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Sembra che ogni giorno nasca una nuova casa editrice e sempre più libri cerchino di trovare spazio negli scaffali delle librerie, spesso proponendo argomenti triti e ritriti o astrusità inimmaginabili: non è il caso di “Terre di libri” (terredilibri.it), giovane casa editrice che tra classici e nuovi autori vuole offrire un nuovo sguardo sul mondo e che con “Il parrucchiere di Harare” di Tendai Huchu (248 pp., 9,90€) ha pubblicato un autentico gioiellino. Il romanzo propone una storia che non è mai banale, nemmeno quando viene rivelato l’orientamento del protagonista in quello che – ad altre latitudini e in condizioni differenti – diventerebbe un perfetto stereotipo.

Protagonisti della vicenda sono Vimbai, esperta parrucchiera e regina del salone di Mrs Khumalo, nonché madre single di Chiwoniso (bimba nata a seguito di una violenza subita da un uomo sposato molto ricco e molto in vista), e Dumisani, giovane ma già molto bravo parrucchiere che riesce a farsi assumere nel salone e in breve tempo conquista i favori di tutte le clienti e ne fa arrivare molte altre.

Il parrucchiere di Harare copertina 2.inddE’ una storia d’amore impossibile, non solo perché parte da un’iniziale diffidenza – che a tratti sconfina nell’odio puro – da parte di Vimbai, che si sente defraudata del suo ruolo di “ape regina”, ma anche perché il giovane brillante parrucchiere nasconde un segreto che, nonostante i due si avvicinino sempre più, arrivando a vivere insieme ed essere apparentemente compagni per le rispettive famiglie d’origine (la povera e umile di Vimbai, la ricchissima e potente di Dumisani), non potrà mai davvero fare di lui il compagno di una donna.

Sullo sfondo, ma neanche tanto, la precarietà delle condizioni di vita dello Zimbabwe, la violenza cieca delle squadracce al soldo dei ministri, l’omofobia delle sette religiose e della maggioranza della popolazione e le quotidiane attenzioni riservate dai più alle donne sole, sia che passeggino in un parco, sia che si rechino al lavoro. In questo quadro, che continua a mutare per una serie di colpi di scena degni di un ottimo romanzo giallo, la vicenda è destinata ad un epilogo inaspettato.

Interessante anche la narrazione in prima persona, come se il romanzo fosse scritto dalla stessa Vimbai e non dal bravissimo Tenda Huchu, giovane autore dello Zimbabwe, attualmente residente in Scozia, alla sua prima fatica letteraria.

E una menzione speciale a “Terre di libri“, che accanto a nomi celebri, come quello dell’esploratore Henry Morton Stanley e del romanziere di fine Ottocento Emilio Salgari, propone titoli di una narrativa giovane e nuova, per parlare di “terre – un tempo lontane, ma oggi vicinissime – delle quali in Italia conosciamo poco“, che sono in evoluzione e in cui “sta nascendo una nuova letteratura, che questi mutamenti interpreta e rispecchia“.

 

Michele
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