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Il 17 maggio per noi persone queer, intersessuali, bisessuali, asessuali, lesbiche, trans e gay è una data che ogni anno ci ricorda l’importanza di non dare per scontati i diritti ottenuti attraverso lotte di decenni e di centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo.  Oggi dobbiamo anche ricordarci che le lotte per i nostri diritti non possono che essere intersezionali perché non si può tutelare la diversità se si è razzisti, non si può difendere il diritto alla libertà se si è trans escludenti, proprio come non sarebbe logico essere antisemita e definirsi antirazzista.

Quest’anno passato è stato caratterizzato da diversi cambiamenti, per certi versi è risultato estremamente gravoso perché i lockdown hanno fatto sì che le violenze aumentassero esponenzialmente rispetto al 2019. Il tema della violenza sessuale è un dramma che colpisce molte persone migranti e richiedenti asilo, tra cui anche molti uomini, soprattutto se appartengono a una minoranza sessuale. A volte le persone LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) fuggono dal proprio paese proprio a causa di queste violenze, ancora più frequenti in contesti di guerra o di conflitto, altre subiscono abusi durante il viaggio verso l’Italia o anche in Italia. Intorno al tema, però, c’è un grande tabù, persino all’interno della comunità gay e bisessuale. Per questo è importante spiegare  che, in caso di violenza, abbiamo diritto alle cure e, se proveniamo da un paese in cui le minoranze sessuali sono perseguitate, abbiamo diritto alla protezione internazionale.

L’ufficio italiano dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ha realizzato la pagina “Io ho diritto alla salute“, una campagna informativa con tre video per introdurre questo tema alle vittime maschili di violenza sessuale, chiedendo la collaborazione della nostra associazione di volontariato Il Grande Colibrì per il video relativo alle persone LGBTQIA. Insieme abbiamo anche realizzato tre fumetti (con nostri volontari di varia nazionalità a interpretare i protagonisti delle storie), che trovate qui sotto e che possono essere liberamente scaricati e diffusi. Ricordiamo che l’anno scorso abbiamo anche realizzato, con Trama di Terre, una serie di materiali in più di 20 lingue per affrontare il tema della violenza maschile contro le donne.

La giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia, la lesbofobia e la transfobia, comunamente chiamata IDAHOBIT, rappresenta il nostro orgoglio di essere diverse, di essere combattive e di non accettare più di sentirci sbagliate o non adeguate alla narrazione eteronormativa che ci vorrebbe vedere incastrate in un sistema basato sull’unica scelta possibile fra rosa o azzurro. Noi persone LGBTQIA siamo un arcobaleno di un’infinità di colori, possiamo scegliere la tonalità che ci piace e abbiamo il diritto di non conformarci ad un sistema radicato sul binarismo di genere.

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