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Danimarca, tra attacchi omofobici e promesse di matrimonio
Marocco, la danzatrice del ventre più famosa è trans
New York, polemiche su The Out NYC, il primo hotel gay
L’attore Thomas Jane: “Da giovane mi sono prostituito”

CULTURA Per una volta usciamo dal nostro universo LGBTQ* perché la cronaca lo impone. Sebbene le norme sulle rettifiche nei blog siano state modificate nel corso dell’esame parlamentare, la nuova legge bavaglio rappresenta un grave rischio per la libertà di espressione nel nostro Paese. Contro questa nuova iniziativa del Governo, che è sostanzialmente diretta a vietare la pubblicazione delle sconcezze dette al telefono dal Premier e dai molti politici immorali (che sembrano conversare solo con delinquenti: chissà come mai), è scesa in campo anche la libera enciclopedia di internet, Wikipedia, che in un messaggio sulla propria pagina iniziale italiana chiede di modificare quelle parti della legge che di fatto snaturerebbero completamente l’attuale conformazione di Wikipedia, impedendone di fatto la continuazione in lingua italiana. E contro la legge bavaglio si sta muovendo anche Avaaz, sempre attenta ai diritti, con una petizione giunta già a 550mila firmatari.

MONDO A chi si ostina a negare diritti a persone di identità sessuale differente giova forse far presente che, persino laddove i diritti elementari sembrano cosa acquisita, c’è ancora molto da fare. Ieri sera il programma “Krimi” sul canale tv 5 danese ha mostrato interviste, testimonianze e filmati di attacchi a giovani omosessuali per le strade di Copenhagen, città che fin dagli anni ’30 ospita un bar gay. Nel paese scandinavo è attivo un gruppo di volontari raccolti intorno allo slogan “Ferma l’odio” (Stop Had) che propone con foto scioccanti (tre ragazzi con il volto tumefatto) un interrogativo valido per neri, musulmani, omosessuali: “pensi che debbano avere gli occhi blu?” e i cui rappresentanti sono stati intervistati nel corso della trasmissione. Intanto però, dopo i due partiti socialisti (iGC), anche gli altri membri della nuova coalizione di governo danese annunciano l’intenzione di garantire anche alle coppie omosessuali l’accesso al matrimonio, a lungo promesso ma mai realizzato dai partiti di centrodestra (e che ora lo osteggiano) che hanno governato negli ultimi dieci anni (Out & About).

MOI Come nei paesi con legislazioni più avanzate non è tutto oro, allo stesso modo non è tutto fango quello che caratterizza nazioni dove la lotta per i diritti è ancora agli albori. Accade quindi che in Marocco la danza orientale viva una nuova primavera grazie ad una danzatrice transessuale, Noor, intervistata da Gay Marocco. Una vita non facile, vissuta tra Agadir e Parigi, molti torti subiti ma anche la coscienza di una posizione raggiunta e le idee chiare sulla propria identità: “Io non sono né maschio né femmina, solo me. Sono una moltitudine e non voglio somigliare a nessun altro”. E se qualcuno ancora non l’avesse vista danzare, consigliamo una delle numerose clip presenti su Youtube.

CRONACA L’apertura del The Out NYC, il primo hotel gay newyorkese, che si situa all’altezza della 42° strada, laddove sta per aprire un club omosessuale aperto sette giorni su sette (Blog Live), va a rinfocolare polemiche sull’autoghettizzazione che accompagnano da sempre i locali dedicati a generi sessuali alternativi all’eterosessualità. Tuttavia hotel di questo tipo (e anche con caratterizzazioni ancora più marcate, vedi l’Anco di Amsterdam o gli appartamenti proposti da Rob a Berlino) esistono in varie città d’Europa e del mondo e probabilmente esisteranno per sempre – ma di sicuro fintanto che abbordare un ragazzo per strada o in discoteca, da parte di un altro ragazzo, non sarà considerato assolutamente normale quanto è considerato normale che un ragazzo abbordi una ragazza (un po’ meno il viceversa, perché anche qui di strada da fare ce n’è parecchia).

SESSUALITA’ Thomas Jane, la star del serial “Hung” (trasmesso in Italia da Sky Uno), ha rivelato che da giovanissimo e senza casa si è prostituito con donne ed uomini: l’ex marito di Patricia Arquette lo faceva per necessità ma anche per esplorare la propria sessualità. Poi Jane ha “scelto” l’eterosessualità, rimanendo tuttavia convinto che “non si tratta di una scelta se tu non hai provato tutte le opzioni: come diceva la mia mamma, non puoi sapere se un cibo ti piace o no fintanto che non l’hai assaggiato” (Pink News).

 

Michele
Copyright©2011MicheleBenini

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