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Gli intolleranti purtroppo non hanno bisogno di un buon motivo per reagire: gliene basta uno qualsiasi. Per questo, non solo nel caso del film che tante tragiche reazioni ha causato in questi giorni, ma anche in casi (e credenze) differenti, non hanno nemmeno bisogno di vedere un documento “blasfemo”: gli basta credere che lo sia. Diversamente potremmo classificare “L’innocenza dei musulmani” (di cui si può vedere sul sito del Fatto Quotidiano una corposa anteprima) di Sam Bacile nella categoria di “Attila il flagello di Dio” con Abatantuono. Un film sciocco, ridicolo e volgare, pieno di luoghi comuni e falsità, con elementi di denigrazione pura totalmente inventati (Time).

Purtroppo non c’è da scherzare perché le proteste (spontanee o costruite ormai poco importa) hanno già fatto morti in Libia, hanno avuto andamento preoccupante in Egitto e Yemen (The Washington Street Journal), mentre tra falsi allarmi e probabili nuovi incidenti investono tutti i paesi dov’è presente una rappresentanza diplomatica americana (com’è accaduto ieri a Berlino). Gli integralisti hanno già dimostrato in passato che su questi temi è meglio andare con i piedi di piombo: si ricordano bene i casi delle vignette pubblicate sul giornale danese Jylllands-Posten, per i cui successivi disordini in 50 differenti nazioni morirono un centinaio di persone, e la stupida maglietta del ministro Calderoli esibita in tv (la Repubblica), che causò da sola ben 11 morti.

Il caso odierno, però, appare un po’ diverso. Intanto quanto si vede nel lungo trailer non ha nulla di ironico, come poteva essere invocato dai vignettisti danesi: Maometto è descritto come un sanguinario, uno schiavista, un traditore del matrimonio, un omosessuale e un pedofilo. Inoltre, nulla si sa del regista e del film, di cui si mette addirittura in dubbio l’esistenza (la Repubblica), mentre la versione in arabo pubblicata da Youtube è stata messa online da un noto esponente di associazioni islamofobe. Però il Wall Street Journal ha intervistato un uomo che ha affermato di esserne il regista e si è presentato come un cittadino israelo-americano di 52 anni che ha ricevuto per la realizzazione del suo lungometraggio donazioni da ebrei per 5 milioni di dollari.

Tra gli attori si nota anche una pornostar gay, Tim Dax, che interpellato dal blog Joe. My. God. e spiegando di non avere particolari sentimenti anti-islamici, racconta di un film con scene assurde e realizzato in modo raffazzonato.

La diffusione del promo de “L’innocenza dei musulmani”, che ha ricevuto il biasimo del segretario di stato americano Hilary Clinton (International Business Times), non giustifica ovviamente quanto accaduto, in particolare in Libia. A sostenere ciò sono anche i Musulmani per i valori progressisti (Il Grande Colibrì) che, nel ricordare quanto queste violenze siano distanti dalla vita e dalla parola di Maometto, condannano le uccisioni di diplomatici statunitensi avvenute a Bengasi ed ogni attacco di questo tipo.

Certo è che l’intolleranza manifestata nei confronti di questa pellicola non stupisce in società che hanno spesso difficoltà ad accettare modi di vita od opinioni differenti. Nell’Iraq “democratizzato” la situazione, già descritta come tragica da un collaboratore de Il Grande Colibrì alcuni mesi fa, continua a peggiorare (BBC). In Malesia i diritti per le persone LGBTQ* “dovrebbero essere esclusi” da quelli stabiliti in una consultazione popolare, perché “in contrasto con quelli sanciti dalla religione islamica” (MalaysiaKini), secondo il governo, che è anche arrivato a pubblicare una guida per identificare i sintomi dell’omosessualità (MalaysiaKini), sebbene questa intolleranza statale non sia una novità e contrasti con un generale atteggiamento di accettazione popolare (Il Grande Colibrì).

Né più facile è essere omosessuale negli Emirati Arabi, dove però l’associazione Gay, Lesbian, Bisexual and Transexual Human Rights in the UAE (Facebook) sta tentando di fare una piccola breccia nell’intolleranza generalizzata, promuovendo lo slogan “Parliamone” attraverso un bel video che si spera possa cominciare a far venire qualche dubbio agli integralisti (YouTube).

