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Lo scorso novembre, il Ministero della Giustizia russo ha chiesto al tribunale di San Pietroburgo di liquidare “Sfera” (Сфера), una fondazione che sostiene buona parte dei gruppi nella lotta per i diritti LGBTQIA+ (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) nel paese, incluso LGBT Network, un’organizzazione nazionale per la protezione e la diffusione dei diritti delle persone LGBTQIA.

LGBT Network

LGBT Network

LGBT Network (Российской ЛГБТ-сети) è stata fondata nel 2006, ed è la più vecchia organizzazione russa di questo tipo, ed una delle più importanti.
Le accuse da parte del governo sono quelle di “voler cambiare la legislazione russa sulle persone LGBTQIA+ (la ben nota legge “contro la propaganda gay”) lavorando anche con minori di 18 anni”, e quindi rappresentare “un pericolo per la legge e l’ordine pubblico” in quanto le attività dell’associazione vanno contro “i valori fondamentali sulla famiglia scritti nella costituzione russa”.

Sfera è stata fondata nel 2011 dall’attivista russo Igor Kochetkov. Cinque anni dopo, la fondazione era stata etichettata come “agente straniero”.
La stessa sorte è toccata nel 2021 prima ad LGBT Network e successivamente allo stesso Kochetkov.
In origine, la legge sugli “agenti stranieri” del 2012, serviva a controllare le organizzazioni non governative che ricevessero fondi dall’estero. Questa legge, è stata modificata nel 2019, e copre qualsiasi gruppo (o anche individui) che riceva qualsiasi importo dall’estero, che provenga indifferentemente da governi, organizzazioni o anche privatə cittadinə e che pubblichi qualsiasi materiale mediatico.

I sostenitori del Memorial, uno dei più antichi gruppi per i diritti umani della Russia che è stato dichiarato agente straniero lo scorso dicembre

I sostenitori del Memorial, uno dei più antichi gruppi per i diritti umani della Russia che è stato dichiarato agente straniero lo scorso dicembre, foto ©dw.com

Una volta che una realtà sia stata etichettata come “agente straniero” dovrà inserire il disclaimer “siamo un agente straniero” su qualsiasi cosa pubblichi (inclusi i post sui social media) per richiamare questo suo status.
Inoltre le organizzazioni devono rilasciare rapporti dettagliati al governo sulle loro attività finanziarie ogni sei mesi e vengono controllate annualmente.
Il termine “agente straniero” usato dal Cremlino, non è casuale: è lo stesso che veniva usato contro i dissidenti durante l’era sovietica, e viene usato come minaccia contro tutte le voci che non siano allineate con la politica di Mosca.

Dal momento in cui ricevono la “qualifica” di “agente straniero”, sia le associazioni che lə attivistə vengono fattə oggetto prima di ispezioni da parte di organi governativi, e poi bersagliatə dalla TV e dalla stampa vicine al Cremlino.
Per quello che riguarda Sfera, sono stati mandati in onda “speciali” secondo i quali sarebbero stati elargiti “milioni di dollari” dall’estero per promuovere gli immancabili “rapporti sessuali con minori”. Lə attivistə si sono vistə inseguire dalle varie troupe televisive, in quella che è la nota “macchina del fango” che viene organizzata in questi casi.
Svetlana Zakharova, direttrice di Sfera, in un’intervista a Radio Free Europe ha dichiarato che per il governo russo è

“lo stesso acronimo LGBT+ ad essere contro l’ordine pubblico, e che per questo le nostre violazioni sono ‘irrimediabili’. Sono indignata del fatto che le persone LGBT in Russia non siano cittadinə come tuttə lə altrə”.

“Le associazioni e le Ong – prosegue Zakharova – vengono create per aiutare un certo tipo di persone, o per difendere un certo tipo di diritti. È ridicolo che ci venga imputato il fatto che la nostra politica non corrisponda a quella del governo. Da quando siamo stati dichiarati ‘agenti stranieri’ non è mai stata notificata una violazione nei nostri confronti, abbiamo sempre rispettato la legge, e forse è per questo che le autorità si sono inventate queste accuse fuori dal mondo. Se dovesse essere liquidata Sfera significherebbe che le nostre autorità non sono pronte a proteggere, in alcun modo, lə nostrə cittadinə LGBT, e le migliaia di persone che stanno ricevendo aiuto da noi non potrebbero più farlo. Se questo dovesse avvenire, significherebbe che il governo avrebbe messo in moto una precisa operazione per eliminare l’intero movimento LGBT dalla Russia”.

Il tribunale di San Pietroburgo ha respinto, per il momento, la richiesta del Ministero della Giustizia di liquidare la fondazione, in quanto gli elementi portati non sono sufficienti e non è stato dato nessun avvertimento all’organizzazione, in modo che questa potesse correggere eventuali errori.

 

Alessandro Garzi
©2022 Il Grande Colibrì
immagine: elaborazione da foto di Pavel Danilyuk da Pexels

 

Alessandro Garzi: “Ho sempre avuto un interesse per i diritti civili. Al momento, cerco di capire qualcosa sulle politiche verso le persone LGBTQIA+ nei paesi dell’Europa centrale ed orientale, e di far conoscere cosa sia l’orientamento asessuale e il mondo che lo circonda” > leggi tutti i suoi articoli

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