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Taiwan potrebbe diventare il primo paese asiatico a far passare la legge sulle nozze tra persone dello stesso sesso: i parlamentari taiwanesi hanno iniziato a lavorare su tre disegni di legge in materia di matrimonio egualitario.

 Il presidente Tsai Ing-wen, la prima donna presidente di Taiwan, sostiene apertamente questo diritto per le persone LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali) [Il Grande Colibrì]. Mentre in Europa e in America abbiamo già visto stati legalizzare il matrimonio egualitario, in questa regione del mondo sarebbe la prima volta.

In caso di successo, sarebbe un incredibile spinta di ottimismo per la società civile asiatica. In un sondaggio del 2012, il Taiwan United Daily ha riscontrato che il 55% della popolazione taiwanese supporta il matrimonio omosessuale, con il 37 % dei contrari.

Nell’ottobre di quest’anno le strade di Taiwan hanno visto la partecipazione di ben 80mila persone al gay pride di Taipei. I manifestanti hanno sfilato davanti al palazzo presidenziale per chiedere una legge a favore dei matrimoni gay. Le politiche in materia di unioni LGBTQI sono ferme da anni per via della ferma opposizione dell’ex presidente taiwanese, il cui partito Kuomintang (Partito Nazionalista Cinese) è stato sconfitto nelle ultime elezioni dai democratici, capeggiati dalla presidente Tsai Ing-wen.

Ma c’è stato un caso particolare che ha smosso le coscienze della politica e dei taiwanesi: la morte di un importante professore universitario apertamente gay, Jacques Picoux , potrebbe spingere Taiwan a diventare il primo paese asiatico a legalizzare il matrimonio omosessuale entro la fine del prossimo anno, come afferma anche il relatore della legge, Yu Mei-nu.

Ma chi era Jacques Picoux? Era un docente in pensione di lingua e letteratura francese alla National Taiwan University, che è deceduto dopo una caduta dal decimo piano del suo condominio, a Taipei. Ma nessuno crede a un incidente, infatti gli amici pensano che si tratti di un suicidio. Picoux era rimasto fortemente turbato dopo che gli era stato proibito di partecipare alle decisioni mediche cruciali nei momenti finali di Tseng, il suo compagno malato di cancro con il quale stava da ben 35 anni.

Un’umiliazione non indifferente, visto che i due avevano passato 35 anni in coppia. Picoux in seguito si è trovato senza alcun diritto legale sulla proprietà che i due avevano comprato in condivisione, sostiene il Guardian.

Dopo la sua morte, la comunità gay si è scagliata fortemente contro il governo guidato dalla presidente Tsai Ing-wen, che è stato eletta a gennaio proprio con l’impegno di aumentare i diritti civili e la parità di genere. Le ceneri di Picoux e di Tseng sono state sparse, insieme, nelle acque del mare di Taiwan esattamente il giorno dopo la presentazione da parte del relatore, Yu Mei-nu, della legge sul matrimonio gay.

Ancora una volta da un evento tragico parte la possibilità di rinascita civile di un paese. Un’amarissima realtà: Serve lo scandalo, l’evento barbaro per smuovere le coscienze, così come è successo con Matthew Shepard in America e Daniel Zamudio in Cile.

Ma gli oppositori alla legge non sono stati in silenzio, infatti migliaia di persone (circa 20mila dicono gli organizzatori) sono scese in piazza a Taiwan per protestare contro questa progetto di legge.

Il Daily Mail ci dice che la maggior parte dei manifestanti era affiliata a gruppi religiosi e sociali conservatori, che hanno addirittura noleggiato aerei per portare i manifestanti nella capitale, Taipei. Gli organizzatori chiedono, a gran voce, che si tenga un referendum. Il loro slogan è: “Il matrimonio e la famiglia, tutto il popolo a decidere”. I manifestanti sostengono che, se il matrimonio omosessuale diventasse realtà, le giovani generazioni future sarebbero psicologicamente danneggiate.

 

Anes
©2016 Il Grande Colibrì

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