Skip to main content

Benedetto XVI sarà la guest star di una produzione cinematografica slovacca. Niente a che vedere con la seria carriera da attore del giovane Karol Wojtyła: Joseph Ratzinger, infatti, apparirà in un film porno gay… Detta così suona male, vero? E allora chiariamo subito: il papa non sarà il protagonista di nessuna scena hard e lo stesso vale per il suo bel segretario, monsignor Georg Gänswein, che pure è al centro di pettegolezzi maliziosi. George Duroy, presidente della casa di produzione a luci rosse Bel Ami, ha annunciato con queste parole la prossima uscita di un nuovo titolo, “Scandalo in Vaticano”: “Vedrete i nostri ragazzi a Roma, mentre giocano a calcio in piazza San Pietro, assistono ad un’udienza con il Papa e verificano se il Vaticano merita davvero la sua reputazione di città peccaminosa“. Per ora non è dato sapere altro.

La notizia ha comunque già suscitato forte indignazione e i cattolici più integralisti non sono riusciti a consolarsi neppure con il pensiero che ai pornodivi una benedizione pontificia non può aver fatto altro che bene. Poi figurarsi se alla Santa Sede, dove ultimamente hanno dovuto affrontare la scaltrezza di diabolici corvi, si potranno davvero impressionare per qualche altro uccello in sovraccarico ormonale. A dirla tutta, infine, se esaminiamo alcuni trend della pornografia omosessuale, “Scandalo in Vaticano” non è nulla di più che una piccola provocazione.

A meritare più attenzione c’è, ad esempio, “Criminal Cocks” (Cazzi criminali), pornocompilation delle migliori scene erotiche con “superdotati dietro le sbarre” prodotta da ChiChi LaRue. Non si tratta del solito filmino con ambientazione carceraria: le fotosegnaletiche sulla copertina del DVD, infatti, non sono finte e ritraggono ex pornostar finite poi in prigione. Il disco contiene scene con Marcus Allen e Time Lowe, condannati per omicidio, con Tim Barnett (in carcere per violenze sessuali), con lo stupratore seriale Tommy Saxx e con altri performer diventati poi ladri, scassinatori e così via. La casa di produzione è fiera della propria geniale idea: “Questi cazzi criminali hanno compiuto tutti questi reati ed ora è possibile vederli tutti in un solo e comodo disco… tutti insieme per il tuo piacere!“.

Peccato che, a proposito di reati, lo stesso ChiChi LaRue ne avrebbe compiuto uno proprio producendo “Criminal Cocks”: nonostante il contratto stipulato da Ryan Idol escludesse la possibilità di riutilizzare le sue scene in altre produzioni, nel DVD sono presenti spezzoni con questo attore “gay for pay”, attualmente sotto processo per aver tentato di uccidere la sua fidanzata a colpi di tavoletta del wc. Dal carcere, Idol ha perciò dato mandato al suo avvocato di intentare causa contro la casa di produzione. Il tribunale, comunque, non giudicherà il buon gusto di tutta questa operazione commerciale che, peraltro, non rappresenta certo il punto più estremo fino al quale si è spinta la pornografia gay.

Questo punto, infatti, lo ha raggiunto come al solito la Treasure Island Media di Paul Morris, la più controversa casa di produzione erotica del mondo, che ha fatto la propria incredibile fortuna con pseudo-documentari pornografici basati sull’esaltazione del bareback, del sesso senza preservativo, presentandolo come uno stile di vita superiore. Dopo infiniti video di bukkake e di gang bang senza protezioni e dopo aver fatto accoppiare tra loro attori dichiaratamente sieropositivi con altri HIV-negativi, Morris spera che la sua ultima opera, “Slammed” (Sbattuto), possa eguagliare nello scandalo e soprattutto nelle vendite il suo best seller “The 1,000 Load Fuck” (La scopata da mille sborrate), in cui un solo attore riceveva in bocca e nell’ano le eiaculazioni di mille uomini raccolte dopo mesi di lavoro.

