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Come tutti gli anni, anche questo 17 maggio il mondo ha celebrato la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia (IDAHOBIT). La Tunisia ha celebrato questa giornata con numerosi incontri e numerose attività organizzate da diverse associazioni. Quest’anno è segnato da una recrudescenza di omofobia e di arresti [Il Grande Colibrì], che tuttavia non ci ha frenato, ma anzi è un motivo in più per ampliare la lotta contro questo flagello e ci dà più energia utile a dare ancor più legittimità alle azioni che stiamo portando avanti. Il Collectif pour les libertés individuelles (Collettivo per le libertà individuali) ha ottenuto un successo molto importante quest’anno: con le sue 31 associazioni partner, questa organizzazione ombrello ha festeggiato il 17 maggio con la presenza notevole di più di 120 persone in uno spazio molto conviviale della capitale Tunisi.

Quello che ci ha fatto onore è stata la partecipazione delle persone LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali), che hanno rivendicato i propri diritti e che hanno lanciato un appello forte e chiaro affinché sia abrogato l’articolo 230 del codice penale, che criminalizza i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso.

L’evento è stato animato da performance artistiche, scenette umoristiche e spot di sensibilizzazione, ma ad avere un’importanza fondamentale è stato soprattutto il dibattito moderato da Ahlem Belhadj, neuropsichiatra infantile e figura emblematica dell’Association Tunisienne des Femmes Démocrates (Associazione tunisina delle donne democratiche; ATFD). Il rapporto dell’associazione tunisina per la giustizia e l’uguaglianza DAMJ (Integrazione) [di cui chi scrive è portavoce; ndr] relativo alla situazione che vive attualmente la comunità LGBTQI ha sottolineato l’importanza della continuità della lotta per mantenere alta la pressione.

Nessuno può negare i grandi progressi compiuti dalla comunità LGBTQI in Tunisia: due anni fa non avremmo potuto immaginare un evento di questa portata, mentre oggi, grazie alle associazioni e all’impegno di chi le anima, assistiamo a eventi di questo genere. Il cammino è ancora lungo, ma abbiamo già fatto i primi passi. E gli altri li faremo…

Nadhem
portavoce dell’associazione LGBT tunisina DAMJ
©2016 Il Grande Colibrì
foto: ©DAMJ

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