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Il diario di Samir 1 – Primo impatto con sesso e razzismo

Il diario di Samir 2 – Sesso, amici e… carabinieri

Ciao ragazzi, mi chiamo Samir e, come avevo promesso, ecco il resto della mia storia in Italia. Prima di pubblicare questa parte della storia ci ho pensato tanto, perché a volte si fa di un’erba un fascio e non mi sembrava giusto e spero che non sarà così, a prescindere dai vostri giudizi che comunque saranno rispettati.

Allora… Dopo aver chiacchierato con il mio amico peruviano della mia situazione economica in cui mi trovavo dopo essere rimasto a lungo senza lavoro, lui mi ha confessato una cosa e così ho capito che faceva l’escort. Allora non si usava questo termine, ma si diceva “marchetta”, che era dispregiativo (e va bene così).

Il mio amico mi ha dato appuntamento per due giorni dopo davanti ad un cinema di Firenze, vicino alla stazione. Io non avevo nessuna idea di come funzionasse, poi non si poteva nemmeno entrare senza documenti e allora non ce li avevo, però mi ha detto che se al cinema l’avessero chiesto davvero avrebbero perso la maggioranza della gente che lo frequentava. Lì per lì non l’ho capita, ma l’ho capita solo dopo il primo giorno che ci sono stato, perché la gente ci va non per vedere i film, ma per cercare altro…

Dopo avere fatto il biglietto, che costava 7 euro, eccoci entrare. Il cuore batteva a mille, un sipario rosso all’ingresso, con il tempo aveva perso il suo colore per lasciare il posto al sudiciume e chissà da quanto non lo lavavano. Spostandolo, eccomi dentro. Subito mi ha colpito il fatto che c’era più gente in piedi che seduta, nonostante il film fosse già in azione.

Sembrava un supermercato, con gente che rideva e che parlava a gruppi dappertutto: avevano tutti una cosa in comune, erano tutti curiosi e in attesa di vedere chi entrava. Mi hanno guardato tutti con il sorriso sulle labbra e hanno cominciato a parlare di me, insomma ho capito che mi avevano apprezzato. Scendendo lungo la sala, sembravo un modello che stava facendo una sfilata, mi sentivo un po’ in imbarazzo e ho subito abbassato gli occhi. Continuavo a chiedermi: ma come mai, non si deve sedere per guardare il film? Non avevo ancora capito che la gente era a caccia di ragazzi che facevano marchette…

Il mio amico mi ha sussurrato all’orecchio: separiamoci… e non chiedere meno di 50 euro! E così è stato. Lui è andato in fondo alla sala, forse per vedere qualcuno, e io sono andato a sedermi per capire bene che cosa stava succedendo intorno a me. Nemmeno il tempo di mettermi comodo che ecco il primo uomo che si siede accanto a me. Non ha parlato subito, solo dopo cinque minuti mi ha detto: Ciao. Ciao. Che ci fai qui? Eh, bella domanda, secondo te? Ah, ho capito, quanto chiedi? Cinquanta. Va bene, andiamo? Dove? In bagno. Ah ok, fammi strada.

Eccoci, lui davanti e io dietro, con tutti gli occhi addosso a me, che tenevo sempre la testa bassa. Arrivando verso il bagno, ho trovato un altro gruppo di gente, il più giovane aveva cinquant’anni: oddio, come faccio ad entrare davanti a loro? Allora mi è venuto in mente di accendere una sigaretta: il tempo di tirare fuori il pacchetto ed ecco che uno mi accende la sigaretta, senza una parola. Solo che l’uomo è uscito di nuovo e mi ha chiesto: allora, non vieni? E io ho risposto: piano, c’è gente. E lui ha ribattuto: non ti preoccupare, funziona così. Mi ha preso per mano, con mio grande imbarazzo.

Eccoci, eravamo dentro il bagno e non potete immaginare com’era, sporco da fare schifo, con carta igienica dappertutto e non solo… Insomma, un covo di batteri. Subito ha cominciato a toccarmi dappertutto e ha anche provato a baciarmi, ma mi sono tirato indietro e gli ho detto: niente baci, al massimo sul collo. E così è stato. Mentre lui continuava, io ero immerso nei miei pensieri: ah, è così che funziona? oddio, e se quelli fuori chiamano la polizia? o il responsabile? che figura! Ho fatto un salto quando qualcuno ha provato ad aprire la porta, ma subito ha risposto lui: è occupato. Oddio, quanto si si può stare qui dentro? Dovevo fare in fretta, ma lui nemmeno non ci pensava neppure, continuava a toccarmi, anche nelle parti intime.