Michele Benini
©2012 Il Grande Colibrì

15 Comments

  • CatoGraham ha detto:

    anche se e` in inglese, segnalo questa pagina

    http://en.avaaz.org/783/muslim-rage-protests-newsweek-salafists

    che secondo me esprime un punto di vista utile

  • Anonimo ha detto:

    Penso che non sia scontato dire che offendere un milione di persone non è LIBERTA'. Tutti dovremmo sentirci offesi quando viene offesa la dignità di una persona.
    In Francia le Vignette hanno colpito arabi ed ebrei, vi ricorda qualcosa? E quando inizieranno con i gay?
    La democrazia sta mostrando la sua disumanità: libertà di espressione per le vignette pornografiche e offensive e divieto di manifestare per le persone indignate. E tutto questo avviene in Francia.
    E' chiaro che così si dà spazio al fondamentalismo.

  • Anonimo ha detto:

    L'Islam é caduto nella trappola della provocazione imposta e creata a tavolino da menti criminogene. Perché non si vuole andare a fondo? I media si scatenano a raccontarci le conseguenze del film, perché non si scatenano ad indagare sull'organizzazione o le menti che lo hanno creato? E' possibile che ci sia un "veto mondiale" che lo impedisca e che quasi tutti i media obbediscano a questo veto? Dopo le prime informazioni sul regista più nulla. Qualcuno dovrà pur aver finanziato il film, pagato gli attori, presentato richieste per permessi vari. E' forse impossibile fare nomi?

    • Il Grande Colibrì ha detto:

      Senza dubbio sarebbe interessante capire meglio come e perché questo film sia stato prodotto e come e perché abbia suscitato clamore solo sei mesi dopo la sua diffusione, in un momento delicato della campagna elettorale USA.
      Invito comunque a non generalizzare la reazione musulmana: sommando i partecipanti a tutte le rivolte di tutto il mondo, le stime parlano di 10-20mila persone, pari allo 0,0007-0,0013% della popolazione musulmana. Insomma, qualcuno è cascato nella trappola, ma un miliardo e mezzo di musulmani non ha ucciso nessuno, non ha bruciato nessuna bandiera, non ha assaltato nessuna ambasciata, non ha scoppiato neppure un petardo e non è neppure sceso in piazza…

    • Lyas ha detto:

      "Durante il cosiddetto "le printemps noir" del 2001, quella guerra civile tra lo stato algerino e il popolo kabyle, quando la popolazione Kabyle decise di marciare dalle loro province fino alla capitale Algeri, in una protesta pacifica. il governo fece uscire qualche centinaio di prigionieri promettendo loro una liberazione anticipata e li chiesero di creare il caos tra la folla kabyle e provocare le forze dell'ordine.
      così furono uccisi più di cento Algerini-kayle dalle forze dell'ordine e la rivolta fu repressa in 3 mesi.
      stranamente, sulla televisione si è parlato solo dell'aggressività dei manifestanti kabyle… "
      concordo con chi ha parlato dell'identità sconosciuta di chi ha messo in rete quel video, e solo dopo tanti mesi ha avuto/causato la reazione dei musulmani, ma credo anche che quel percentuale della popolazione musulmana che ha partecipato alla rivolta sia stato manovrato in modo subdolo da quella "fin'ora sconosciuta" organizzazione. faccio un'unica osservazione: perché è stato dichiarato che il film è stato prodotto in collaborazione cristiana-ebrea? perché non si indaga più – come sopra scritto- sullo scopo del regista e gli attori e il finanziamento ecc ecc?

  • Michele Benini ha detto:

    Pur non essendo credente, ho provato parecchio ribrezzo nel vedere il trailer di dodici minuti che è al momento l'unico elemento visibile (e forse l'unico esistente) del film.
    Posto che rispondere con la violenza è sempre e comunque sbagliato, e sono sicuro che siamo tutti d'accordo su questo, non c'è alcun dubbio che la realizzazione e la pubblicazione su youtube del filmato siano state pure provocazioni.
    Su chi possa aver architettato questa trappola vergognosa, non mancano le possibilità di elucubrare: tra le cose che inviterei a non sottovalutare è che tra meno di due mesi ci sono le elezioni negli Usa e c'è un candidato della destra in difficoltà, nonostante la sua potenza economica. Ma è solo un'ipotesi, ovviamente

  • Anonimo ha detto:

    Sono d'accordo con Lyas per quanto riguarda la violazione del sacro che é sempre da evitare. Però mi chiedo chi ha creato questo film e perché? Credo che il mondo musulmano stia per cadere in una trappola architettata per sfruttare le intransigenze criminali di una parte dell'Islam rappresentata dagli integralisti, che servono benissimo allo scopo di chi ha prodotto il film: creare caos, guerre e spargimenti di sangue.

