrestati dalla polizia che li ha anche portati in ospedale per farli sottoporre ad una rettoscopia che certificasse le pratiche anali a cui sarebbero stati dediti: esame che tuttavia non è stato possibile compiere perché i medici camerunensi rifiutano decisamente e sistematicamente l’uso di questi esami e denunciano le torture e le discriminazioni a cui sono sottoposti gli omosessuali nel Paese (Sid’Ado). Per fortuna dall’Africa arrivano anche notizie più confortanti: grazie alla svolta impressa dal governo Zuma, il tasso di contagio da virus HIV in Sudafrica subirà un deciso calo, per crollare entro il 2020 a percentuali più vicine a quelle del resto del mondo. Al momento il Sudafrica ha lo spiacevole record del maggior numero (circa 5 milioni e 600 mila) di contagiati dal virus (Times LIVE).

MOI Sempre in Africa, ma più a nord, a far parlare è un video, apparso su Internet e già cancellato, che mostra carezze e affettuosità tra due carcerati, uno dei quali, ripreso in volto per un istante, somiglierebbe ad Ali Laarayedh, attuale ministro tunisino dell’Interno del partito islamista an-Nahda. La qualità del video, sgranato e in bianco e nero, non permette di capire se si tratti di un fotomontaggio, di un sosia o di un video autentico girato, quando Laarayedh era prigioniero politico, dai servizi segreti di Ben Ali (solo Repubblica, con incredibile leggerezza, dà per certa l’identità dell’uomo ripreso). Anche se tutti i partiti hanno espresso solidarietà al ministro (Tunisia Live), l’episodio dimostra come le forze laiche di opposizione stiamo usando l’omofobia contro i propri avversari, come finora aveva fatto solo an-Nadha. Pochi giorni fa, ad esempio, si è parlato di una lobby di gay e pedofili che controllerebbe il partito islamista perché è stato liberato il fratello, accusato dello stupro di un bambino, di un ministro di an-Nadha (al-Masdar).

CRONACA Che quella del pallone sia una realtà in cui è difficile venire allo scoperto è noto da tempo e solo negli ultimi mesi si ha la sensazione che qualcosa possa cambiare in futuro, anche grazie a prese di posizione come quella della Lega calcio tedesca (Il Grande Colibrì). Non stupisce perciò leggere le dichiarazioni del capitano dei Queens Park Rangers, Joey Barton, che alla BBC che lo intervistava nell’ambito della realizzazione di un documentario sulla figura di Justin Fashanu, ha dichiarato che “se un calciatore si dichiarasse pubblicamente avrebbe la carriera stroncata, perché i manager lo escluderebbero“. E Max Clifford, uno dei più stimati reporter d’Inghilterra, che ha conosciuto svariati calciatori gay britannici, ha confermato che tutti erano consci che l’eventuale pubblicità della loro omosessualità avrebbe messo fine alla loro carriera (The Sun).

In breve…
1. Come promesso il governo della Danimarca ha predisposto le nuove leggi sul matrimonio, inclusive anche delle nozze omosessuali: per un mese le leggi saranno disponibili per commenti da parte dei cittadini sul sito del governo (Out&About).
2. Due gay, sposati a Washington, hanno intrapreso una battaglia perché la loro unione sia riconosciuta anche nel loro stato di residenza, l’Ohio, dove però i matrimoni gay sono espressamente vietati (Ohio.com).
3. In Ecuador le cliniche delle torture per lesbiche, imprigionate per essere “guarite” chiuderanno: il governo ha infatti dato il suo appoggio alle iniziative che avevano denunciato questi moderni lager (Il Grande Colibrì).
4. Molti soldati e giornalisti rientrati dall’Afghanistan affermano che nel sud del Paese è estremamente comune la pratica della pedofilia. Ma il governo Obama non ne fa parola, né tenta di sradicare questo tradizionale stile di vita (Examiner).
5. I manifesti di propaganda del PD sono ancora una volta tristi e confusi. Quello che hanno elaborato Mancuso, Concia, Iardini e Astrobello è una parodia ancor più triste, perché hanno poche idee ma confuse e che dividono anziché unire. Contenti loro… (Gay.tv).

Michele Benini e Pier Cesare Notaro
©2012 Il Grande Colibrì
foto Il Grande Colibrì

5 Comments

  • Anonimo ha detto:

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  • Michele Benini ha detto:

    risparmia la mia anima, Antonio… prega per il tuo cervello, piuttosto!

  • Antonio D. ha detto:

    Prego per la vostra anima.

  • Il Grande Colibrì ha detto:

    @ Marco: Secondo Jalel Brick, noto mediattivista tunisino che ha rivendicato la diffusione del video (ma anche sul punto ci sono perplessità), il video gli sarebbe stato sonsegnato da fonti poliziesche. Che ci sia lo zampino dei servizi segreti di Ben Ali è comunque molto probabile.

    Opposizione laica e seguaci di Ben Ali, come ben dici, sono cosa diversa, ma rimane il fatto che l'opposizione laica sta portando avanti sull'omosessualità un gioco ambiguo: da una parte ha condannato a parole l'outing del ministro (ma anche Alemanno condanna l'omofobia…), dall'altra ha fatto proprio il metodo di an-Nahda di usare l'omosessualità come accusa politica. Possiamo poi interpretare una campagna mediatica (non solo su Facebook) dove si sbandiera il pericolo che il paese sia in mano ad una cricca di omosessuali e pedofili (usando i due termini come sinonimi) come innocui sfottò, ma di certo molte persone LGBTQ* tunisine non condividono questa interpretazione…

    p.s.: la complessità della situazione è testimoniata anche dal fatto che an-Nahda (come l'opposizione laica, purtroppo) sull'omosessualità è capace di dichiarare di tutto e di più, dalla necessità di riconoscere e quindi non punire una realtà di fatto alla necessità di "moralizzare" il paese…

  • Anonimo ha detto:

    A proposito del ministro degli interni tunisino.
    E' praticamente sicuro che il video (vero o falso che sia) arrivi da ambienti del partito di Ben Ali. E questi non sono affatto l'opposizione laica, stiamo attenti a non favorire confusione!
    A parte qualche intemperanza, l'opposizione laica si è mostrata compatta e decisa nel condannare il gesto. E comunque queste intemperanze (più che altro su facebook) sono più che altro degli sfottò, e ci stanno anche bene visto che la Nahdha è un partito dichiaratamente omofobo (i suoi dirigenti hanno detto espressamente che i valori sostenuti dal partito escludono lo stile di vita gay).
    Marco

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