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Mentre la Corte suprema statunitense  si prepara a discutere nei prossimi giorni di nozze tra persone dello stesso sesso, per stabilire la costituzionalità della Proposition 8 californiana e della legge federale sulla difesa del matrimonio, importanti esponenti repubblicani hanno ribadito la propria contrarietà nei confronti dei diritti degli omosessuali. Ad esempio, John Boehner, presidente della Camera dei Rappresentanti del partito dell’elefante, ha dichiarato alla ABC: “Credo che il matrimonio sia l’unione tra un uomo e una donna. Sono cresciuto con questa idea. Credo in questa idea. La mia chiesa mi insegna questa idea e io non riesco ad immaginare che questa posizione possa mai cambiare“.

Un cambiamento, in effetti, potrebbe essere sembrato quasi impossibile a chi abbia assistito ai lavori di uno più importanti appuntamenti annuali per il Partito repubblicano, la Conferenza sull’azione politica dei conservatori (CPAC), svoltasi dal 14 al 16 marzo a Washington con il titolo “Il futuro dell’America: la prossima generazione di conservatori”. Qui Rick Santorum, candidato alle primarie del 2012, ha ricevuto scrosci di applausi quando ha sostenuto che riconoscere i matrimoni omosessuali aprirebbe le porte alle nozze tra tre o quattro persone, mentre anche Marco Rubio, il potente senatore della Florida di origini cubane, ha ribadito il suo “no” ai diritti LGBTQ*: “Il fatto che io creda che gli stati dovrebbero avere il diritto di definire il matrimonio nel modo tradizionale non basta a fare di me un bigotto” (Daily News).

Durante la conferenza, non è mancato neppure un dibattito con Brian Brown, presidente dell’Organizzazione nazionale per il matrimonio, anche lui profondamente contrario alle nozze tra persone dello stesso sesso: “Quando sentite qualcuno agire come se prendere posizione e credere nella verità sul matrimonio non sia un principio conservatore, rifiutate di fare marcia indietro, rifiutate di farvi intimidire. Abbiamo bisogno più che mai di gente che prenda posizione a favore del matrimonio inteso come l’unione tra un uomo e una donna” (Washington Blade). Forse però il futuro dell’America repubblicana non era da cercare lì, almeno a giudicare dallo scarso auditorio: ad ascoltare le esortazioni di Brown si è presentata solo una ventina di persone…

Con un significativo accostamento di immagini, Buzz Feed mostra bene la differenza tra le sedie vuote davanti a Brown e la sala gremita, con anche persone in piedi, dell’incontro “Un arcobaleno sulla destra: far crescere la coalizione, far fare coming out alla tolleranza”, organizzato in contemporanea con la CPAC dai gay repubblicani di GOProud. L’associazione, ai cui iscritti, per il secondo anno consecutivo, non è stato permesso di assistere ai lavori della conferenza principale, è riuscita a catturare l’attenzione dei media, anche grazie all’endorsement di alcuni politici, blogger e giornalisti di destra.

Peccato che, come avvenuto in occasione della convention di Tampa (Il grande colibrì), il direttore esecutivo dell’organizzazione, Jimmy LaSalvia, continui ad ondeggiare tra deboli dichiarazioni d’intenti (demonizzare i gay e opporsi all’omosessualità non è una cosa tanto simpatica, ha ricordato; Vimeo) e forti benedizioni ai compagni di partito anti-omosessuali: “Lasciatemi essere assolutamente chiaro: non credo che il semplice fatto di opporsi al matrimonio tra persone dello stesso sesso renda automaticamente omofoba una persona” (Metro Weekly).

Quasi paradossalmente, allora, appare molto più coerente il senatore dell’Ohio Rob Portman, in passato aspramente omofobo, ma convertito alla causa dei diritti LGBTQ* dopo il coming out di suo figlio: “Credo che tutti i nostri figli e le nostre figlie dovrebbero avere le stesse opportunità per sperimentare la gioia e la stabilità del matrimonio” ha scritto in un’intensa lettera al Columbus Dispatch. Le sue parole, così prive di ipocrisia e piene di “amore e compassione” biblici, rappresentano sicuramente un pericolo per le posizioni omofobiche, come dimostrano alcune pesantissime reazioni, come quella del noto blog conservatore Government is not God: “Portman accetta un comportamento che potrebbe infine uccidere suo figlio con l’AIDS, altre malattie sessualmente trasmissibili o il cancro orale“.

Se all’interno del Partito repubblicano il divario tra le posizioni sulle nozze omosessuali si fa sempre più profondo, per capire quale potrebbe essere il futuro dell’America conservatrice forse conviene andare a vedere cosa succede all’esterno del partito. E allora i sondaggi ci vengono in aiuto. Una recentissima indagine di Langer Research Associates racconta che la quota di repubblicani favorevoli al matrimonio gay (34%), sebbene sia molto più bassa di quella generale (58%), è comunque più che raddoppiata rispetto al 2004. Ancora più interessante, però, è la scoperta fatta da Public Religion: il fronte conservatore è spaccato tra l’elettorato più anziano (19% di favorevoli)  e quello più giovane (49% di favorevoli).

Dove stia andando “la prossima generazione di conservatori” sembra chiaro a Margaret Hoover, opinionista di destra: “La generazione under-30 semplicemente non ascolta il conservatorismo perché non si interessa a noi per una serie di questioni. Superare la controversia e dimostrare che siamo un movimento inclusivo è essenziale per non distoglierli da un’intero arcobaleno di altre nostre idee“. Anche Jeb Bush, ex presidente della Florida, è allarmato: “Ci immaginano come contro tutto. Fin troppe persone pensano che i repubblicani siano contro gli immigrati, contro le donne, contro la scienza, contro i gay, contro i lavoratori. Molti elettori non hanno alcuna voglia di scegliere i nostri candidati perché si sentono non amati, non voluti e non accolti nel nostro partito” (CBS).

La scelta che il Partito repubblicano dovrà affrontare appare davvero difficile: da una parte, mantenendo la propria tradizione omofobica, rischia di diventare un movimento politico obsoleto nel giro di pochi anni, dall’altra, abbracciando la causa LGBTQ*, potrebbe perdere il sostegno di decine di milioni di fedeli delle chiese evangelicali. Rand Paul, senatore del Kentucky attualmente dato come più probabile candidato per le primarie repubblicane del 2016, tenta la difficile strada di accontentare tutti, rifiutando l’idea del matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma aprendo a “contratti tra adulti” (Slate). Sarà questo il futuro dell’America repubblicana?

 

Pier
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