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Il Senato rumeno ha approvato una legge, proposta dai partiti nazionalisti di destra Unione Democratica Magiara di Romania (Uniunea Democrată Maghiară din România, UDMR) e Alleanza per l’Unione dei Romeni (Alianța pentru Unirea Românilor, AUR), che va nella scia dei provvedimenti “contro la propaganda LGBT” già adottati a suo tempo in Russia, e più recentemente in Ungheria. Il progetto di legge è adesso in esame alla Camera dei deputati di Bucarest.

La legge, secondo quella che sembra la linea condivisa dalle destre europee e statunitensi, viene proposta “per la tutela dei bambini” e prende di mira la cosiddetta “propaganda LGBT nei media” e l’educazione sessuale nelle scuole, che dovrebbe essere portata avanti “esclusivamente dalle famiglie”.

Per i deputati nazionalisti che hanno proposto il provvedimento, “si devono difendere le persone più deboli, cioè i bambini” dalle “nuove ideologie” che si stanno diffondendo. Per questo, “la legge 272/2004 sulla protezione dei diritti dei bambini stabilisce esattamente la loro identità, e farà in modo che questa sia scritta nel proprio certificato di nascita”. I bambini dovranno essere “difesi” dalla “propaganda” sugli argomenti che riguardino orientamento sessuale ed identità di genere “fino ai 18 anni”.

Negli ambienti LGBTQIA+ rumeni, si teme che una legge del genere possa portare alla censura di film e notizie sulla comunità stessa e che possa rendere difficili, se non impossibili, gli eventi pubblici come i pride.

Secondo il gruppo per i diritti delle persone LGBTQIA+ (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) Accept, se questa legge “esplicitamente omofobica e transfobica che vuole imporre la censura su orientamento sessuale e identità di genere” dovesse passare, sarebbe “una vergogna per la Romania”.

MozaiQ, un’altra associazione, chiede ai deputati di “mostrare decenza e responsabilità” e bocciare la proposta di legge, in quanto “darebbe benzina alla propaganda russa e alle sue campagne di disinformazione”.

 

 

Alessandro Garzi
©2022 Il Grande Colibrì
immagine: elaborazione da foto di Mercedes Mehling da Unsplash

 

Alessandro Garzi: “Ho sempre avuto un interesse per i diritti civili. Al momento, cerco di capire qualcosa sulle politiche verso le persone LGBTQIA+ nei paesi dell’Europa centrale ed orientale, e di far conoscere cosa sia l’orientamento asessuale e il mondo che lo circonda” > leggi tutti i suoi articoli

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