“Slammed” è un film di quattro ore in cui alcuni uomini, prima e durante rapporti sessuali di gruppo in cui non compare un preservativo neppure per sbaglio, assumono “crystal meth” (nome gergale per indicare la metanfetamina usata come stupefacente), una sostanza che non solo toglie ogni tipo di inibizione, ma che soprattutto provoca facilmente dipendenza, depressione, insonnia, allucinazioni e psicosi. Secondo i suoi produttori, si tratterebbe addirittura di “un resoconto onesto e vero del sesso fuori legge tra uomini del XXI secolo: è reale, è crudo, va dritto al punto“.

Qui ad essere in pericolo non è tanto il buon gusto, quanto la salute dei performer, tutti rigorosamente non professionisti. E degli spettatori, ben organizzati in una community tramite il sito web della casa di produzione e continuamente sollecitati dalla Treasure Island Media a raggiungere l’élite dei “cum-dump” (depositi di sborra), cioè di coloro che amano farsi riempire la bocca e l’ano con lo sperma di quanti più sconosciuti possibili: “Se non sei mai stato ad un party come questo, queste scene potrebbero convincerti a provare. E se hai già provato questa esperienza ma poi ti sei comportato bene e ne sei rimasto lontano, allora vederle potrebbe essere la miccia che ti farà tornare nella mischia“. Spettatore avvisato mezzo salvato?

Comunque qualcuno nel mondo della pornografia gay pensa alla salute degli attori: Salon stima che circa la metà delle case di produzione USA, comprese quelle specializzate in bareback, obblighi i propri attori a sottoporsi al test per l’HIV e, in caso di sieropositività, impedisca loro di partecipare a nuovi film. Un’idea comunque stupida e pericolosa: risultare “non infetti”, infatti, non significa non esserlo, a causa del “periodo finestra”, durante il quale il virus è penetrato nell’organismo ma non si sono ancora sviluppati gli anticorpi rilevabili dal test, per non parlare del fatto che esistono molte altre malattie sessualmente trasmissibili oltre all’AIDS. Solo l’uso del preservativo tutela davvero gli attori ed evita discriminazioni lavorative tra performer HIV-positivi e performer HIV-negativi: qualsiasi scorciatoia è solo un’illusione.

Molto più rassicurante è “Male Spectrum”, un nuovo videogame che permette di creare il proprio film porno ideale utilizzando una computer grafica 3D di sorprendente qualità. Il giocatore può creare i personaggi, scegliendo ogni caratteristica del loro corpo (dall’altezza al peso, dal colore della pelle allo sviluppo dei muscoli, dalla forma dei glutei alla lunghezza del pene) e del loro abbigliamento, e può farli interagire in diverse location (prigione, cessi pubblici, barca, aula scolastica, ecc…), controllando ogni loro movimento. I performer possono fare di tutto: sesso orale, anale, bondage, frustate, uso di dildo, abbondanti eiaculazioni dove più aggrada il regista-spettatore. Insomma, è un ottimo modo per scoprire che il sesso può essere la cosa più divertente del mondo, se fatto davvero (e magari usando un po’ di testa).

Pier Cesare Notaro
©2012 Il Grande Colibrì
immagine: Il Grande Colibrì

10 Comments

  • Riccardo ha detto:

