E alla fine, il Ministro della Giustizia e Procuratore Generale polacco Zbiegnew Ziobro è riuscito a far scarcerare Marika Matuszak, una giovane ventunenne appartenente al gruppo di estrema destra “Front Oczyszczenia Polski” (Fronte per la Pulizia della Polonia).
Nell’agosto del 2020, durante il Pride della città di Poznań, Marika aveva aggredito una donna, cercando di rubarle una borsa arcobaleno. Per questo era stata condannata a tre anni di reclusione con l’accusa di furto (tre anni sono la pena minima in Polonia per questo reato).
“un tribunale ha condannato una ragazza al carcere perché aveva protestato contro l’ideologia di sinistra e l’omosessualità -ha twittato il ministro- I tribunali condannano i polacchi che difendono la fede ed i valori, ma lasciano liberi coloro che aggrediscono i credenti, attaccano le chiese e sputano sulle forze dell’ordine”.
Ziobro appartiene al partito cattolico-nazionalista Suwerenna Polska (Polonia Sovrana), alleato nella coalizione di governo con il PiS, (Prawo i Sprawiedliwość, Diritto e Giustizia ) che governa il paese ininterrottamente dal 2015, e che ha condotto svariate campagne elettorali agitando lo spettro della cosiddetta “ideologia LGBT” che dovrebbe attaccare “i valori polacchi”.
Secondo il tradizionale rapporto di ILGA Europe, la Polonia è il paese con meno diritti per le persone LGBTQIA+ nell’Unione Europea. Questo “primato” è merito della mancanza di protezione legale contro i discorsi di odio, dell’assenza del matrimonio egualitario e delle unioni civili e dei discorsi di odio da parte di media e personalità politiche.
Per Bart Staszewski, un attivista per i diritti delle persone LGBTQIA, balzato alle cronache alcuni anni fa per avere creato i noti cartelli “zona libera da LGBT” per indicare quelle località che avevano votato le risoluzioni discriminiatorie
“questa è la Polonia: il paese dove portare una borsa arcobaleno ti rende un bersaglio per i neo nazisti, ed è il paese dove i neonazisti ricevono il pieno supporto da parte di un governo di destra”.
Ziobro, dopo aver liberato e ridotto la pena a Marika Matuszak si è rivolto al presidente della Repubblica Duda per ottenere un provvedimento di grazia.
Alessandro Garzi
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