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Gay e jihad: la rete attorno al tagliagole“: è questo il titolo che lunedì campeggiava nella prima pagina del sedicente quotidiano di informazione “La Verità”. La notizia, a cui la pubblicazione dedica l’intera pagina 5, è che Brahim Aoussaoui, l’autore dell’attentato alla chiesa di Notre Dame a Nizza, sarebbe omosessuale: secondo il giornalista Giacomo Amadori, il terrorista “rivela un’inclinazione gay” perché, “per esempio“, il 21 maggio 2018 ha pubblicato “una foto patinata di un uomo discinto e muscoloso” [sic!].

Ma ancora più sconcertante è la notizia  che la polizia francese avrebbe arrestato come complice dell’attentato Ahmed Ben Amor, l’ex vicepresidente dell’associazione tunisina Shams (Sole), un’organizzazione per la difesa dei diritti delle persone LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali). La Verità pubblica anche una foto del volto dell’attivista gay e “musulmano radicale“. Aoussaoui e Ben Amor, secondo Amadori, sarebbero giunti insieme a Lampedusa a settembre e poi sarebbero andati insieme in Francia.

bufala terrorismo la veritaUn mare di falsità

Non sappiamo se la polizia francese abbia arrestato davvero un Ahmed Ben Amor (la stampa francese non ne parla, ma forse Amadori ha qualche fonte diretta), ma Il Grande Colibrì può affermare con certezza che l’Ahmed Ben Amor di cui parla La Verità, ripresa da Il Giornale e vari altri media, non è affatto in carcere, come ci ha confermato lui stesso su Messenger. Tutto quello che ha scritto Amadori è semplicemente falso e può essere smentito con una facilità impressionante: resta il mistero di come si possano lanciare accuse così gravi basandosi assolutamente sul nulla, riportando informazioni che una semplice ricerca smentisce senza equivoci. A quanto pare Amadori ha cercato online un nome, ha trovato qualche profilo social e ha montato la sua storia.

Ma vediamo punto per punto quali sono le falsità riportate. Amadori sostiene che Ben Amor sarebbe giunto a Lampedusa a settembre con Aoussaoui. In realtà Ahmed Ben Amor si è trasferito a Nizza da qualche anno (e basta scorrere i suoi profili social per rendersene conto), quindi non si riesce a capire perché avrebbe raggiunto Lampedusa dalla Tunisia in clandestinità su un barcone.

bufala terrorismo la veritaJihadista “blasfemo”?

Ma ancora più sconcertante è il ritratto che ne fa Amadori: quello che il giornalista dipinge come un “musulmano radicale” passa il suo tempo a postare commenti che potrebbero essere giudicati blasfemi nei confronti di Maometto e dell’islam e a criticare ferocemente la campagna con cui alcune persone musulmane stanno boicottando i prodotti francesi per protestare contro le vignette sul profeta. È vero che, come scrive La Verità, ha postato un video in cui si vede un bambino bruciare il tricolore francese, ma basta leggere la presentazione del post per capire che ironizza e critica quello che ci mostra.

C’è poi un altro “dettaglio” che è sfuggito ad Amadori: proprio quel video è stato postato domenica, mentre secondo il giornalista Ben Amor sarebbe stato arrestato sabato. Insomma, per la stampa di destra ci sarebbe un terrorista fondamentalista musulmano rinchiuso nelle carceri francese, ma libero di scrivere sul web messaggi blasfemi. Ci sarebbe quasi da ridere, ci sarebbe quasi da segnalare l’articolo a Charlie Hebdo per fargli fare una vignetta, se non fosse che parliamo di un attentato gravissimo.

E di una persona in carne ed ossa che ha scoperto, grazie alla segnalazione fatta da Il Grande Colibrì, di essere stata additata come un pericoloso terrorista su grandi giornali di un altro paese senza nessuna ragione: “Mi sono sempre battuto per la pace e mi ritrovo in questa situazione – ci ha scritto – È qualcosa che mi ferisce e mi scombussola“. E noi siamo sconvolti dai livelli infimi in cui riesce a precipitare il “giornalismo” italiano, accecato dalla voglia irrefrenabile di inventarsi storie per spargere odio contro le minoranze (sessuali e non solo).

Pier Cesare Notaro
©2020 Il Grande Colibrì

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