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La notizia rappresenta un vero e proprio shock per tutte le persone attive nel movimento per i diritti delle persone LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali): Yuri Guaiana, membro del direttivo dell’Associazione Radicale Certi Diritti, è stato arrestato questa mattina a Mosca insieme a quattro altri attivisti russi dell’organizzazione non governativa AllOut. Tutti e cinque si erano presentati agli uffici della procura generale per consegnare le firme raccolte con la petizione [AllOut] per chiedere alla Russia un’indagine immediata sulle notizie di arresti arbitrari, torture e uccisioni di omosessuali in Cecenia.

Leonardo Monaco, segretario di Certi Diritti, ha fatto sapere attraverso Facebook: “Siamo in contatto con la Farnesina che sta seguendo la vicenda e gli avvocati sul posto, sappiamo che Yuri sta bene e conosciamo le coordinate della caserma dove è trattenuto”. Sono stati allertati anche degli avvocati e il console italiano, che dovrebbe recarsi presto a visitare Guaiana. L’attivista, a quanto sembra, potrebbe essere liberato presto dietro il pagamento di una multa.

Gay perseguitati in Cecenia: cosa sappiamo davvero

La nostra richiesta deve essere forte e unanime: le autorità russe devono liberare immediatamente Guaiana e gli altri attivisti di AllOut e procedere seriamente a indagare su cosa è avvenuto e sta avvenendo in Cecenia. D’altra parte, il governo italiano, come quelli degli altri stati dell’Unione Europea, devono iniziare a prendere sul serio il rispetto dei diritti umani fondamentali e fare pressione sugli stati che li violano e che cercano di insabbiare le persecuzioni.

Yuri Guaiana aveva spiegato con queste parole il suo viaggio a Mosca: “Siamo qui per consegnare più di 2 milioni di firme al procuratore generale. Non è mai avvenuto prima. I cittadini russi meritano di vivere in libertà e in uno stato di diritto. La Russia deve rispettare i trattati internazionali che ha sottoscritto. Nessuno deve sacrificare la propria libertà e la propria vita solo a causa di quello che si è e di chi si ama, né in Cecenia né da nessun’altra parte”.

 

Pier
©Il Grande Colibrì

Aggiornamento dell’11 maggio 2017 –  Nel pomeriggio Guiana è stato liberato, accompagnato all’aeroporto ed espulso dalla Russia. “Gli altri quattro attivisti russi (Sasha Alekseeva, Marina Dedales, Valentina Dekhtyarenko e Nikita Safronov) sono stati liberati poco prima di Yuri, che ha dovuto affrontare le pratiche per l’espulsione. Continueranno la loro battaglia nelle condizioni ostili della Russia di Vladimir Putin: resteremo loro vicini” hanno dichiarato Leonardo Monaco dell’Associazione Radicale Certi Diritti, Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni e Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani.

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