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Ecuador, decine di cliniche torturano le lesbiche per guarirle
Toscana, i comuni aprono le case popolari alle coppie LGBTQ*
Censimento, Bonino testimonial per “Fai contare il tuo amore”
BDSM, il nuovo Mister Leather Europe è svedese e ha 19 anni

MOI Anche l’Algeria, come la gran parte dei paesi africani (iGC) e mediorientali, è tutt’altro che benevola nei confronti della condizione omosessuale (ILGA). Appare dunque di grande interesse il reportage di sei pagine “Les homos algériens entre pères et FIS” (i gay algerini tra padri e FIS, dove FIS è il Fronte Islamico di Salvezza Nazionale) di Amir Amokrane annunciato da Têtu per il numero in distribuzione in questi giorni. L’inviato del mensile francese ha infatti incontrato molti gay algerini, nascosti dietro un matrimonio etero che li mette al riparo dalle dicerie, che si incontrano con la paura di essere denunciati da un vicino o da un parente e che hanno smesso di sognare, almeno per l’immediato, che la situazione algerina possa cambiare e sperano di potersi trasferire in Francia (segui MOI Musulmani Omosessuali in Italia).

MONDO I diritti delle persone con sessualità non conforme trovano purtroppo negazione, anche violenta, anche in molti altri luoghi del mondo: è il caso dell’Ecuador, dove molte donne devono essere “salvate dall’inferno” delle torture per “guarirle” dall’omosessualità: è infatti pratica invalsa tentare di de-omosessualizzare le donne nel Paese (Têtu). “In dieci anni, siamo venuti al corrente di 30 casi di lesbiche [che hanno subito il trattamento]. Ma esistono 207 cliniche di questo genere“, racconta Tatiana Velasquez dell’organizzazione lesbica Taller de Comunicación Mujer. Un appello per il rispetto dei diritti umani delle donne omosessuali in Ecuador è stato lanciato dall’associazione Cladem al Presidente della Repubblica e ai ministri della salute, dell’economia, degli esteri ecuadoriani, nonchè alle maggiori autorità di salvaguardia dei diritti umani del Sud America (Cladem).

POLITICA Se nulla o quasi sembra muoversi a livello nazionale, qualche piccolo tentativo di rendere più normale la vita di cittadini che si vedono spesso negare anche i diritti elementari comincia a crescere in provincia. Dopo il caso di Pesaro, che ha accettato la richiesta dei Radicali di non discriminare le coppie omosessuali registrate per l’assegnazione delle case popolari (iGC), anche per Firenze sembra prospettarsi la stessa soluzione. La gran parte dei piccoli gruppi della coalizione di centrosinistra ha infatti presentato lunedì una mozione “per garantire parità di diritti in materia di assegnazione di alloggi popolari, contributi, servizi socio-sanitari“. Alla mozione manca solo l’imprimatur del PD, visto che anche l’IDV che non l’ha firmata ha annunciato il suo appoggio. Ora alla prova, ancora una volta, è il balbettante partito principale della sinistra italiana e, nel caso specifico, il “rottamatore” Matteo Renzi, che del capoluogo toscano è sindaco. Una mozione analoga è tra l’altro già stata approvata a Livorno e sembra che verrà proposta in tutti i comuni della regione (La Nazione).

MOVIMENTO Se proprio non cambierà nulla a livello politico nazionale in questo disastrato Paese, almeno tra qualche mese (quando i dati saranno elaborati) si saprà quante coppie omosessuali si saranno dichiarate tali nel censimento che prende il via il prossimo 9 ottobre (i moduli sono già stati distribuiti). Il discusso inserimento delle coppie gay nel censimento ha comunque trovato un testimonial eccellente nella vicepresidente del Senato Emma Bonino, che invita gli omosessuali italiani a “parlare il linguaggio della verità” e a dichiararsi (Gay.it). Prima della leader radicale avevano già fatto da testimonial la deputata Paola Concia (PD) e Vladimir Luxuria e altri nomi seguiranno nei prossimi giorni.

SESSUALITA’ E’ stato assegnato al termine della riunione annuale dell’Ecmc (l’associazione che raggruppa tutti i principali gruppi leather/feticisti d’Europa) il titolo di Mister Leather Europe: è il diciannovenne svedese Alex Carpentieri (che né nel nome né nell’aspetto rappresenta l’archetipo dell’uomo svedese come ce lo siamo costruito in passato: segno che, a dispetto delle chiusure mentali di molti politici le migrazioni non possono essere fermate dalle leggi e nemmeno dalle violenze che respingono). Il raduno, ospitato nei locali dello Scandinavian Leather Men di Copenhagen, ha raccolto oltre duecento partecipanti da tutta Europa. Per l’anno prossimo l’appuntamento sarà ad Amburgo, città dove a questa tematica è dedicato ogni anno anche il grande raduno di piazza di mezza estate (Out & About).

 

Michele
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