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La pelle comincia a bruciare, è difficile tenere gli occhi aperti, si sentono dei rumori, sembrano spari. Ah no, sono i tentativi di alcune persone di rompere i vetri del locale. L’unica via di uscita è una scala molto stretta e le persone cercano aria pulita fracassando i vetri, perché dentro l’aria è invasa da un gas lacrimogeno. Le persone non capiscono cosa stia succedendo, ma cominciano a uscire, nella calca di gente alcuni cadono e nella fretta si calpestano a vicenda. Due sono le persone ferite.

Questo è il racconto, in sostanza, di ciò che è successo al club Super Super nel quartiere Trnje di Zagabria, capitale della Croazia. Domenica 12 febbraio, verso le 3.30 del mattino, alcuni assalitori non ancora identificati sono entrati gettando una bomboletta di gas lacrimogeno nella discoteca dove era in corso una serata LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali), con la precisa intenzione di punire chi è diverso [Jutarnji List].

Gli attivisti hanno reagito immediatamente e già centinaia di persone sono scese in strada per denunciare l’accaduto, per aumentare la consapevolezza sulla violenza contro la comunità LGBTQI, per dire a tutti i cittadini che atti del genere non possono e non devono essere tollerati. Intanto stanno organizzando una marcia dal titolo “L’amore è e rimane più forte dell’odio”.

I membri dello Zagabria Pride hanno chiesto alla polizia di svolgere un’indagine rapida ed efficace per identificare e portare subito i colpevoli davanti alla giustizia. Hanno chiesto anche che vengano prese tutte le misure adeguate per garantire la pace, la sicurezza e i diritti delle persone LGBTQI croate.

Per ora la risposta del governo, almeno a parole, è stata una condanna dell’accaduto: “Il governo croato si opporrà con fermezza a ogni forma di violenza, di discorso d’odio, di discriminazione razziale, religiosa e di genere per combattere per l’uguaglianza, la dignità umana e la sicurezza di tutti i nostri cittadini”. Dall’opposizione, Davor Bernardić, il presidente del Socijaldemokratska partija Hrvatske (Partito socialdemocratico di Croazia; SDP), ha twittato: “Ieri la minoranza LGBT è stata attaccata. Oggi potrebbe toccare a una minoranza etnica o religiosa. Domani potrebbe essere il tuo turno” [Jutarnji List].

Lo Zagabria Pride purtroppo afferma che negli ultimi mesi la comunità LGBTQI ha dovuto affrontare molte discriminazioni alimentate dalle forze aggressive dei radicali clericali di destra, senza che il governo croato abbia preso seri provvedimenti in merito.

 

Ginevra
©2017 Il Grande Colibrì

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