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Mi chiamo S. K., sono nato il ### 1997 e frequento la scuola superiore. Vivo con la mia famiglia (mio padre, mia madre e mia sorella). Ho un problema: sono gay e l’omosessualità è contraria alla mia religione e vietata dal mio governo. Rischio di finire in galera. Mia madre ha scoperto questa cosa di me e ora ho molti problemi a vivere con loro. Al liceo i bulli mi prendono di mira tutti i giorni, a tutte le ore del giorno. Ho paura per la mia sicurezza. Mia madre lo ha detto a mio zio, lui è venuto a casa nostra e abbiamo fatto una gran litigata. Mi ha picchiato più e più volte. Mi ha sbattuto contro il muro. Mi ha strozzato fino a privarmi dell’aria. Quella notte ho pensato che sarei morto. Ho vissuto un incubo. E ho scritto questo messaggio piangendo. Mi sentivo peggio di uno schiavo.

Mio zio non ha avuto alcuna pietà per me e la mia famiglia non ha avuto nessuna reazione mentre succedeva tutto questo. Hanno persino preso le sue parti. Ho anche uno zio religioso e sono terrorizzato. Sono scappato di casa stanotte. Ho dormito da amici perché mio zio era a casa.

Quando cammino per strada, ho paura della gente che mi circonda. Vorrei solo stare al sicuro. Non sono andato più al liceo nell’ultimo mese: avevo troppa paura dei miei compagni e non volevo più essere vittima di bullismo. E’ un sentimento terribile. Non voglio che mi violentino o che abusino di me. Vorrei solo un po’ di sicurezza e un posto dove poter vivere come un essere umano e iniziare la mia vita e la mia carriera e crearmi una famiglia.

 

testimonianza raccolta dall’associazione LGBTQI tunisina Mawjoudin
traduzione di Pier
©2016 Il Grande Colibrì

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