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Una ragazza come tante altre che condivide un evento felice sui social, l’egiziana Dalia Alfaghal è stata trasformata nell’emblema del male. La sua inammissibile colpa è quella di aver pubblicato sul suo profilo Facebook una foto con la sua ragazza che le ritrae una accanto all’altra con gli occhi felici e due sorrisoni da far invidia. Ma non è solo questo, tra i commenti spunta in tutta la sua bellezza e semplicità un “mabrook” scritto dal papà di Dalia. Uno tsunami di commenti colmi d’odio e disprezzo si avventa su di lui, auguri di morte e vilipendi di ogni genere.

Perché essere gay in Egitto non è considerato un reato dalla legge, ma rappresenta un affronto e un’ignominia per la società. A maggior ragione se a parlarne con fierezza e orgoglio, serenità e gioia è una donna. Una donna che ha deciso di non nascondersi più, costi quel che costi. Infatti Dalia ha raccontato che la strada che l’ha portata a quel che è oggi non è stata priva di sentieri scoscesi e ciottoli acuminati: cresciuta in una famiglia molto religiosa, ha provato a nascondere il suo orientamento sessuale fino all’età di 12 anni, quando, all’esplicita domanda del padre, lei ha rivelato apertamente di essere lesbica.

Il suo coming out pubblico, tuttavia, ha anche ricevuto un non trascurabile supporto da parte di tanti altri utenti che hanno riempito Dalia e Jennifer (nome fittizio della sua ragazza a tutela della sua privacy), donando loro ancora più forza e orgoglio [Egypt Independent].

Dalia ama e si ama, non vuole nasconderlo e non intende vergognarsene. L’odio colpisce e ferisce ma l’amore lenisce e colora.

Ameni
©2017 Il Grande Colibrì
foto: Il Grande Colibrì

This Woman Is The Most Hated Lesbian In Egypt

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Pubblicato da BuzzFeed LGBTQ su Giovedì 24 agosto 2017

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