  • Lyas ha detto:

    è facile dare la colpa alle persone e alle cose quando succede quel che non vogliamo che accada, ed è difficile ammettere che l'imperfezione dell'essere umano sia la prima causa dell'imperfezione della religione. perché invece di incolpare la Religione, qualsiasi essa sia, non ci guardiamo dentro e ci serviamo degli insegnamenti religiosi per migliorarci? faccio un esempio: nella religione musulmana ci è proibito provocare l'ira e la rabbia di chi non crede in Allah insultando quello in cui egli crede, per evitare che quest'ultimo insulti quello in cui crediamo. la morale della storia: a prescindere dal Credo, nessuno ha il diritto di invadere il cerchio sacro di una persona, e di sacro intendo tutto quello che ognuno di noi ritiene intoccabile.
    personalmente mi sono rifiutato di vedere il video per la semplice ragione che non voglio essere ferito nel profondo, non voglio che nessuno tocchi quel che mi è sacro. e Parlando con altri Musulmani, ho notato che la maggioranza ha fatto lo stesso pur di evitare la reazione che tutti noi abbiamo assistito ultimamente.

    • Anonimo ha detto:

      Io no ho intenzione di vedere il film su YouTube, e penso che potrei rabbiarmi. Non e giusto di strumentalizzare religione de le persone, pero non si giustifica la violenza!

  • Michele Benini ha detto:

    Le religioni sono storicamente servite molto spesso per controllare il popolo. Tuttavia ridurle a elemento che ha sempre peggiorato l'essere umano, come sostenuto dal mio omonimo poco sopra, mi pare eccessivo. Certo anche per me il bilancio è deficitario, ma nel corso della storia offre pure diverse sorprese positive.

  • gianni ha detto:

    Mi sembra che prima di giudicare la Religione o le Religioni si debba cercare di capire chi c'é dietro alla creazione del film, perché é stato messo in rete in questo momento, quindi giudicare i mandanti. Come sempre la domanda si pone: qui prodest?
    Pensare che la Religione non ha mai migliorato l'Essere Umano e che tende inevitabilmente a peggiorarlo mi sembra veramente esagerato. Come spiegare che miliardi di esseri umani credono o meglio seguono, anche se relativamente, dettami religiosi?
    Se lei lo pensa avrà i suoi buoni motivi.

    • Anonimo ha detto:

      Le stragrande maggioranza dell persone seguono le religioni in modo approssimativo e solo perchè fa gruppo, nel privato sono terrestri come tutti, sbagliano e si riprendono indipendentemente dalle religioni e dagli dei immaginati e creati dall' uomo! La terra in origine non è nata con le religioni, lo ha fatto l' uomo ed essendo una sua creazione, ha del marcio dentro e le guerre, gli assassini, gli affari, la politica, le intolleranze sono sotto gli occhi di tutti! Le persone dovrebbero essere meno condizionate da queste favole, e vivere più concretamente ragionando con la propia testa, non con quella di chi crea certe cose per schiavizzare e controllare le menti deboli.

  • Michele ha detto:

    Il vero problema non è certo un film o gli pseudo-complotti che ci starebbero dietro… il vero problema è la religione – che non solo non ha mai migliorato l'essere umano, ma tende inevitabilmente a peggiorarlo.

  • Gianni ha detto:

    Il film "L'innocenza dei musulmani" é uno dei tanti tentativi di strumentalizzare l'intransigenza esistente nelle società arabe. Questi tentativi hanno radici antiche e riguardano i rapporti tra mondo musulmano e occidente condizionati da forze oscure. Il film in questione é un'azione ingenua e drammaticamente sbagliata, voluta da qualche organizzazione che ha come fine quello di impedire dialogo, libertà, democrazia, indipendenza economica nel mondo arabo. Mi sembra di rileggere la Storia del caso che intorno al 1830 determinò l'invasione del territorio di Algeri da parte della Francia: due ebrei livornesi si appellarono al governo francese adducendo ragioni di interesse (una enorme partita di grano venduta a Napoleone Bonaparte durante la campagna d'Egitto) e determinando il "caus belli". La Storia non cambia!

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