Saint-Jean-de-Braye è un comune di neppure 20mila abitanti nella regione francese del Centro-Valle della Loira. È la classica cittadina tranquilla della campagna francese: qualche chiesa, qualche piccolo castello, tanti campi, un po’ di viti, un ambiente associativo vivace. E una lunga tradizione socialista. Tuchów, invece, è nel profondo sud della Polonia e ha pochi meno abitanti, ma il centro abitato ne raccoglie poco più di 6mila. La popolazione, per la netta maggioranza contadina, è fortemente conservatrice, come in tutta la regione, un feudo del partito di destra al potere, Prawo i Sprawiedliwość (Diritto e giustizia; PiS). I due comuni sono stati gemellati fino a pochi giorni fa.
Saint-Jean-de-Braye e Tuchów, negli ultimi anni, hanno preso due strade opposte. La cittadina francese ha puntato sulla modernità, creando poli industriali di alta tecnologia, e ha scelto di presentarsi come una località LGBTQIA-friendly. Tuchów, al contrario, si è arroccata nelle proprie tradizioni rurali, fino a dichiararsi a maggio del 2019, come quasi tutti i comuni vicini, “zona libera da LGBT“. Questa presa di posizione, nata sulla scia di una distribuzione di adesivi omofobi da parte del giornale di destra Gazeta Polska, è totalmente priva di effetti diretti concreti, ma non si può negare la sua estrema violenza simbolica, denunciata anche da finti cartelli stradali di un’installazione artistica scambiata per vera da molti media.
“Noi eletti di Saint-Jean-de-Braye – hanno scritto i consiglieri comunali in una dichiarazione votata all’unanimità – riaffermiamo che si devono applicare i diritti umani a ogni essere umano senza discriminazioni, indipendentemente dal suo orientamento sessuale e dalla sua identità di genere. Chiediamo l’applicazione senza ostacoli delle libertà individuali di tutti“. Con queste motivazioni il comune francese ha deciso di sospendere il gemellaggio con il villaggio polacco, finché la risoluzione di Tuchów non verrà revocata. Nessuno si illude che questa presa di posizione cambi il corso della storia, ma questo paesino ha dato un esempio importante ai livelli di governo più alti.
Pier Cesare Notaro
©2020 Il Grande Colibrì
immagine: Il Grande Colibrì
Leggi anche:
“Zona libera da LGBT”: la vera storia dei cartelli in Polonia
Polonia e Ungheria, i fascisti invadono le strade del Pride
