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Se i paesi africani a maggioranza cristiana si dimostrano omofobi al punto da voler inasprire pene già dure per la popolazione LGBTQ* (Il grande colibrì), i loro vicini dove a prevalere numericamente sono invece i musulmani non sembrano voler essere da meno.

Per vincere questa gara al ribasso dei diritti umani il governo del Gambia  ha addirittura inventato la notizia secondo cui l’Unione Europea avrebbe inserito il matrimonio omosessuale tra i diciassette punti di buon governo per valutare il merito del paese nel ricevere aiuti, come denuncia uno dei leader dell’opposizione, Hamat Bah, capo del Partito per la riconciliazione nazionale (Freedom Newspaper). Lo scopo della menzogna era probabilmente quello di aizzare la popolazione (diverse manifestazioni contro l’UE si sono svolte più o meno spontaneamente nel paese dopo la diffusione della falsa richiesta) per evitare che diventasse manifesto il dramma dell’ economia che affligge il Gambia e che, secondo Bah, è la dimostrazione del fallimento del regime.

Del resto il presidente Yahya Jammeh non ha mai fatto mistero della sua omofobia, anche nelle ultime settimane (Il grande colibrì), tanto da conquistarsi l’amaramente ironica segnalazione nella “Hall of shame” (sala della vergogna) dell’organizzazione Human Rights Watch in compagnia del Centro americano sulle leggi e la giustizia, del parlamentare ucraino Vadym Kolesnichenko e del partito  Svoboda, sempre ucraino, per l’attivismo nel promuovere politiche omofobiche.

Spostandoci in Senegal , la notizia del giorno è la cacciata del vice imam della moschea Serigne Mansour Sy, nel dipartimento di Guédiawaye. Lo studioso ha subito la rivolta dei fedeli inferociti dopo aver scoperto che la loro guida nascondeva la propria omosessualità (Rewmi). A fare outing a suo danno è stato proprio il giovane con cui Babacar Sow intratteneva una relazione, che si è giustificato con la scusa di essere stato costretto ai rapporti “contro natura”. Il vice imam se l’è comunque cavata senza danni, grazie all’intervento dell’imam che ha chiesto alla popolazione di mantenere la calma: del resto è probabile che ad avere rapporti con lo studioso sia stato più di un fedele, se Sow ha potuto far sapere che avrebbe fatto i nomi degli altri omosessuali del quartiere qualora non fosse stato lasciato in pace…

Sempre in Senegal, peraltro, anche i cattolici fanno la voce grossa contro i gay, mettendo in guardia le autorità dal legiferare a favore degli omosessuali, con particolare riferimento all’eventuale concessione di diritti, che – peraltro – sembra ben lontana dall’orizzonte (Sud Quotidien).

E mentre in Egitto  la situazione appare sempre complicata, non essendo l’omosessualità vietata dalla legge ma essendo ancora molto rischioso il coming out specie dopo i successi elettorali islamisti a cui peraltro rispondono con forza gli attivisti LGBTQ* (The Daily Beast), in Marocco  continuano le condanne. Dopo i due giovani cui sono stati comminati tre anni la scorsa settimana (Il grande colibrì), la seconda coppia arrestata in poche settimane ha ricevuto una sentenza più benevola, ma comunque di 4 mesi di carcere (NewsWest 9).

 

Michele
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RASSEGNA STAMPA
Cronaca.  La Chiesa di Scozia fa la storia e decide: gay e lesbiche potranno diventare ministri.
Islam. Tolleranza ma non da mito, il vero volto della Beirut LGBTQ* non è fatto di soli party.
Mondo. Leader indipendentista inglese: “Non caccerò chi ritiene l’omosessualità disgustosa”.
Movimento. Studenti cechi contro il premier: “Ha escluso un professore perché marciò al Pride”.
Politica. Nozze gay in Italia, tutti i partiti d’accordo secondo Grillo, “ma non sono una priorità”.
Sessualità. Chicago in cuoio e stivali: nel weekend si sceglie l’International Mister Leather!

3 Comments

  • mussa ha detto:

    credo che i paesi africani abbiano il sacrosanto diritto di protestare contro le continue ingerenze occidentali anche, ma ovviamente non solo, in materia di omosessualità. questa analisi é profondamente eurocentrica e neocolonialista. e poi… musulmani omosessuali é una contraddizione in termini

    • Il Grande Colibrì ha detto:

      Verissimo: le ingerenze occidentali sono tantissime in materia di omosessualità. Paesi che molto spesso hanno introdotto leggi anti-omosessuali sulla scia dei codici penali dei paesi colonizzatori occidentali (le cosiddette "sodomy laws"), oggi vogliono introdurre norme più severe, "grazie" a progetti e a finanziamenti di organizzazioni di quegli stessi paesi occidentali (innanzitutto le chiese evangeliche fondamentaliste degli Stati Uniti). Le proteste contro queste ingerenze, e non contro ingerenze – ahimé – immaginarie, sono sacrosantissime e, anzi, si spera che diventino sempre più forti e frequenti.
      Sulla contraddizione in termini, anch'essa assai immaginaria, ti invito a fare un giretto per il sito 🙂

    • vincenzo ha detto:

      Oh… Mussa! Contraddizione in termini ahahahahahah! Che splendida ironia, la tua. Ahahahahahahahah, molto divertente, non riesco a frenarmi, ahahahahahahah! Grazie per la magnifica risata che mi hai regalato; ci voleva, dopo le terribili notizie che avevo letto sulla Nigeria, il Gambia ecc. Un bacio affettuoso!

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