Skip to main content

Le giovani e i giovani thailandesi, da mesi impegnati in un grande movimento per la democrazia che neppure l’emergenza COVID-19 è riuscita a sopire, hanno un nuovo leader: Tattep Ruangprapaikitseree ha solo 23 anni, ma riesce a incantare piazze piene di migliaia di persone, dove si presenta molto spesso con il suo fidanzato, Panumas Singprom. L’omosessualità di Tattep suscita numerose polemiche, ma non è per nulla un ostacolo per chi protesta contro la dittatura. Anzi, la fama di Tattep parte proprio con un lungo bacio in bocca dato al suo compagno.

Dicembre 2019

Tattep è nato in una famiglia piuttosto povera: rimasto orfano di madre a 6 anni, va a vivere con il padre in un appartamento condiviso con altre persone nella capitale thailandese, Bangkok. Il padre lavora come rider, fa consegne a domicilio usando un’app. Intanto Tattep va a scuola. È portato per lo studio, tanto da riuscire a entrare in università e a laurearsi in scienze politiche. L’amore per la politica e il desiderio di democrazia accendono ancora di più il suo interesse per Panumas, un ragazzo che conosce su Tinder. Diventano compagni, di vita e di lotta.

Inizialmente si impegnano soprattutto sul fronte dei diritti LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali). La Thailandia approva le unioni civili per le coppie dello stesso sesso, ma nel paese asiatico il movimento arcobaleno non si lascia incantare: attivisti e attiviste, e tra loro anche Tattep e Panumas, reclamano il matrimonio. Perché le coppie sposate possono adottare, quelle unite civilmente no. Perché le coppie sposate hanno vantaggi fiscali non riconosciuti alle coppie unite civilmente. Perché, semplicemente, le unioni civili non sono matrimoni e le persone LGBTQIA thailandesi non accettano di essere trattate come cittadine di serie B. Per chi dice “meglio qualcosa che niente”, la risposta è “meglio tutto”.

È proprio durante una protesta davanti al parlamento, a dicembre dell’ano scorso, che Tattep e Panumas si baciano in bocca. Senza vergogna. Con tanto orgoglio. L’immagine fa il giro del paese. Molti politici sono scandalizzati. Persino Mukda Pongsombat, la presidente della commissione parlamentare che si occupa dei diritti delle minoranze sessuali, si dice scioccata, giura di non aver dormito la notte e chiede scusa per non aver impedito il misfatto. Sui social media e nelle piazze, invece, la coppia viene applaudita e mostrata come esempio di una gioventù coraggiosa e stufa di un’élite che reprime la Thailandia sotto una cappa soffocante.

thailandia bacio coppia gayFebbraio 2020

Tattep e Panumas allargano i propri orizzonti: capiscono che non basta combattere per i diritti LGBTQIA, bisogna lottare per realizzare una società egualitaria e inclusiva per ogni persona. Meglio tutto, ancora una volta. Non si può cedere alla paura e al ricatto, che immobilizzano, soffocano, uccidono le possibilità di cambiamento. E così fondano un gruppo pro-democrazia su Facebook. Il successo è clamoroso. Tutto confluisce nel Free Youth Movement (Movimento giovanile per la libertà), che riempie le piazze. Eppure non basta neppure passare dalla bandiera arcobaleno a quella della gioventù, bisogna sostenere i diritti di tutta la popolazione: la nuova organizzazione cambia nome, diventa Free People Movement (Movimento popolare per la libertà).

La Thailandia è in fermento a febbraio, le grandi manifestazioni si susseguono una dopo l’altra, nonostante la paura. D’altra parte, il regime al governo si è imposto con un bagno di sangue e con un colpo di stato nel 2014 e si mantiene al potere con elezioni contestate e impedendo l’azione politica dell’opposizione. Ora però la popolazione vuole tutto: diritti civili, economici e politici, una nuova costituzione democratica, la cancellazione di molte prerogative del re e del reato di lesa maestà, per cui ogni minima critica al monarca può comportare una condanna a decine di anni di galera.

Luglio 2020

L’emergenza COVID-19 raffredda tutto. Il paese si ferma, le piazze di svuotano, una nuova paura paralizza il paese. Poi, pian piano, emerge una nuova consapevolezza: il nuovo coronavirus colpisce soprattutto le fasce più povere della popolazione, che subisce anche le conseguenze lavorative ed economiche peggiori. Non si può lottare contro la pandemia senza lottare contro l’élite che governa il paese, senza lottare contro quell’1% della popolazione che detiene il 67% delle ricchezze del paese.

coronavirus spiegato migranti italiaIl Free People Movement annuncia per il 18 luglio una nuova manifestazione. L’appuntamento è intorno al monumento alla democrazia, un monumento del 1939 che oggi richiama beffardamente promesse mai realizzate. In quattro e quattr’otto le autorità riempiono la spianata di fiori, per impedirne l’accesso. Ma le persone arrivano comunque a migliaia, dicono beffardamente che sono venute a guardare quel nuovo bel giardino. La manifestazione è un grande successo, come lo è quella organizzata esattamente una settimana dopo nello stesso luogo per proclamare ufficialmente che il matrimonio omosessuale è una delle priorità assolute del movimento pro-democrazia.

Domani

Le autorità sembrano incapaci di reagire, meditano, dubitano. Sentono tremare la terra sotto i loro piedi? Rimpiangono i tempi in cui non dormivano di notte per un bacio e non per un’onda popolare che potrebbe travolgerle? Solo il 26 agosto, con oltre un mese di ritardo, arrestano dodici organizzatori della manifestazione del 18 luglio, tra cui Tattep e Panumas. Li accusano di aver messo in pericolo la sicurezza nazionale e di aver violato le norme contro la diffusione del nuovo coronavirus. Ma dopo qualche ora li rilasciano su cauzione.

Intanto Tattep è ormai riconosciuto come un leader. “Ricevo pressioni dal governo, dalle persone del movimento, dall’opposizione, anche dai miei sostenitori, perché si aspettano che li guidi. Ne varrà la pena se potrò essere parte di un movimento che condurrà il paese a diventare una vera democraziadice alla Reuters. Sicuramente il suo esempio sta ispirando un’intera generazione in Thailandia. Chissà se riuscirà a ispirare anche attiviste e attivisti di un movimento arcobaleno relegato ai margini dell’arena politica in un paese lontano dove i politici continuano a pretendere gli applausi per aver approvato, costretti dalla Corte costituzionale, delle misere unioni civili. Meglio tutto, ci direbbero in Thailandia.

Pier Cesare Notaro
©2020 Il Grande Colibrì
immagini: il bacio di Tattep e Panumas / Il Grande Colibrì / Il Grande Colibrì

Leave a Reply