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È stata uccisa con sette coltellate: il cadavere dell’attivista russa per i diritti umani Yelena Grigoryeva è stato trovato questa domenica a San Pietroburgo. La donna, che dava fastidio al potere e alla destra nazionalista per le sue lotte a favore delle minoranze sessuali ed etniche, aveva 41 anni ed era bisessuale.

Secondo i suoi amici, da tempo Grigoryeva continuava a ricevere minacce di morte, tanto su internet quanto al telefono. Ne aveva parlato anche alla polizia, che aveva però ignorato le sue richieste d’aiuto. Negli ultimi giorni la paura dell’attivista era ancora cresciuta, dopo che il suo nome era finito su Saw.

Saw è un inquietante database online di persone LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali) da aggredire e torturare: di ogni bersaglio sono forniti nome e cognome, fotografia, indirizzo e altri dati personali. Ma le autorità russe hanno preferito fingere di non capire la gravità della situazione, offrendo sostanzialmente il proprio avvallo ai violenti e ora anche agli assassini.

Pier Cesare Notaro
©2019 Il Grande Colibrì
foto: Il Grande Colibrì

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