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Oggi, Giornata mondiale contro l’omofobia, i gruppi LGBTQ* tunisini hanno deciso di pubblicare una dichiarazione che segna un passaggio importante nella maturazione del movimento rainbow della Tunisia. I rappresentanti dei gruppi ci raccontano la grande emozione che stanno vivendo in questi minuti che precedono la pubblicazione del manifesto: “Abbiamo la pelle d’oca”. E la pelle d’oca l’abbiamo anche noi, per la bellezza del testo che abbiamo sotto gli occhi e per l’onore di essere stati designati a pubblicarne la traduzione italiana in contemporanea con la versione ufficiale in francese.

La Tunisia è un piccolo paese dalla grande storia che non ha cessato, dalla notte dei tempi, di stupire il mondo per il suo essere all’avanguardia in molti ambiti. Noti per la loro tolleranza e per un umorismo mediterraneo pieno di benevolenza i tunisini hanno saputo attraversare senza problemi le tante tempeste e i tanti sconvolgimenti che, lungi dall’inacidirli, li hanno resi più illuminati e tolleranti. Hanno imparato a fare della diversità una ricchezza.

Crocevia di ogni diversità, l’immaginario collettivo tunisino pullula di storie che celebrano l’amore ed i piaceri. Storie senza il minimo puritanesimo, mettono in scena tanto la vergine quanto l’efebo. Ciononostante, la comunità LGBT radicata in Tunisia da molti decenni ha subito troppe intimidazioni e non ha acquisito alcun diritto ed alcun riconoscimento.

Gli ultimi sconvolgimenti sociali e politici hanno portato una scossa profonda del suo status. La comunità LGBT, un tempo immersa nella clandestinità come un iceberg, è uscita alla luce del sole. In un certo senso, è stato un processo volontario, i giovani della comunità sono stati attori di quello che sembrava un processo di liberazione del loro paese. Inebriati dal vento della rivolta che soffiava sulla Tunisia, non sono più rimasti nascosti, si sono assunti le proprie responsabilità e hanno lottato tanto per il diritto al lavoro ed alla dignità quanto per le libertà sessuali.

Le dichiarazioni perlomeno imbarazzanti del ministro transitorio dei Diritti umani e della Giustizia sulla questione dell’orientamento sessuale [Il Grande Colibrì] non hanno contribuito a placare gli spiriti e la comunità è rimasta sul chi vive: le sue angosce sono alimentate dagli atti di violenza (sicuramente occasionali, ma sempre più frequenti) di cui sono diventati bersaglio privilegiato i suoi membri.

Oggi, 17 maggio, giorno emblematico che 22 anni fa ha visto l’Organizzazione mondiale della sanità rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie da essa riconosciute, la comunità LGBT tunisina:

1. dichiara attraverso questo manifesto la sua intenzione di continuare la lotta per le libertà individuali e fondamentali e per il diritto delle minoranze alla vita e alla dignità;

2. insorge contro tutte le forme di violenza, vittimizzazione, stigmatizzazione e discriminazione;

3. chiama le forze umanistiche tunisine a mobilitarsi per la difesa dell’integrità fisica e morale della comunità LGBT tunisina;

4. insiste sull’importanza della tolleranza e del rispetto dei diritti delle minoranze sessuali, in quanto principi indispensabili per la convivenza pacifica e la coesione sociale della Tunisia.

 

Gruppo degli LGBT tunisini
traduzione di Pier
©2012 Groupe des LGBT Tunisiens – Il Grande Colibrì

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