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L’edicolante, mentre racconta la scena a cui ha assistito, non riesce a nascondere la sorpresa: “Ho pensato che fosse una candid camera, era tutto troppo strano”. Un gruppo di uomini ha acquistato tutte le copie del settimanale “Il mio papa”, poi le ha sparpagliate sull’acciottolato di piazza San Pietro e le ha abbondantemente cosparse di acqua. “Acqua santa”, hanno spiegato ai passanti sbigottiti. “A quel punto hanno tirato fuori degli accendini e hanno cercato di appiccare un incendio, ma la carta bagnata non prendeva fuoco”. Gabriella, una pensionata che si stava recando a pregare, è molto amareggiata: “Papa Francesco è così buono, come possono odiarlo?”. Ad averla sconcertata è stato soprattutto un particolare: “Con loro c’era un bimbo, doveva avere l’età di mio nipote. A un certo punto ha chiamato suo padre: ‘Papà, papà!’. Il genitore si è voltato verso di lui, con uno sguardo disgustato, e l’ha cacciato via”.

Lo scisma che sta sconvolgendo le Sentinelle in piedi non poteva avvenire in modo meno eclatante. Mario Abissossori, il noto pedagogo che è diventato il leader informale degli “scissionisti”, spiega il significato di questa azione che, secondo fonti vicine al movimento, potrebbe ripetersi durante la messa pasquale: “Dobbiamo capire il cortocircuito gender che può avvenire nella psiche dei più piccoli e indifesi. Sanno che la ‘o’ serve per il maschile, sanno che la ‘a’ serve per il femminile. L’espressione gender ‘mio papa’, con questo pseudo-maschile in ‘a’, ingenera confusione e i bambini rischiano di cadere nella trappola dell’ideologia del gender”.

Abissossori cita uno studio, ancora inedito, che ha appena finito di condurre: “Abbiamo preso un gruppo di venti bambine e abbiamo fatto ascoltare loro un nastro che ripeteva continuamente ‘la mano, il papà, la moto, il pigiama’. Ci aspettavamo che, bombardate da un linguaggio gender, avrebbero iniziato a urinare stando in piedi. Ciò non è avvenuto, ma le bambine, dopo meno di due ore, ci hanno sommerso di improperi, utilizzando un linguaggio scurrile che, come ci insegna la tradizione, è più consono ai maschi che alle femminucce. Insomma, il linguaggio gender le aveva traumatizzate e indotte ad adottare un comportamento gender”.

Gli scissionisti, che hanno adottato il nome non gender di “Sentinelli in piedi”, negano di provare un’antipatia personale per Bergoglio: “Crediamo che la parola gender ‘papa’ sia pericolosa per la sopravvivenza della civiltà umana tanto quanto ‘cinema’ o ‘battiscopa’, ma la nostra è una lotta per il bene dell’umanità e non possiamo fare sconti a nessuno”. Francesco, anzi, viene considerato un potenziale alleato: “Siamo convinti che saprà ascoltarci e che risponderà positivamente alle nostre semplici richieste: abolire la parola gender ‘papa’ e smettere di indossare abiti gender che sembrano gonne…”.

Non tutti, però, sono così concilianti con il pontefice. Lo storico Giacomo Goffo, con i suoi “Senti in piedi” (“Sentinelli è un vezzeggiativo degno di un omosessualista”), attacca il cristianesimo a testa bassa: “La Chiesa cattolica vuole negare la natura binaria del maschio e della femmina e confondere i nostri bambini. Chi l’ha fondata? Un certo Pietro, un uomo che ha stravolto la natura femminea della pietra per trasformarla in un sostantivo mascolino e confondere i nostri bambini! E chi venerano i cristiani? Il Messia, che finisce con la ‘a’ per confondere i nostri bambini! E come si chiama il Messia? Gesù, un appellativo che termina addirittura con la ‘u’, l’unica vocale che non esprime la femmina o il maschio, la vocale del demonio, dell’ideologia gender primigenia nata all’alba dei tempi per confondere i nostri bambini!”.

Forse in aramaico non valgono le stesse regole che in italiano, gli facciamo notare, ma Goffo, rosso in volto, inizia a urlare: “Siamo in Italia e parliamo la lingua italiana, cosa c’entra l’aramaico? Voi volete confondere i nostri bambini!”. Poi si alza di scatto e se ne va.

 

N.B.:  tutte le informazioni contenute in questo articolo,
per quanto plausibili, sono (per ora) soltanto opera di fantasia.

 

Pier
©2014 Il Grande Colibrì

8 Comments

  • Anonimo ha detto:

    A me ha fatto ridere, grazie 🙂

  • Gianni ha detto:

    Anch'io ci sono cascato e ho addirittura spedito il link a un gruppo di discussione con il commento: "Sembra un pesce d'aprile, ma forse qualcosa di buono sta succedendo". 😀

  • Loran ha detto:

    Io della serie "ci sono cascato con tutte le scarpe" poi dopo che avevo inviato un commento ho letto l'ultima riga, comunque le posizioni di certe associazioni "cristiane" o di certi falsi paladini della cristianità non è che siano molto diverse sia per irrazionalità che per violenza.

  • Yoghino Yokono ha detto:

    ottimo articolo , per un attimo ci ho creduto

  • Remo ha detto:

    Non capisco il senso dello pseudoarticolo? Vuoi diventare una succursale del Lercio?

    • Il Grande Colibrì ha detto:

      Remo, non ti preoccupare: il senso dell'ironia sfugge a molti. D'altra parte da chi giudica l'erotismo gay come di cattivo gusto e ci vede stereotipi omofobici non è che ci si possa aspettare che capisca il senso di un articolo satirico…

    • Remo ha detto:

      Caro, Pier scendi dal tuo tronfio piedistallo. L'ironia, tra l'altro piuttosto banale, di questo articolo si coglie, quello che non si coglie è cosa c'entri un siffatto articolo con questo blog. Poi sentiti pur libero di darti al cabaret da Zelig.

    • Il Grande Colibrì ha detto:

      Sono contento che ti stia a cuore l'orientamento di questo blog, Remo, ma temo che, nonostante il continuo tono di giudizio (e pregiudizio) che usi nei commenti potrebbe far pensare a prima vista il contrario, sia tu a sentirti un po' "in basso". Non ti conosco, ma dai tuoi commenti sembra emergere una visione un po' triste della vita e un broncio perpetuo nei confronti degli altri. E non lo dico tanto per le sparate contro le persone asessuali, per la visione negativa dell'erotismo, per l'uso di espressioni un po' deprimenti come "sessualità deretanocentrica" (sic!), quanto per il fatto che una persona generalmente dovrebbe avere degli hobby che gli diano qualche soddisfazione in più che passare il tempo su Internet a manifestare il proprio disappunto sul fatto che le altre persone possano avere una visione del mondo e della sessualità diversa dalla propria…

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