Gli ho chiesto: che cosa ti piace fare? Mi ha detto: succhiarti l’uccello. Ok. Ho tirato giù il pantalone e lui l’ha preso in bocca. L’unico modo per avere l’erezione era quella di calmarmi e chiudere gli occhi per pensare a qualcuno che mi piaceva, questo era l’unico modo per soddisfarlo. E così è stato. Dopo un po’ ha cominciato a funzionare e, anche se ogni tanto mi distraevo, alla fine sono venuto. Ho cominciato a pulirmi e anche lui, mi ha dato i soldi e poi è uscito. Ma io come faccio a uscire? Oddio, quel gruppo sta ancora fuori… Ma mica potevo passare il resto della giornata lì: dopo un po’ sono uscito, con lo sguardo fisso a terra.

Ad un certo punto ho intravisto il mio amico che parlava con uno. Mi è venuto incontro: allora, com’è andata? Bene, un po’ di paura, ma va bene. Poi gli ho anche chiesto: scusa, ma tu conosci tutti? Sì, quasi. E come mai? Solo con il tempo saprai perché. Comunque quel giorno sono uscito con 600 euro in tasca, ma non avevo dato ascolto al mio amico sul prezzo che mi aveva consigliato.

Dopo un paio di settimane ho imparato tutto: chi frequentava spesso il cinema erano due gatti, la metà della gente era sempre la solita, a parte qualcuno di passaggio per lavoro a Firenze che fa una scappatina per scopare – e questi erano molto esigenti, pagavano bene, fino a 500 euro, ma pretendevano un posto più tranquillo, tipo l’albergo, e io con il tempo ho imparato quali alberghi ospitavano e quanto chiedevano per un’ora o due senza fare domande e chiedere i documenti…

Ho cominciato anche a conoscere gli altri ragazzi che facevano lo stesso mestiere. Eravamo in sette: due italiani, che non erano così belli; un tunisino, che era carino; un brasiliano alto e palestrato, che era il mio tormento perché mi voleva scopare e io continuavo a dirgli che due puttane non vanno a letto insieme (ma non mi dispiaceva farci un pensierino, solo che avevo il gusto del divertimento); e il resto tutti rumeni, ma non mi piaceva nessuno di loro. Ho anche chiesto se c’era qualche marocchino, però mi hanno risposto che fanno altro, non marchette, per dire che sì, vengono, ma solo per spacciare o anche qualche marchetta di passaggio, ma poi spariscono.

Insomma, dopo un paio di mesi ho preso la laurea in questo mestiere e ho imparato i trucchi, come fare per riconoscere chi può pagare di più oppure chi vuole solo chiacchierare. Prendevo sempre le mie precauzioni, anche se a volte qualcuno ci provava a pagare di più per non usare il preservativo, ma ero troppo furbo per lasciarmi fregare. Va detto che in quell’ambiente dopo un po’ diventi un déjà vu e quindi ti svaluti: l’unico modo per guadagnare era con qualcuno di passaggio oppure con i soliti che riesci ad accontentare. Comunque continuavo a guadagnare bene, anche perché – permettetemi di dirlo – avevo 23 anni, ero moro, con un bel fisichino e tante doti nascoste: con tutta la modestia, nessuno mi batteva e per questo ero un po’ odiato, specialmente dai rumeni, ma non me ne fregava nulla.

Un giorno, mentre ero appoggiato al muro in attesa di qualche proposta, è arrivato un uomo alto, robusto, sui cinquant’anni. Mi ha fatto le solite domande e alla fine, come al solito, siamo finiti in bagno per fare le solite cose. Insomma, dopo che ho finito con questo cliente, mi ha fatto una richiesta che non era abituale: mi puoi lasciare il tuo numero di cellulare? E io gli ho detto: sì, sì. Dopo aver finito la chiacchierata è andato via e io sono rimasto là dentro per continuare la giornata di lavoro, se vogliamo chiamarla così. Poi, mentre ero a casa, ricevetti la chiamata di quest’uomo: ciao, sono il tizio che hai conosciuto al cinema. Ne avevo conosciuti tanti, ma lui era l’unico a cui avevo dato il mio numero di cellulare. Insomma, abbiamo cominciato a frequentarci e ho cominciato a conoscerlo.