    Gia' negli anni passati fondazioni private ma anche ricercatori universitari in ambito sociale hanno argomentato rispetto alla pornografia che non e' certo stata inventata dalle case di produzione di cui sopra. Basti pensare agli affreschi presenti in bordelli o bagni della Roma imperiale. Certo e', ed esprimo un personale pensiero, che essendo cambiati i tempi dovremmo cambiare, forse, la mentalita' a prescindere dai concetti moralistici o morali. La pornografia e' un prodotto che viene distribuito soddisfacendo una richiesta e, pertanto, ad essa non si puo' certo delegare un ruolo educativo (sarebbe un passo indietro di almeno quarant' anni). Sarebbe pero da osservare il comportamento nel mondo omosessuale dove, almeno nel panorama italiano, c'e stato un abbattimento dei "limiti" post terrore da AIDS. Leggendo gli studi sulla diffusione delle patologie sessualmente trasmette si vede come negli ultimi anni (una ventina circa) si siano sdoganate pratiche "pesanti" come fist, SM e/o comunque rapporti a rischio e esponenzialmente ci sia stato un incremento esponenziale delle infezioni sessuali. Sifilide, epatite, condilomi e amenita varie che venti anni fa erano erano drasticamente ridotte oggi sono a livelli epidemici. Credo che i silenzi, l' omerta' e i moralismi non aiutino nessuno e questo lo vediamo nei regimi musulmani o meno, che nulla hanno da insegnare se non a produrre paura e ignoranza e che da Dio o un da qualunque essere superiore sono molto distanti. Ognuno nella piena propria fede e coscienza credo possa fare cio che meglio creda ma forse, e rubo la conclusione…… con un po' di testa!

    • Il Grande Colibrì ha detto:

      Riccardo, ci sono alcuni punti del tuo ragionamento che non mi convincono o che non ho capito.
      1) L'avere un ruolo educativo e l'essere totalmente irresponsabili (nel senso etimologico del termine) delle proprie azioni non sono certo le sole due opzioni possibili. Si può fare intrattenimento in generale, e pornografia in particolare, anche rispettando le persone, in primis i propri lavoratori. Molte case di produzione lo fanno.
      2) Fist e sadomaso non sono di per se stesse pratiche sessuali a rischio infettivo (anzi, a volte sono totalmente prive di rischio). Per questo è scorretto collocarle in un discorso di paura o di emergenza sanitaria, mentre sarebbe opportuno parlarne anche dal punto di vista sanitario per spiegare senza moralismi come praticarle in sicurezza. Tra l'altro anche le pratiche sessuali che definisci "pesanti" hanno una lunga storia, antica almeno quanto quella della pornografia.
      3) Infine on ho capito cosa c'entri il riferimento ai regimi musulmani o meno nella dinamica del ragionamento.

  • persempreradicale ha detto:

    Articolo scritto molto bene, fa riflettere sull'evoluzione della pornografia mantenendo sempre il tono corretto. Apprezzo molto questo, perché parlando di certe cose è davvero difficile non cadere nel volgare o nel vuoto moralismo.

  • Anonimo ha detto:

    Infatti ciò che ho scritto riguardo l'attacco alla Chiesa e al Papa, non é riferito al vostro articolo ma riguarda un atteggiamento generalmente ostile nei confronti del Cristianesimo (centinaia di cristiani uccisi nelle Chiese della Nigeria e in tanti altri Stati) e del Vaticano. Accennare "scherzosamente" al "bel segretario" del Papa equivale ad ipotizzare "scherzosamente" un legame omosessuale tra i due, e lascia trasparire anche una sorta di invidia! (anche questo naturalmente é un pensiero ironico!). Per ciò che riguarda i rumors sul monarca musulmano non ho chiesto di essere avvertito nel caso si facesse un film porno su di lui, ho semplicemente detto e lo ripeto che sarebbe interessante aprire un dibattito per analizzare non tanto il comportamento sessuale di una certa persona ma un atteggiamento della società araba nei confronti della sessualità e della scelta omosessuale. I films porno suscitano in me un sentimento di tristezza e nausea perché non centrano niente col piacere del sesso, né con la scelta sessuale. La domanda " siete azionisti della TMI era ovviamente ironica!

    • Il Grande Colibrì ha detto:

      Temo e spero di non aver capito: dovremmo mettere sullo stesso piano le ironie sulla presunta omosessualità del papa… alle "centinaia di cristiani uccisi nelle Chiese della Nigeria e in tanti altri Stati"?
      Per quanto riguarda il dibattito circa "l'atteggiamento della società araba nei confronti della sessualità e della scelta omosessuale", credo che potrai trovare numerosi spunti navigando su questo sito.

