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È in vigore dall’inizio del mese di settembre il nuovo regolamento dell’ente russo di controllo sulle comunicazioni Roskomnadzor (RKN) sui criteri per il controllo dei siti internet che promuoverebbero la cosiddetta “propaganda LGBT”. Una volta ricevuta una notifica da parte di Roskomnadzor, chi gestisce il sito avrà 24h per rimuovere i contenuti “incriminati”. Altrimenti potrà andare incontro all’oscuramento. Queste regole saranno in vigore per i prossimi sei anni, fino al 1 settembre 2029.

Nuovi mezzi di censura in Russia

© Foto di Kenny Eliason / Unsplash

Per favorire la denuncia (ma sarebbe il caso di chiamarla “delazione”), l’autorità per le comunicazioni ha creato un modulo online dove chiunque può segnalare i siti che fanno, in qualche modo, “propaganda”, o anche semplice informazione, sul mondo LGBTQIA+.
Vadim Subbotin, vicepresidente di Roskomnadzor, ha affermato:

“Abbiamo iniziato a ricevere segnalazioni e denunce. Ce ne prendiamo cura, e facciamo in modo che costituiscano la base delle decisioni degli esperti”.

Attivisti LGBT a San Pietroburgo

Attivisti LGBT a San Pietroburgo (foto d’archivio). © Foto di Dmitry Lovetsky / AP Photo / picture Alliance

I criteri per l’applicazione di queste regole, come è accaduto spesso in casi analoghi, sono stati lasciati volutamente molto vaghi: la segnalazione potrebbe scattare in presenza di contenuti “creati per dare attrattività alle relazioni sessuali non tradizionali” e dare “un’immagine positiva” alle persone coinvolte, o esprimere “valutazione positiva o approvazione” per tali relazioni. Ma le ragioni possono essere anche altre, come dare “una idea distorta dell’equivalenza sociale tra relazioni sessuali tradizionali e non tradizionali”, oppure sostenere “il rifiuto” delle “relazioni tradizionali” in favore di quelle “non tradizionali”. Regole simili, altrettanto generiche, esistono anche per quello che riguarda la “propaganda” mirata “a creare un atteggiamento positivo nei confronti del cambiamento di genere”, e a indirizzare l’opinione verso una posizione favorevole al “rifiuto del genere naturale”.

Nuovi mezzi di censura in Russia

© Foto di Clint Patterson / Unsplash

Un altro tipo di siti che sono finiti sotto il mirino di Roskomnadzor sono quelli che danno informazione sull’utilizzo delle VPN. Le VPN, acronimo di Virtual Private Network (Rete Virtuale Privata), sono servizi che consentono di connettersi in rete “mascherando” l’indirizzo del proprio pc, e consentono così una navigazione più libera, aggirando i controlli governativi.

L’utilizzo delle VPN è indispensabile in un paese come la Russia dove la quasi totalità dell’informazione è allineata con il regime, e si devono aggirare i blocchi locali per accedere ad altri tipi di informazione.

 

Alessandro Garzi
©2023 Il Grande Colibrì
immagine: elaborazione da foto di Dmitry Lovetsky / AP Photo / picture Alliance

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