Skip to main content

India, omofobia sui posti di lavoro, ma non troppa…
Mardi Gras: sì ai musulmani, no ai raeliani intolleranti
Europa contro l’omofobia, Africa contro l’omosessualità…

CRONACAL’autonomia dei singoli Stati nel definire la nozione di matrimonio per il diritto interno non è in contrasto con la tutela della libera circolazione delle famiglie dei cittadini europei“: grazie all’espressione di questo principio da parte del tribunale di Reggio Emilia si afferma oggi la regola che chi è sposato con un cittadino italiano ha diritto a vivere con il coniuge. Il semplice buonsenso non bastava alla Questura di Bologna che, forte dell’assenza di diritti per le coppie omosessuali nel nostro paese, ha impugnato la richiesta di carta di soggiorno dello straniero che aveva contratto matrimonio con un italiano in Spagna perché il suo stato matrimoniale non era previsto dai documenti italiani. Il tribunale emiliano spazza via questa discriminazione: un matrimonio europeo è sempre valido (ImmigrazioneOggi).

MONDO E’ stato pubblicato nei giorni scorsi il primo sondaggio sulle diversità e l’inclusione nei luoghi di lavoro indiani, che ha coinvolto oltre 450 intervistati ed è stato condotto nell’arco di 45 giorni. Non sorprende che l’80% riveli di aver sentito commenti omofobici negli uffici in cui lavora, ma è piuttosto incoraggiante notare che la maggior parte ritiene di non aver subito discriminazioni da parte dei superiori. E proprio in virtù di questi risultati il team di MINGLE, che ha condotto la ricerca, commenta con Il grande colibrì che “essa aiuterà le persone LGBT a valutare l’opportunità di venire allo scoperto nei luoghi di lavoro, poiché si renderanno conto che gli sforzi per nascondersi ostacolano la produttività e danneggiano lo spirito di squadra. Ugualmente i datori di lavoro capiranno come sia necessario mettere in atto politiche LGBT-friendly per assicurarsi i migliori talenti per la propria azienda“. E sempre dall’India giunge la notizia che la Suprema Corte, rigettando una serie di ricorsi di gruppi politici e religiosi, ha confermato la depenalizzazione e la legalizzazione di fatto dei comportamenti omosessuali: “L’omosessualità va considerata nel contesto di una società che cambia come molte altre cose che prima venivano considerate inaccettabili e lo sono diventate lentamente nel corso del tempo” (India Today).

MOVIMENTO Un Mardi Gras inclusivo vedrà la luce durante il carnevale australiano che, come tradizione, è la più importante festa gay continentale: per la seconda volta la parata ospiterà il gruppo di musulmani omosessuali “Muslims Against Homophobia” che registra – dichiara la portavoce Alice Aslan – “una maggior facilità ad affrontare l’argomento del sesso omosessuale nelle proprie comunità” (Star Online). Ma se il carnevale sarà inclusivo, qualcuno si lamenterà comunque per una censura subita: si tratta del gruppo dei raeliani, che lamenta l’esclusione di un proprio striscione dalla manifestazione. Il messaggio dello striscione era fortemente provocatorio e volgarmente contrario alle religioni monoteiste dell’ebraismo, del cristianesimo e dell’Islam: i simboli delle tre religioni venivano associati all’espressione “Bible bullshit” (stronzate bibliche). Peter Urmson, a nome degli organizzatori del Mardi Gras, ha fatto notare che “si accolgono vari punti di vista, ma i partecipanti devono accettare il principio del rispetto reciproco” (Gay News Network).

MONDO Il Parlamento europeo, votando una mozione presentata da cinque gruppi politici, condanna la Russia per aver istituito un divieto di pubblicare testi sull’omosessualità e di dibattere pubblicamente l’argomento e la richiama al rispetto dei patti sottoscritti, tra cui la Convenzione Europea sui Diritti Umani e l’International Covenant on Civil and Political Rights (9 colonne). Ma le discriminazioni contro gli omosessuali imperversano: il presidente del Gambia Yahya Jammeh ha ribadito i suoi attacchi ai gay (Jollof news) e in Liberia l’ex first lady ha depositato una dura proposta di legge contro gli omosessuali (AFP).

In breve:
1) La Cina è vicina, più di quanto non si creda: l’80% dei giovani cinesi non discriminano l’omosessualità, secondo un sondaggio condotto da uno dei principali siti internet del Paese (Sina). E due coppie (due gay e due lesbiche) cinesi hanno tentato di registrarsi per le nozze con un atto dimostrativo al relativo ufficio di Chaoyang. Ma sono state respinte: il matrimonio gay non è contemplato (Global Times).
2) Almeno tredici transessuali sono stati oggetto di aggressioni nella città a maggioranza musulmana di Kuantan, in Malaysia orientale. L’ultimo attacco mercoledì, quando un artista transessuale è stato picchiato con catene, barre d’acciaio e caschi da sei uomini arrivati a bordo di motociclette (Hindustan Times).
3) Martedì prossimo a Torino (via santa Chiara 1) Enrico Barberis Negra, autore di una tesi di laurea sull’omosessualità nel pensiero islamico, interverrà a un dibattito organizzato dalla Fondazione FUORI! per discutere il suo testo con Astrit Sukni e Angelo Pezzana.
4)L’Italia è il primo paese ad aderire al programma del Consiglio d’Europa che mira ad offrire assistenza tecnica e finanziaria agli Stati membri nell’implementazione di politiche di contrasto alla discriminazione nei confronti delle persone LGBT“: a rivendicarlo con orgoglio è Massimiliano Monnanni, direttore dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali).
5) Stare abbracciati e baciarsi: ok, se ci si vuole bene è bello e poco si può chiedere di più. Ma, se l’abbraccio si protrae per 50 ore, o c’è un amore straordinario oppure c’è la voglia di record in agguato: sarà stato il primo o il secondo a far realizzare a una coppia gay thailandese questo record da guinness? Non giudichiamo, ma lasciamo che si godano il (lungo) momento (The Telegraph).

Michele Benini
©2012 Il Grande Colibrì
immagine: Il Grande Colibrì

2 Comments

Leave a Reply to Anonimo Cancel Reply