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Malgrado i dati italiani raccolti dalla ricerca di Eurobarometro sulla discriminazione nell’UE siano incoraggianti [Il Grande Colibrì], stiamo assistendo a una recrudescenza dell’omofobia in ambito scolastico che solo in parte è legata ai purtroppo sempre presenti episodi di bullismo. La nuova omofobia è più subdola e mistificatrice di quella tradizionale e vuole boicottare l’educazione all’accettazione della diversità, millantando teorie e linee guida scolastiche non solo inesistenti, ma addirittura offensive per il cervello di chi viene indottrinato: associazioni cattoliche, sentinelle in piedi e gruppi fascisti, oltre a media, libri e pagine sui social network, hanno diffuso teorie secondo cui le linee guida dell’istruzione contenute nel patto formativo che le scuole siglano con le famiglie o quelle della “buona scuola” di parto renziano conterrebbero aspetti inquietanti relativamente alla sessualità.

Tra chi dice che, grazie alla “propaganda gender”, gli insegnanti annulleranno le differenze tra maschi e femmine o insegneranno che i bambini devono scegliere il sesso a cui appartenere, e chi racconta che a partire dai quattro anni verrà insegnato ai bambini a masturbarsi per arrivare a prove di sesso anale a otto anni, le bufale sono talmente grosse che c’è da stupirsi che qualcuno davvero ci creda. Ma purtroppo, di fronte al rischio che i bambini vengano messi di fronte a rischi di questo tipo (quando tutt’al più si vuole insegnare a non discriminare chi è o appare diverso) molti genitori e molti parrocchiani anche non troppo tradizionalisti si sono fatti prendere dal panico e sono finiti ad ingrossare quest’esercito di disinformatori, diventando essi stessi strumenti di un’odiosa propaganda.

Per fortuna, però, qualcuno ha provato nelle ultime settimane a rovesciare la questione e ad analizzare chi sono coloro che diffondono queste teorie. Tra le prime è intervenuta Michela Marzano, parlamentare cattolica del Partito democratico (PD) e titolare di una cattedra di Studi sociali all’Università Sorbona di Parigi, che nel suo testo “Papà, mamma e gender” (UTET 2015, 12€, 151 pp.), “decostruisce le letture spesso fantasiose [dell’idea di gender] che ne danno oggi molte associazioni religiose danno della teoria gender”.

Ma ancora più importante è la voce di tre studiosi della Società italiana di psicoterapia per lo studio delle identità sessuali (SIPSIS) che hanno pubblicato due testi (uno di sapore prettamente tecnico e per esperti, il secondo estremamente divulgativo senza perdere il rigore scientifico necessario), scaricabili gratuitamente dal sito della loro associazione, in cui chiariscono cosa sono gli studi di genere (gender studies) e illustrano in una sorta di mini-vocabolario tutto ciò che bisogna sapere sull’identità sessuale e di genere, l’orientamento sessuale, l’omofobia e la transfobia.

I tre professionisti sono Federico Ferrari, Enrico M. Ragaglia e Paolo Rigliano, ciascuno dei quali vanta un notevole bagaglio di esperienze in materia, avendo tutti e tre focalizzato gran parte del loro lavoro di psicologi, psichiatri e psicoterapeuti sull’universo LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Ferrari e Rigliano hanno tra l’altro anche pubblicato saggi specifici tra cui, insieme a Jimmy Ciliberto, “Curare i gay? Oltre l’ideologia riparativa dell’omosessualità” (Cortina Raffaello, 24€, 266 pp.) [Il Grande Colibrì], oltre a vari altri testi editi da Mimesis, La Meridiana e Feltrinelli.

“Il genere: una guida orientativa” [SIPSIS] è il testo più professionale e sicuramente focalizzato su un pubblico più preparato, quale quello di psicologi, psichiatri e psicoterapeuti, ma anche di giornalisti e insegnanti che non vogliano rinunciare a un approccio approfondito sulla questione. Arricchito da note e bibliografia, il testo prende in esame in modo dettagliato la differenza tra gli studi di genere e la fantomatica “teoria del gender”, che secondo i movimenti cattolici tradizionalisti sarebbe alla base del complotto per minare la società basata sulla “famiglia tradizionale”.

“Gender: che cos’è e cosa non è” [SIPSIS] spiega alcuni dei concetti espressi nel primo testo rendendoli più leggibili e fruibili dal grande pubblico, quindi anche da genitori e studenti, per esempio, ed è resa più gradevole dalle illustrazioni di Mattia Marini. Gli argomenti sono trattati in modo chiaro e preciso, ma senza perdere mai il rigore scientifico necessario: dalle diversità tra maschi e femmine alle differenze tra sesso e genere, dalla spiegazione di cosa sia l’identità sessuale alle differenze tra orientamento sessuale e identità di genere, il testo arriva a spiegare cosa siano omosessualità, transessualità, omofobia e bullismo.

Entrambe le guide sono scaricabili gratuitamente dal sito di Sipsis, mentre sono in fase di perfezionamento la pagina su Facebook e il profilo su Twitter creati per diffondere i testi e raccogliere pareri e impressioni degli internauti.

 

Michele
©2015 Il Grande Colibrì

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