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Per la prima volta nella sua giovane vita, Elias sperimentava il piacere riflesso, quello che deve sentire una donna quando si dedica a un uomo per farlo godere, lo sentiva attraverso le dita, il sangue che arriva a fiotti, che gonfia la carne sempre di più, che tende e arrossa la pelle. Il fiato che manca, il piacere che muove le corde vocali facendole vibrare di suoni inarticolati, l’abbandono di ogni controllo, il potere anche“.

Nell’incongruenza di una donna che espone le proprie nudità nascosta dalle grate d’argento di una finestra, negli odori inebrianti di piante e fiori sotto il cielo stellato di Fès, nelle antiche strade labirintiche di questa città marocchina, lo svizzero Elias perde l’orientamento (quello sessuale, prima di tutto) e, nel caldo che quasi lo fa svenire, non perde i sensi, ma ne acquista di nuovi: sarà il seno “rotondo come il vostro pane e dello stesso colore dorato” della pazza alla finestra o saranno le labbra di Samir a conquistare il suo cuore?

Maya Sokol, in “Rose e gelsomino“, primo episodio di una serie di racconti erotici ambientati in Marocco, utilizza tutti i luoghi comuni dell’orientalismo come note già sentite per comporre una musica ipnotica e suadente. Un ottimo biglietto da visita, sapiente e raffinato, per la lite editions (sito), una casa editrice che sta cercando di affermarsi nel difficile mercato degli e-book.

Il livello offerto, purtroppo però, non è sempre alto, e, dalle vette di Sokol, si riesce a precipitare a livelli infimi. “Le avventure di Marcolino” dovrebbero rappresentare la “discesa agli inferi” autobiografica di un ragazzo gay alla scoperta dei “loschi misteri delle perversioni umane“. Per fortuna l’autore ci ricorda ad ogni virgola quanto le sue esperienze siano depravate, peccaminose, corrotte, degenerate e dissolute, altrimenti il lettore distratto potrebbe addormentarsi per la banalità dei contenuti o irritarsi per lo stile inutilmente tronfio e spocchiosamente sovrabbondante. Improponibile.

Il resto dei racconti che abbiamo avuto modo di leggere si può collocare nel mezzo: ad esempio, il fantascientifico “Cronaca di un tradimento” di Daniela Barisone è scritto molto bene e ha spunti steampunk assai intriganti (ma di erotismo, nel primo episodio, non c’è traccia), mentre “Lezioni di recupero di anatomia comparata” di Livin Derevel parte dall’idea divertente di un’interrogazione orale (e non solo!) e la sviluppa in modo spassoso: “‘Parlami del… cuore…’ ansimi in un eccitante soffio che mi fa inarcare la schiena, sommato alle spinte che si stanno facendo incalzanti…“.

I racconti costano tutti 1,99 euro, una spesa non eccessiva. Rimane da capire quanto l’idea di una casa editrice digitale specializzata in racconti erotici possa funzionare, quando sul web si riescono già a trovare gratuitamente storie per tutti i gusti anche di ottima fattura…

 

Pier
Copyright©2012PierCesareNotaro

4 Comments

  • Il Grande Colibrì ha detto:

    @ Marco: Sono contento che condividi la critica.

    @ Lily: Siamo in attesa dei racconti, compreso "E' amore…", penso che arriveranno nei prossimi giorni 🙂

    @ Daniela: Complimenti ancora per il tuo stile! Per quanto riguarda l'assenza di erotismo nel primo episodio, penso che in generale possa togliere voglia di proseguire nella lettura, ma il tuo racconto invece si legge ugualmente con molto piacere 🙂

  • queenseptienna ha detto:

    Sono Daniela Barisone e vi ringrazio per aver apprezzato il mio racconto. L'erotismo era sì molto più soft, ma vi garantisco che nei successivi racconti ne trovate a fiotti 🙂

  • Lily Carpenetti ha detto:

    Anch'io ho trovato divertente "Le avventure di Marcolino", proprio perchè il protagonista mi e' sembrato molto vero, simile a tenti ragazzotti di provincia molto pieni di sè che appaiono ridicoli.
    Mi sarebbe piaciuto avere un'opinione anche sulla mia serie appena iniziata: "E' amore…"
    Non so se economicamente funzionerà quest'iniziativa, ma a me sembra intrigante e ben curata. Ci spero!

  • Marco Stizioli ha detto:

    Sono il Marcolino di quelle avventure.
    La vostra critica mi fa piacere perché avete sottolineato dei difetti che ho trovato pure io rileggendomi.
    Sono d'accordo con voi che soprattutto i primi episodi sono una diarrea insopportabile di esagerazione e trasgressione, ma – se posso lanciare una lancia a mio favore – la storia vuole essere proprio il viaggio di un tizio "tronfio e spocchiosamente sovrabbondante" (che si pavoneggia per le sue avventure peccaminose) il quale, episodio dopo episodio, capisce che tutto quell'esser tronfio non porta da nessuna parte.

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