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Era quasi mezzanotte, mancava poco ai rintocchi che avrebbero mandato in frantumi la favola. Ma come il principe azzurro fa in tempo a conoscere Cenerentola, così la Camera bassa del parlamento argentino ha fatto in tempo ad approvare il testo legislativo che facilita il cambio di identità di genere e riconosce ai transessuali l’assistenza sanitaria [Il Grande Colibrì]. Doveva assolutamente farlo entro la settimana appena trascorsa perché poi i lavori sarebbero stati sospesi per 10 giorni: infatti nel weekend che si approssima metà dei deputati verranno sostituiti da quelli eletti nelle elezioni di medio termine. Sebbene l’approvazione arrivata sia solo quella preliminare, cioè la “scarpetta” che il nuovo parlamento si troverà in mano per dare dignità alle persone transgender, un primo importante passo è stato fatto e buone prospettive per l’approvazione definitiva vengono dai numeri con cui il testo è passato (167 voti a favore, 17 contro e 7 astensioni). Il discusso articolo sul cambiamento di identità di genere di un minore, la cui discussione ha infiammato l’aula, è anch’esso stato approvato, con 117 voti a favore, 51 contrari e 9 astensioni [Pagina 12]. Un piccolo passo in avanti lo fanno anche le lotte per il matrimonio gay in Australia: il partito laburista ha infatti approvato una mozione che modifica la propria posizione, portandola a favore del diritto di sposarsi per gli omosessuali. La decisione, presa con 184 voti favorevoli su 208 partecipanti, non impegna tuttavia i deputati a comportarsi di conseguenza, essendo stato salvaguardato, nell’ordine del giorno, il diritto a seguire la propria coscienza. La nuova proposta di legge sul matrimonio, che include la possibilità di nozze tra gay e tra lesbiche, sarà discussa dal parlamento australiano all’inizio del 2012 [Sidney Morning Herald].

Arabia, se le donne guidano, gli uomini diventano gay?
Donna al volante, pericolo costante. E che pericolo! Secondo gli esperti religiosi dell’Arabia Saudita, uno degli stati più omofobici del mondo (per approfondire: Il Grande Colibrì), se decadesse il divieto di guidare per le donne, costoro non farebbero altro che cercare un partner sessuale dopo l’altro, determinando una spaventosa ondata di immoralità, prostituzione, divorzi e… omosessualità [The Telegraph] – e qui il discorso, già di per sé ridicolo, diventa totalmente illogico: perché i sauditi, avendo finalmente a disposizione orde di femmine allupate, dovrebbero diventare improvvisamente tutti gay? Intanto donne e omosessuali sono al centro del dibattito anche nella comunità islamica di Boston (Stati Uniti), dove è diventato imam della moschea cittadina William Suhaib Webb, noto sia per le posizioni nettamente a favore dell’emancipazione femminile sia per alcune vecchie dichiarazioni giudicate omofobiche, dalle quali oggi prende le distanze. E se c’è chi lo accusa di essere un musulmano troppo progressista, per altri sarebbe una specie di “salafita pop” [The Boston Globe].

Omofobia nelle Sacre Scritture? Gli esperti dicono di no
Non è solo l’Islam a vivere contraddizioni molto forti, perché la Chiesa cattolica non è da meno: se a Ferrara i frati francescani offrono i propri riflettori a Luca Di Tolve, il più famoso “ex-gay” d’Italia soprattutto grazie alla canzone “Luca era gay” di Povia [Estense], il vescovo emerito di Ivrea, monsignor Luigi Bettazzi, si dice contrario ai matrimoni omosessuali, ma a favore dei DiCo e persino della benedizione delle coppie dello stesso sesso: “Cosa c’è di male?” [Gay.it]. Ma per trovare religiosi davvero gay-friendly ci tocca tornare in America, dove rappresentanti liberali di ebraismo, cristianesimo ed Islam, dal reverendo gay Robert Goss ai Musulmani per i Valori Progressisti, si sono riuniti per ripetere che né la Bibbia né il Corano condannano l’omosessualità [Daily Sundial]: il dialogo queer tra le fedi prosegue a gonfie vele, mentre il dialogo all’interno delle singole comunità religiose LGBTQ* è spesso più complesso, come dimostrano le polemiche che stanno lacerando le associazioni che si occupano di Islam e omosessualità (per approfondire: Il Grande Colibrì).

La RAI nasconde il profilattico, Certi Diritti protesta
Si sono conclusi a Milano i lavori del quinto congresso dell’associazione Certi Diritti, in cui è stata approvata una mozione per considerare prioritaria la lotta contro ogni forma di sessuofobia, per promuovere iniziative per la regolamentazione della prostituzione e contro ogni forma di proibizionismo, per sostenere in ogni sede la campagna di Affermazione Civile e la Riforma del Diritto di Famiglia e per promuovere azioni contro ogni forma di discriminazione. Nuovo segretario dell’associazione è Yuri Guaiana, presidente Enzo Cucco e presidente onorario Francis Onyango, avvocato ugandese di David Kato Kisule [Certi Diritti]. Nel corso della giornata precongressuale di venerdì, l’associazione ha organizzato un’azione dimostrativa contro la censura di cui ha rischiato di rendersi responsabile la RAI nella giornata mondiale per la lotta all’AIDS, a seguito di una circolare diramata da una dirigente che vietava l’utilizzo della parola “profilattico” nel citare le iniziative per prevenire la diffusione del virus HIV [Certi Diritti].

Il prof pornostar gay è un idolo, ora rischia il cronista
La campagna della tv affiliata al circuito Fox contro il docente “reo” di esser stato protagonista di film porno gay, peraltro prima di darsi all’insegnamento [Il Grande Colibrì], non sembra aver avuto grande successo tra i genitori degli alunni del docente, unanimemente descritto come preparato ed equilibrato. E nemmeno l’opinione pubblica sembra voler dar retta alle accuse (che puzzano anche un po’ di omofobia) dello pseudo giornalista Mike Beaudet: l’associazione Change ha organizzato una petizione per chiedere, invece dell’allontanamento dell’insegnante, il licenziamento del reporter ed analoga iniziativa è stata avviata anche su Facebook. Sempre sul Facebook è stata organizzata dagli studenti una pagina per schierarsi dalla parte del docente vittima di questo pestaggio mediatico. E che gli studenti ed i giovani della zona siano ben lontani dalle opinioni del cronista della Fox appare chiaro dai tweet di altri studenti: “Pornostar o no, Kevin Hogar è stato uno dei migliori insegnanti che ho avuto” o “Vergognati. Giornalismo scandalistico [letteralmente: giornalismo di letame; ndr] al suo peggior stato” [Huffington Post].

 

Michele e Pier
©2011 Il Grande Colibrì

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