  • Anonimo ha detto:

    Sono basito di fronte alla vostra conoscenza e descrizione di film porno-gay. Non sono riuscito bene a capire la vostra posizione riguardo a queste "pellicole". Siete per caso per caso azionisti della Treasue Island Media?
    La "piccola provocazione" del "film" "Scandalo in Vaticano" sarà sicuramente interessante, e magari potrà appagare i “pettegolezzi maliziosi” di chi, per saziare un'insano sentimento delatorio, immagina Papi gays attorniati da aitanti amanti di razza ariana. Personalmente ritengo che l'accanimento contro Ratzinger e contro la Chiesa richiederebbe un'analisi molto approfondita perché si tratta di un fenomeno recente, modulato attraverso una strategia inquietante. Fenomeno che é esploso contestualmente a certe prese di posizione, reali o presunte, assunte dal Vaticano.
    Che all’interno della Chiesa ci siano preti gays é un fatto evidente e storicamente presente, denunciarlo può risultare quasi banale se i vertici della Chiesa non avessero manifestato più volte aperta ostilità nei confronti della scelta omosessuale. Va comunque considerato che, al suo interno la Chiesa stessa ha aperto un'intenso dibattito in proposito. Dibattito che dimostra una certa apertura ed una certa disponibilità ad affrontare argomenti fino a ieri tabù. Sarebbe interessante verificare come potrebbero reagire, a fronte dello stesso accanimento provocatorio organizzato nei confronti del Vaticano, altre realtà religiose o persone fisiche direttamente interessate alla questione. Esempio: voi che rappresentate i Musulmani omosessuali in Italia potreste aprire un dibattito sulla presunta omosessualità di una personalità regale attualmente regnante in un Paese musulmano. Cosa ne pensate in proposito?

    • Michele Benini ha detto:

      Credo che non si possa leggere alcun accanimento da parte nostra nei confronti della Chiesa cattolica: qui si parla di diverse religioni e le si critica aspramente quando è il caso, ma nell'articolo non mi pare esserci di più che la diffusione di una notizia.
      L'apertura della chiesa verso i gay sarebbe certo una buona notizia, se non fosse lasciata a pochi preti di strada – mentre le gerarchie ancora strepitano di inferno e di atti contronatura.
      Sono comunque sicuro che appena faranno un film porno su Abd Allah, o qualche altro monarca musulmano, "Il grande colibrì" provvederà a dedicare un articolo alla notizia…
      Da ultimo direi che è notevole riuscire a chiedere se qui ci sono azionisti della Treasure Media Island, visto quello che si dice nell'articolo…

    • Il Grande Colibrì ha detto:

      Personalmente, anonimo, non ho nessun interesse a sapere quale sia l'orientamento sessuale né del papa né dei monarchi musulmani né della stragrande maggioranza degli esseri umani. Questo non significa, ovviamente, che il coming out o l'outing di un personaggio pubblico non possano avere implicazioni molto importanti e diventare allora notizie degne di attenzione.
      Comunque ti faccio solo notare che l'incipit dell'articolo, oltre ad essere evidentemente ironico, non dice neppure per scherzo che Ratzinger sia omosessuale – e quindi non capisco davvero la polemica. Come non capisco come si possano scorgere ambiguità nella posizione sulla casa di produzione Treasure Island Media: non mi sembra che ci sia neppure una parola scritta a suo favore.
      Ci tengo infine a precisare una cosa: questo blog rappresenta solamente chi ci scrive, non ha la presunzione di rappresentare nessun altro.

  • loran ha detto:

    Mi auguro che i cattolici anche quelli meno integralisti si siano allo stesso modo indigniati per i recenti fatti dei coristi della cappella vaticana e delle relazioni con importanti affaristi italiani.

    • Anonimo ha detto:

      E perchè? volete essere gay solo voi? Cercate di essere meno scemi e più affaristi (capaci di dialogare e non solo di calunniare) ed avreste già ottenuto quanto chiedete..

Leave a Reply to Anonimo Cancel Reply