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MONDO Le buone notizie sul fronte dei diritti LGBTQ* che giungono dal Regno Unito sono davvero tante. Entro la fine della legislatura il governo di centro-destra, con il sostegno anche dell’opposizione laburista, dovrebbe permettere alle coppie gay di accedere anche al matrimonio e non solo alle civil partnerships, le quali comunque già oggi garantiscono diritti quasi del tutto identici (PinkNews). Inoltre, i liberal-democratici, partito di maggioranza, promettono che per la donazione del sangue, dopo la recente rimozione del divieto perenne per gli uomini gay e bisessuali (iGC), tutte le persone saranno equiparate, indipendentemente dal loro orientamento sessuale (Guardian). Infine, si sta studiando la possibilità di permettere alle persone transessuali e intersessuate di non indicare il proprio genere sul passaporto (Reuters).

MOI In un’Africa subsahariana dove le chiese cristiane si stanno scatenando in una guerra aperta all’omosessualità (leggi l’articolo su iGC), le istituzioni islamiche cercano, come succede ad esempio in Ghana (iGC), di non essere da meno e di dimostrarsi altrettanto intolleranti. In Kenya, paese che punisce i rapporti sessuali tra uomini con il carcere fino a 14 anni, il Consiglio degli Imam e dei Predicatori tuona contro l’apertura di un sito Internet per i diritti LGBTQ*, considerandolo un insulto alla morale e alla religione (ABNA). Nel paese africano, solo una persona su dieci è musulmana (segui MOI Musulmani Omosessuali in Italia).

SESSUALITA’ Fa discutere la proposta di Scott Wiener, supervisor di Castro, il quartiere gay di San Francisco (California), di limitare il naturismo: se girare senza vestiti per la città rimarrà sempre un diritto garantito dalla legge, Wiener vorrebbe imporre ai sempre più numerosi amanti del nudismo di non sedersi su sedie e panchine pubbliche senza coprirle e di non entrare nei ristoranti senza indossare pantaloni. Le motivazioni sono squisitamente igieniche: “Non sono un esperto di salute pubblica, ma credo che sedersi nudi in un luogo pubblico non sia igienico” ha spiegato il supervisor (Reuters).

CULTURA Ha trionfato al Milano Film Festival, conquistando sia il premio come miglior opera assegnato dalla giuria sia il premio del pubblico, “Italy – Love it or Leave it“, il nuovo documentario di Gustav Hofer e di Luca Ragazzi, la coppia di registi che aveva già ottenuto un incredibile successo con “Improvvisamente l’inverno scorso”. Il lungometraggio ricorda i lati peggiori del nostro paese, ma è dedicato soprattutto “all’Italia nascosta, che non viene raccontata né dalla televisione né nei telegiornali, che è di fatto l’Italia migliore, fatta di persone che combattono ogni giorno silenziosamente per rendere questo paese un posto migliore in cui vivere, nonostante la classe politica che lo (mal)governa“.

 

Pier
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