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MONDO Non ci credo, ma non si sa mai: è questo il pensiero di Paul Evans Aidoo, ministro del Ghana, di fronte all’ipotesi che nella cristiana Regione Orientale, per la quale è competente, vivano ben 8mila gay e lesbiche. Aidoo ha detto che il dato non è credibile, perché se fossero così tanti lui li avrebbe visti, ma ha comunque subito chiesto all’Ufficio per le Investigazioni Nazionali, il servizio segreto interno ghanese, e a tutte le agenzie di sicurezza di stanare gli omosessuali per arrestarli in massa. L’ondata omofobica nel paese africano è montata negli ultimi mesi con numerose proteste di piazza e con la richiesta del Consiglio Cristiano di inasprire le pene contro l’omosessualità (Joy Online).

CULTURA In un’America che scopre che addirittura il 77% delle vittime degli omicidi omofobici sono uomini e donne di colore (Colorlines), il legame che intercorre tra omofobia e razzismo viene sottolineato anche dall’ultimo numero di Black Enterprise, dedicato ai professionisti neri che sono benestanti e con alti livelli di formazione (alla faccia degli stereotipi razziali: leggi l’articolo su iGC), ma che spesso non hanno il coraggio di dichiararsi gay, lesbiche e transgender. Perché sommare alle discriminazioni causate dal colore della pelle anche quelle legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere non è affatto facile. Per questo si invoca maggiore attenzione da parte di un movimento LGBTQ* accusato di essere troppo etnocentrico e leggi che proteggano da discriminazioni dirette e indirette.

POLITICA Se le quote rosa entusiasmano una parte del movimento LGBTQ*, come ad esempio Imma Battaglia (iGC), non piacciono invece ai Radicali. A Milano il consigliere Marco Cappato, per giustificare il proprio voto contrario alle quote, se n’è uscito con un’affermazione che ha suscitato qualche perplessità: “In che quota finirebbero i transessuali?” (Gay.it). C’è chi la ritiene un’inutile provocazione per farsi pubblicità, chi un’interessante proposta di istituzione di “quote trans“, chi una strumentalizzazione di persone che finiscono per essere indicate come freaks, chi un forte richiamo ad offrire attenzione e rispetto a tutti i cittadini… Vedremo nei prossimi mesi come agirà Cappato. Quel che è certo è che il programma radicale sulle tematiche LGBTQ* era molto interessante: alle promesse seguiranno i fatti?

MOI A maggio la Conferenza della Società Civile dell’ASEAN (Associazione delle Nazioni dell’Asia Sud-Orientale), riunitasi a Giacarta, capitale indonesiana, ha chiesto ai governi della regione di riconoscere, promuovere e proteggere i diritti delle persone LGBTQ*. L’invito è continuamente ricordato dalle 15 associazioni rainbow dell’Indonesia, dal momento che dal 2002 alcune province del paese possono applicare (parzialmente) la sharia e, quindi, arrestare gay, lesbiche e warias (le persone transgender) di fede islamica. Per fortuna la comunità musulmana è tutt’altro che coesa nella condanna dell’omosessualità: numerosi gruppi religiosi di sinistra, progressisti e studenteschi sono più volte scesi in piazza per manifestare il loro appoggio ai diritti LGBTQ* (Socialism).

MOVIMENTO Dal 10 al 14 agosto si terrà a Praga, capitale della Repubblica Ceca, il primo Pride & Tolerance Festival, patrocinato dal comune. Il programma è davvero molto ricco, ma il giorno clou sarà sabato 13, quando nel pomeriggio si terrà la parata (attese 1.500 persone) e la serata sarà movimentata da un maxi-concerto con la partecipazione, tra gli altri, di Jimmy Somerville e del gruppo di ballerini acrobatici ucraini Kazaky. La Repubblica Ceca riconosce le unioni civili omosessuali dal 2006.

SESSUALITA’ Un pene al di sopra della media invoglierebbe gay e bisex ad assumere un ruolo sessuale attivo, mentre chi ha dimensioni ridotte, per paura di non essere all’altezza, preferirebbe essere passivo. I versatili, ovviamente, sarebbero soprattutto coloro che hanno un pene perfettamente nella media. Questi i risultati di uno studio dell’Istituto Nazionale di Sanità USA (NCBI). Non si capisce se è più grave il fatto che molti omosessuali continuino a introiettare modelli maschilisti (il maschio è superdotato, deciso, sicuro e sessualmente attivo) oppure il fatto che lo studio sarebbe costato centinaia di migliaia di dollari… (Mail Online)

CRONACA Capocotta, la più famosa spiaggia naturista italiana, frequentata anche da moltissime persone LGBTQ* di Roma e non solo, rischia di sparire? Gli ecologisti da anni denunciano il fatto che l’eccessiva frequentazione del sito ha provocato una fortissima erosione del litorale, con 50 metri divorati dal mare, ed il crollo di numerose dune di grande interesse naturalistico. A questo si sommano le lamentele dei frequentatori: immondizia, spaccio di droga, massaggiatrici e marchette starebbero facendo perdere fascino alla spiaggia (G@yNews). E progetti seri per il futuro non ci sono…

Pier Cesare Notaro
©2011 Il Grande Colibrì
immagine: Il Grande Colibrì

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