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Il Ministero della Giustizia e dei Diritti Umani del governo greco di Alexis Tsipras ha annunciato che entro metà giugno depositerà in parlamento un progetto di legge per permettere alle persone transgender di cambiare l’indicazione del proprio sesso sui documenti senza sottoporsi all’operazione chirurgica finora richiesta dalle autorità giudiziarie: basterà una semplice dichiarazione della persona, confermata dal tribunale, per ottenere i nuovi documenti. I requisiti richiesti dalla legge saranno essere maggiorenni, essere nubili o celibi e godere della capacità di compiere atti giuridici.

Dalla Grecia, però, non arrivano solo notizie da festeggiare. A Lakki, sull’isola di Lero, due richiedenti asilo transgender sono state aggredite da uomini in moto mentre rientravano nella struttura gestita dall’Alto commissariato dell’ONU per i rifugiati (UNHCR). Una delle due donne è stata colpita da una forte bastonata e ora è ricoverata in ospedale, come denuncia Somateio Ypostirixis Diemfylikon (Associazione di sostegno transgender) .

L’aggressione rientra in una serie di violenze condotte da un gruppo di estrema destra che imperversa sull’isola e che picchia e umilia i rifugiati. Negli ultimi giorni, per esempio, altre dieci persone (nove palestinesi e un siriano) sono stati aggrediti e tre di loro sono state ricoverate con ferite alla testa, al collo e alle mani [Efimerida ton Syntakton]. Gli attivisti per i diritti umani sostengono che la polizia non stia facendo nulla per arginare il gruppo di razzisti violenti, composto da poche decine di abitanti dell’isola.

 

Pier
©2017 Il Grande Colibrì

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