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Pro-lgbt.ru è un sito pseudoscientifico russo a forti tinte omofobiche – dove “pro”, in questo caso, significa “a proposito di”. Dietro il sito c’è l’organizzazione Nauka za pravdu (NZP o “Scienza per la verità”, spesso affiancata dal nome in inglese “Science for Truth”). L’associazioneGlobal Project Against Hate and Extremism (GPAHE) aveva già segnalato “Science for Truth” per le loro campagne a favore delle cosiddette “terapie riparative”. Come suggerisce il nome, il sito presenta la propria disinformazione come basata “su studi scientifici”, realizzati “in collaborazione con scienziati, psichiatri e sessuologi”.

Una delle figure principali di NZP è Ivan Kurennoy, che si definisce un “ricercatore delle tecniche di spopolamento”. C’è anche Viсtor Lysov, che sostiene che l’obiettivo del movimento LGBTQIA+ sia

“la normalizzazione della pedofilia”;

e Garnik Kocharyan, l’unico che può vantare veramente una carriera in ambito medico. Peccato che tra i servizi offerti ci sia la “cura” per i “disturbi della preferenza sessuale”, compresa la “violazione dell’orientamento”. È presidente onorario della “Associazione Ucraina di Sessuologia” (Asotsiatsiya seksolohiv ta seksotherapevtiv Ukrayiny), una “clinica” per “terapie riparative”.

 

Dentro la macchina di disinformazione di un sito russo anti-LGBTQIA+

© Foto di Ilia Bronskiy / Unsplash

La vita di NZP inizia nel 2017, con la “missione” di “diffondere fatti” che verrebbero “deliberatamente taciuti dai leader del movimento LGBT”, considerato come “uno stile di vita distruttivo”, carico delle “più gravi conseguenze per la salute ed il benessere” di quei “cittadini ignari” che dovessero ritrovarcisi in mezzo. Dietro il paravento della “scienza”, tutto ciò che si riesce a trovare sul sito è la solita disinformazione, fabbricata per attaccare i diritti delle persone LGBTQIA+. Secondo il sito russo, il mondo LGBTQIA+ avrebbe un potere immenso, governi pronti a favorire la loro “perversione” attraverso grandi piani “segreti” – ma evidentemente conosciutissimi dai complottisti di mezzo mondo negli ultimi venti anni. La loro tecnica sarebbe quella di “accerchiare” la popolazione per favorire la “denatalità”.

Il sito è tradotto in ben 18 lingue, comprese il serbo, il georgiano e l’ungherese, che, per quanto parlate da un numero relativamente basso di persone, hanno meno possibilità di incappare nei filtri messi a protezione dalle fake news; sia, appunto, perché è più difficile “intercettarle”, sia per la probabile benevolenza di alcune autorità di riferimento.

L’azione del gruppo viaggia, oltre che sul proprio sito, su vari social network – come Telegram –  e sull’account della piattaforma russa Vkontakte, dove vengono diffuse “notizie” che descrivono le persone LGBTQIA+ come “pedofili”, “omofascisti” e potenziali terroristi. Viene diffusa “scientificamente” l’idea che le persone LGBTQIA+ possano venire “curate” se sottoposte ad elettroshock mentre guardano materiale pornografico omosessuale.

Dentro la macchina di disinformazione di un sito russo anti-LGBTQIA+

© Elaborazione da foto di Markus Spiske / Unsplash

Diversa è l’azione del gruppo in Russia: lobbying continuo nei confronti del governo e dei legislatori, azioni intimidatorie nei confronti di attivistə LGBTQIA+ locali, denunce contro chiunque sia sospettato, in qualche modo, di violare le nuove leggi ultra-discriminatorie in vigore nel paese contro la cosiddetta “propaganda LGBT” – ormai non più solo se “rivolta nei confronti dei minori”.

Secondo quanto riporta GPAHE, Science for Truth sarebbe molto legata, anche se in modo non ufficiale, al movimento di estrema destra nato in Spagna CitizenGo. Questo movimento è noto per i suoi legami con politici e partiti europei di estrema destra, a cui indirizza buona parte dei finanziamenti che riceve da gruppi affini basati negli Usa.

Dentro la macchina di disinformazione di un sito russo anti-LGBTQIA+

© Foto di Rob Maxwell / Unsplash

Per quanto sia evidente il coinvolgimento di NZP nelle politiche del governo russo, l’organizzazione non fa parte di quelle che sono state inserite del database dei gruppi che collaborano con il regime di Vladimir Putin. Questo potrebbe essere dovuto sia al carattere semi-anonimo di molti suoi membri – che, almeno sulla carta, sarebbero personaggi di secondo piano – sia al fatto che si tratti di una piccola organizzazione. Eppure NZP è un’organizzazione potente, con molti legami politici, in grado di veicolare il proprio messaggio di odio in Russia e all’estero.

 

Alessandro Garzi
©2023 Il Grande Colibrì
immagine: elaborazione da foto di Markus Spiske / Unsplash

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