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7 gay picchiati a Luino: serve la legge contro l’omofobia!
Danimarca, alla marcia contro le nozze gay sono solo 19
Nigeria e Camerun, mobilitazioni contro il carcere ai gay

POLITICA Fiumi di parole dopo la sentenza della Cassazione secondo cui le coppie omosessuali hanno diritto ad “un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata” (Il grande colibrì). Solo Franco Grillini, IdV, sembra pensare ai fatti, annunciando una nuova proposta di legge per introdurre i PACS (la Repubblica), ma forse dimentica che in Parlamento sono già depositate, a prendere la muffa, ben cinque proposte simili… E se neppure Grillini ha il coraggio di proporre il matrimonio, non sorprende la timidezza del PD, che con Debora Serracchiani riprende la ridicola idea dei DiCo (Il grande colibrì). Intanto a destra FLI non ha ancora scelto se da grande sarà un partito laico o no: se l’ex radicale Benedetto Della Vedova vorrebbe qualche apertura, Roberto Menia precisa che “il matrimonio è tra un uomo e una donna” (Libero). Ma qualcosa, nello stagno della politica italiana, si sta muovendo, forse solo per paura di essere superati dalla magistratura, se persino Pierferdinando Casini, UdC, ammette che, anche se secondo lui il matrimonio è solo eterosessuale, per le coppie gay “i diritti devono essere gli stessi” (AGI): concetto evidente, ma sorprendente in bocca ad un baciapile. Infine secondo il ministro per le Pari opportunità Elsa Fornero la Cassazione “ha affermato un principio di pari opportunità vera” (la Repubblica): belle parole, ma i fatti?

CRONACA Ma in Italia, oltre a mancare una legge che garantisca diritti civili ai gay, manca anche una normativa che li protegga dalle discriminazioni. E così accade sempre più spesso che omosessuali e transessuali siano vittime di violenze. L’ultimo caso che si segnala è quello della discoteca “Just” di Luino dove sette ragazzi ha denunciato di essere stati picchiati dai buttafuori del locale perché identificati come gay. Il deplorevole episodio è stato stigmatizzato dai vertici Arcigay, con Paolo Patanè in testa, dall’onorevole Paola Concia (RaiNews), dall’ex ministro delle pari opportunità Mara Carfagna e da Franco Grillini (la Repubblica). Secondo un habitué della discoteca, che ha commentato la violenza proprio sul sito dell’Arcigay, però, le botte sarebbero scattate non tanto per l’omosessualità dei protagonisti, quanto per il fatto che si ostinavano a ballare sui cubi, cosa permessa solo alle donne. Ancora diversa la versione dei gestori del locale che parlano di rissa esterna, sedata dai buttafuori che avrebbero anche chiamato i carabinieri (ma i sette ragazzi dicono di esser stati loro a far intervenire l’Arma).

MONDO In paesi dove i diritti civili ai gay sono già ampiamente riconosciuti accadono invece cose che da noi apparirebbero paradossali. In Danimarca, dove la chiesa dipende dallo stato (come in vari paesi protestanti), il governo ha deciso l’approvazione delle nozze omosessuali sia civili che religiose, trovandosi a fronteggiare l’opposizione di sei vescovi e di un certo numero di fedeli, stimato intorno all’11%. Tutti d’accordo nel protestare, questi tradizionalisti si sono organizzati e tramite volantini ed internet hanno promosso una manifestazione con partenza dalla stazione centrale di Copenhagen per venerdì pomeriggio. Solo su Facebook le adesioni erano intorno al migliaio. C’è stata quindi un po’ di sorpresa (e parecchia delusione) quando al momento della partenza della marcia per le vie della capitale danese ci si è contati: c’erano solo diciannove persone che, saggiamente, hanno rinunciato alla manifestazione (Politiken).

MONDO Il Parlamento Europeo, dopo il pronunciamento a favore delle unioni gay (Il grande colibrì), torna ad occuparsi di diritti LGBTQ*: nella risoluzione di condanna per gli attentati di gennaio a Kano e per l’uccisione di Franco Lamolinara e di Chris McManus, chiede alla Nigeria non solo di non approvare il progetto di legge che punirebbe con 14 anni di detenzione il matrimonio tra persone dello stesso sesso (Il grande colibrì), ma anche “la soppressione dell’attuale legislazione che rende l’omosessualità penalmente perseguibile e, in alcuni casi, punibile con la lapidazione“. Intanto nel confinante Camerun continua la caccia a gay e lesbiche, con arresti sempre più frequenti: l’avvocato Michel Togue, presentando ricorso in tribunale a nome di due uomini condannati a novembre a cinque anni di carcere per aver avuto rapporti sessuali tra loro, ha denunciato esplicitamente il pregiudizio che sta dietro questi arresti (IOL).

In breve:
1) Una coppia di donne lesbiche musulmane ha avuto una seconda possibilità di restare in Canada, malgrado un primo tentativo di ricevere asilo sia fallito. Le donne, emigrate da Tel Aviv nel 2007, hanno scritto una toccante lettera aperta in cui spiegano i rischi per la loro vita se fossero rimpatriate (Toronto Sun).
2) Justin Fashanu, il calciatore che per primo (e unico) nella Premier League dichiarò la propria omosessualità, in realtà non sarebbe stato gay. A dare questo parere è il fratello del calciatore, morto suicida nel 1998, secondo cui Justin cercava solo soldi, pubblicità e notorietà (talkSPORT).
3) E’ appena nato e già fa parlare di sé. Si tratta di Transkind, la prima rivista francese dedicata ai ragazzi transessuali. Con uscite trimestrali, il periodico – animato da quattro trans FtM – promette di essere uno spazio espressivo e informativo libero dai pregiudizi dei media tradizionali.
4) E proprio ai trans francesi è dedicata una campagna di prevenzione dell’HIV promossa da Outrans, che invita a verificare il proprio status e quello dei partner con lo slogan “La transfobia uccide, non il controllo” e spiega che la mancata conoscenza della propria condizione è una delle principali cause di contagio.
5) Il Campania Pride di quest’anno si snoderà quest’anno per le strade di Salerno. L’appuntamento del 26 maggio, promosso dal Coordinamento Campania Rainbow, è stato presentato venerdì nel Municipio della città. Nelle due settimane precedenti il corteo sarà inoltre allestito un “Villaggio dei diritti” (NapoliGayPress).

 

Michele e Pier
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