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Gentile ministra Elena Bonetti,

abbiamo ricevuto la richiesta di indicare a quali gruppi di lavoro tematici del Tavolo LGBT le nostre associazioni vogliano partecipare e non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione per la volontà di procedere con il lavoro del Tavolo medesimo.

Tuttavia Le scriviamo per esprimerLe il nostro sconcerto nel vedere come è stato organizzato e nominato il gruppo di lavoro numero 3. Sotto il titolo di “Sicurezza, il gruppo di lavoro dovrebbe occuparsi di “prevenire e contrastare la violenza omotransfobica; attivare/supportare percorsi di accoglienza e protezione: i refuge centers; discriminazione nei confronti di persone migranti/richiedenti asilo LGBT; attivare percorsi di formazione delle FF.OO; migliorare la condizione carceraria delle persone LGBT”.

Le perplessità sono davvero numerose.

1) Esprimiamo assoluta contrarietà a caratterizzare la questione delle persone migranti e richiedenti asilo come una questione non di “diritti”, ma di “sicurezza”, utilizzando schemi e linguaggi propri di una retorica xenofoba. Sappiamo che questa retorica da tempo ha plasmato anche linguaggi e contenuti di testi legislativi, dai decreti Minniti a quelli Salvini, ma non possiamo fare a meno di denunciarla come totalmente inaccettabile per un movimento che chiede diritti umani e uguaglianza.

2) L’aver posto le questioni relative alle persone migranti e richiedenti asilo in un gruppo di lavoro tematico che si occupa per il resto di contrasto alla criminalità (prevenzione della violenza; forze dell’ordine; carceri) ripropone uno stereotipo xenofobo che non possiamo fare a meno di stigmatizzare.

3) Se è comprensibile che le questioni relative alla categoria specifica delle persone richiedenti asilo siano affrontate solo da un gruppo di lavoro, pensare di relegare le questioni relative alla ben più ampia e generica categoria delle persone migranti a un unico gruppo di lavoro ci sembra una scelta estremamente limitante e in contrasto con il principio di intersezionalità che ispira tanto gran parte del movimento LGBTQIA quanto (ormai da decenni) le politiche istituzionali, per esempio dell’Unione Europea e del Ministero che Lei dirige. Riteniamo che l’attenzione alle persone migranti (come ad altre condizioni quali le condizioni sociali, l’età o la disabilità) dovrebbe essere trasversale a tutti i gruppi di lavoro.

4) Ci sembra poco proficuo che i temi della prevenzione della violenza e del contrasto agli hate speech siano affrontati da gruppi di lavoro differenti: il fatto che le radici dei due fenomeni siano le stesse dovrebbe essere un elemento ormai perfettamente acquisito e riconosciuto.

5) Risulta poco comprensibile perché la formazione delle forze dell’ordine sia affrontato da due gruppi di lavoro diversi (Sicurezza e Formazione), rischiando di disperdere energie e idee.

Per queste ragioni, Le chiediamo un chiarimento sullo spirito con cui il Suo Ministero intende affrontare le questioni relative alle persone migranti e richiedenti asilo.

Le chiediamo inoltre di ridefinire nome e competenze del gruppo di lavoro ora denominato “Sicurezza”. Si potrebbe, per esempio, ipotizzare un gruppo di lavoro sul contrasto all’emarginazione, attento ad alcune fette di popolazione come persone richiedenti asilo, carcerate, rifiutate dalle famiglie, senza fissa dimora, ecc…, prevedendo di discutere di azioni di formazione specifiche su questi temi alle forze dell’ordine, ma non solo.

Infine, Le chiediamo di esplicitare come debba essere trasversale a tutti i gruppi di lavoro l’attenzione per le condizioni legate al “sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali” (art. 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea).

Con la certezza di un Suo pronto e positivo riscontro, La ringraziamo per la Sua disponibilità e Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

AGEDO
Associazione radicale Certi Diritti
Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford
Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Il Grande Colibrì
Maurice GLBTQ
MiXED lgbti

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