Era un capostazione e quello che m’interessava era che guadagnava bene. Insomma, ci siamo messi insieme ad una condizione: io non dovevo più andare al cinema e lui mi avrebbe soddisfatto economicamente. E così è stato. Mi comprava di tutto: vestiti, cellulari e tutto quello che mi piaceva. Addirittura mi voleva prendere una casa per me, ma purtroppo – ve lo dico chiaro: ero stupido e mi vergogno, ora che ci penso, che mi approfittavo molto di lui per il solo fatto che era innamorato pazzo di me – alla fine, quando credi di avere in pugno una persona, interviene qualche buon amico… Insomma, qualcuno gli ha detto, per aprirgli gli occhi, che il mio unico pensiero erano i soldi.

Da quel momento ho notato un cambiamento in lui: mi chiamava spesso, a volte faceva blitz in casa e altro… Insomma, tanti litigi ed il sogno di una casa a nome mio che sfumava. Ma sapete, quando si rompe un bicchiere non torna mai come prima. Mi ha lasciato e ci sono rimasto molto male, non perché lo amassi, ma perché dicevo: ecco, ora mi tocca tornare al cinema di nuovo. Allora ho provato a conquistarlo, ma era un tipo deciso, non si fidava più, anche se vi giuro che quando m’incontrava piangeva così tanto che mi faceva davvero pena. Ma non ci potevo fare niente. Sapete una cosa? Ora che ci penso sono stato così stronzo con lui e non lo meritavo, per il semplice motivo che ero interessato solo ai soldi ed ero immaturo.

Comunque mi ha lasciato un bel pensierino: grazie a lui mi sono messo in regola con la legge Bossi-Fini e finalmente potevo cercarmi un lavoro e avere la vita che avevo sempre desiderato. Solo che purtroppo, il gusto dei soldi facili, quando lo assaggi, ti fa cambiare le idee e fai più fatica a lavorare quando potresti stare a casa e guadagnare di più. Quindi è cominciato un conflitto dentro di me tra la voglia di lavorare e quella di continuare sulla stessa strada. Ma la strada che ho scelto alla fine, che poi è quella che seguo tuttora, ve la racconterò la prossima volta…

 

Samir
©2012 Il Grande Colibrì

12 Comments

  • Anonimo ha detto:

    Caio Samir, lá tua storia è bella e brutta ma la vita cos'è. Sono brasiliano e volevo sapere gli indirizzi dei posti che hai detto. Andrò a Firenze presto e resterò un mese. Saluti.

  • Anonimo ha detto:

    Maurizio Odi, sei completamente fuori di testa. Curati, dammi retta!!!

  • Anonimo ha detto:

    fino adesso lo fanno al cinema garden e ci sono io kiara a farlo ihiihihvi faccio godere umumummu

  • samir ha detto:

    grazie caro ma per ora preferisco restare anonimo ma sappi che posso essre gia un tuo amico su facebook non si sa mai comunque ti ringrazio e quando verra il momento mi faro sentire baci

    • Anonimo ha detto:

      Grazie Samir che mi hai risposto. Sappi che rispetto comunque ogni tua scelta.
      Se vorrai chiamarmi e parlare con me, sai come fare. Sei il benvenuto nella mia vita sempre e quando vorrai……e se deciderai di essere anonimo, mi va bene uguale ma sappi che comunque io ti sarò vicino col cuore e col pensiero. Ciao AMICO MIO CARO. Un bacio dato col cuore. Maurizio Odi

  • samir ha detto:

    comunque di cinema porno all'ora erano fatti per incontri di sesso e in cerca di qualche marchetta dalla mia esperienza non ho visto nessuno seduto a guardare il film senza segarsi o pure avre un altra mano accanto che ci pensa lei e poi una volta che sei dentro il cinema non ce niente da osservare si la prima volta che ci vai stai sicuro che non capisci niente

    • Anonimo ha detto:

      Ciao Samir. Ho letto tutto cio' che hai dovuto passare per poter vivere…..e ti dico francamente che non hai nulla da rimproverarti. Devi sentirti prima di tutto una persona libera dai pregiudizi degli altri…..e lasciali parlare. Sai che la madre degli sciocchi e' sempre incinta ? Capisco e approvo tutto cio' che hai fatto per poter mangiare e vivere. Degli altri…o dei pensieri degli altri, fregatene: lascia ragliare gli asini. Sappi che io sono con te…e ti appoggierò sempre in ogni tua scelta. Ti domanderai perchè di questo mio interesse per te: ebbene io amo il popolo nordafricano…tutto. Amo il Marocco, l Algeria, la Libia, la Tunisia…e non solo come popolo ma come Paesi Arabi. So perfettamente come ti senti ora, dopo aver fatto tutto questo ma la fame e la miseria che c è in quei paesi è tanta che ti fa fare tutto purchè si mangi e si viva. Sinceramente preferisco la scelta che hai fatto tu piuttosto che quella di andare sulla droga. Almeno qui non hai fatto del male a nessuno…neanche a te stesso. Quello però che non concepisco è perchè questi sporchi personaggi che trovavi nelle sale cinematografiche porno, non ti aiutavano in un altro modo senza essere obbligato a fare cose assurde: un pezzo di pane non si rifiuta mai a nessuno. Io ho conosciuto tanti ragazzi nordafricani in 62 anni di vita ( tanti su facebook )ma nessuno l ho avvicinato per sex. Io ho anche amato questi ragazzi ( e quando dico amato non significa sex ). Quello che potevo fare l ho sempre fatto…e questo per rispetto nei loro riguardi perchè han dovuto lasciare il loro paese per cercare una via migliore per la propria esistenza. Se poi han trovato degli sporcaccioni che pensano solo al " SE MI DAI, IO TI DO ", la colpa non è dei ragazzi in difficoltà ma di queste sanguisughe che potevano benissimo aiutare senza arrivare a questa disumana schifezza. Non ce l'ho con te Samir ma con quei ( non dico cosa ) che potevano aiutarti in un altro modo. Ti voglio bene Samir . Benvenuto in Italia….e non solo a te ma a tutti i ragazzi che han dovuto migrare per cercare un po di fortuna. Sappi che noi tutti siamo CITTADINI DEL MONDO. MAURIZIO ODI

    • Anonimo ha detto:

      Comunque Samir se vuoi chattare con me, vai su facebook e cerca il mio nome e cognome: li mi troverai. oppure manda una email al mio indirizzo di posta eletronica: odi.mauri@yahoo.com

  • Ipostmoderni ha detto:

    vorrei solamente capire una cosa samir, al di là dell'interesse che ho provato a leggere questo racconto. E' possibile si o no andare ad un cinema porno solamente per vedersi un film e osservare, dal di fuori, tutta la situazione circostante? O è una esperienza molesta?

  • lyas ha detto:

    bellissimo articolo ed interessante la trasparenza con la quale racconti il tuo passato. Sei riuscito di nuovo a farmi vivere la tua esperienza con la semplicità delle parole e la profondità di quelle tra le righe.
    D'altronde vorrei complimentarmi con te Samir, per aver preso la decisione di condividere questa tua esperienza invece di limitarti al silenzio. Forse hai aperto gli occhi a qualcuno che, magari ritrovandosi in una situazione NON facile, poteva e prendeva o avrebbe intrapreso la stessa strada che hai provato tu. Come hai detto :"il gusto dei soldi facili" rende la persona avida e schiava sotto la divina bandierina della "sopravvivenza" che non sarà mai una scusa per chi vuole "vivere serenamente".
    Grazie 🙂

  • carmy ha detto:

    Grazie Samir,,,,,,,,,,,,, Carmy

  • Erica ha detto:

    mi è piaciuta anche questa puntata 🙂 è stranissimo , di solito leggo …altro ma , nonostante tutto , prevale l'immagine di un marchettaro per bene e con un chiaro rapporto economico. Tempo fa un ex amico frate mi aveva raccontato altre esperienze di giovani persone che si trovavano vicino ad un convento e che facevano le stesse cose, tra i cespugli e con preti e frati che si mantenevano nascosti. Mi era sembrata una violenza senza limite e mi aveva lasciato una grande rabbia dentro. Non so , forse sogno ancora il grande amore per tutt* ma , volendo , l'essere pagat* non è più violenza psicologica ma …contratto a termine …aspetto la prossima puntata ;-))<3

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