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Sembra aumentata in questi anni la violenza nei confronti delle persone LGBTQIA+ in Brasile, dovuta, probabilmente, anche alla radicalizzazione del clima politico nel paese durante il mandato di Jair Bolsonaro, ormai giunto all’ultimo mese della sua presidenza1.
Secondo la “Mappa della disuguaglianza” edita dall’Osservatorio per il Terzo Settore (Observatório do Terceiro Setor) i casi di violenza di stampo omofobico sono aumentati, nella città di San Paolo, del 143% tra il 2020 ed il 2021.

Per Luís Baron, presidente dell’associazione Eternamente Sou che si occupa delle persone LGBTQIA+ più anziane all’interno della città paulista,

“servono misure a breve, medio e lungo termine per mitigare questo problema. Bisogna mostrare ciò che succede e portare la polizia e i servizi di protezione a conoscere questa parte della popolazione. È importante che ci sia piena attenzione nelle zone che vengono frequentate da queste persone, perché possano camminare per strada in piena sicurezza”.

Dobbiamo ricordare che, quando si ha a che fare con statistiche di questo tipo, che si basano sul numero di reati denunciati, deve sempre essere valutato che un aumento dei casi può essere dovuto sia ad un effettivo aumento della violenza, ma anche ad una maggiore propensione a denunciare le aggressioni da parte delle vittime.

© foto di Leo Pinheiro / Fotos Públicas

Un altro studio, commissionato da Uber all’istituto di statistica Instituto Locomotiva su un campione nazionale, mostra che il 20% delle persone LGBTQIA+ brasiliane hanno subito un’aggressione per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere mentre viaggiavano sui mezzi pubblici.

Il 7% ha rivelato che l’episodio è avvenuto su mezzi di trasporto collettivo, mentre per il 16% è avvenuto su servizi come taxi o, appunto, Uber. Il 41% delle persone LGBTQIA+ brasiliane hanno riportato di avere subito comunque una qualche forma di violenza a causa del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere.

 

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A novembre, l’elezione del nuovo presidente Lula, figura storica della sinistra brasiliana che lottò negli anni ’80 contro la dittatura militare, ha dato nuove speranze a gran parte della comunità LGBTQIA+ brasiliana. Il suo programma politico mira alla costruzione di una società più inclusiva. Cosa riuscirà a fare il nuovo presidente contro questo clima d’odio?

 

Alessandro Garzi
©2022 Il Grande Colibrì
immagine: elaborazione da foto di EVARISTO SA / AFP

 

  1. Il nuovo presidente Luiz Inácio Lula da Silva entrerà in carica il 1° gennaio 2023

 

Partecipanti al Pride il 3 luglio 2022 a San Paolo.

Partecipanti al Pride il 3 luglio 2022 a San Paolo. © foto di EVARISTO SA / AFP

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