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Il governatore repubblicano dello stato del Texas, Greg Abbott, ha emesso il 1° novembre un comunicato indirizzato alla Texas Association of School Boards (TASB, una sorta di associazione alla quale partecipano tutti i consigli scolastici locali) per chiedere di togliere dalle biblioteche scolastiche quei libri che presentino contenuti “estremamente inappropriati per l’istruzione pubblica”.“Gli esempi peggiori”, per il governatore, includono i “riferimenti sessuali espliciti”. La cosa ha un po’ confuso la TASB, dato che, come ha fatto notare la portavoce Theresa Gage, l’organizzazione “non ha questa autorità sui distretti scolastici e non può quindi imporre uno standard per il materiale didattico, neppure sui libri adottati nelle lezioni e nelle biblioteche delle scuole”.

Questo provvedimento, si legge nel comunicato di Abbott, è stato preso dopo che “un crescente numero di genitori”, che “sono giustamente arrabbiati”, si sono lamentati di alcuni libri accessibili ai loro figli: “I genitori hanno tutto il diritto di proteggere i loro figli dall’esposizione a contenuti osceni nelle scuole. E hanno ragione quando affermano che le scuole pubbliche del Texas non dovrebbero proporre materiale pornografico od osceno ai bambini”. Abbott non ha specificato cosa intendesse per “pornografia” e non ha fatto esempi in materia.

“Libri pornografici”

Ci sono state, però, alcune segnalazioni fatte da suoi colleghi di partito, come il deputato Jeff Carson, che ha chiesto al procuratore generale di verificare se il libro “Gender Queer” di Maia Kobabe, che parla di identità di genere e orientamento sessuale, potesse essere considerato, appunto, come un libro “pornografico.

Kobabe, fumettista che si identifica come non binary e asessuale, ha visto il suo libro subire divieti, o tentativi di divieto, dalle scuole di almeno sette stati USA, dopo una campagna portata avanti negli ultimi mesi. “Queste cose – ha detto – stanno succedendo così in fretta che non riesco a rendermene conto”. Kobabe ha anche inviato chi considera “Gender Queer” come un “libro pornografico” a esprimere un giudizio dopo aver letto il libro e non soltanto “dopo aver visto poche immagini”, probabilmente selezionate ad arte, presenti sui social media.

gender queer maia kobabe850 libri al bando

Infatti il gesto di Abbott non è isolato, ma fa parte di una vasta campagna dei settori più conservatori per decidere cosa possa essere letto nelle scuole, come dimostra l’iniziativa di un altro deputato texano, Matt Krause, in corsa per il ruolo di procuratore generale, che si presenta nel suo account Twitter come “cristiano, marito, padre, conservatore e repubblicano”. Krause ha stilato una lista di 850 libri, perlopiù riguardanti le comunità LGBTQIA+ (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali), nera, latina o nativa.

Krause ha quindi chiesto ai sovrintendenti locali di indicare quante copie di queste opere sono presenti nelle classi e nelle biblioteche scolastiche e quale sia stata la spesa per acquistarle. Questo provvedimento, secondo lui, nascerebbe dalle proteste di studenti, genitori e contribuenti. Ma il politico non si è fermato qui: ha intimato alle scuole di identificare qualsiasi libro che parli di “sessualità, malattie sessualmente trasmissibili, HIV o AIDS” o che possa “far provare agli studenti disagio, sensi di colpa, angoscia o qualsiasi altra forma di disagio psicologico a causa della loro razza o del loro sesso o comunicare che uno studente, in virtù della sua razza o sesso, è intrinsecamente razzista, sessista o oppressivo, consciamente o inconsciamente“.

“Caccia alle streghe”

La deputata democratica Victoria Neave accusa Krause di voler fare “whitewashing alla nostra storia”: “Questo è un altro tentativo dei repubblicani di censurare la voce delle persone di colore dopo 10 mesi di misure oppressive come le leggi per scoraggiare il voto, la riorganizzazione discriminatoria dei collegi elettorali e la censura di quello che lə insegnanti possono insegnare a scuola“.

Ovidia Molina, presidente del sindacato di insegnanti Texas State Teacher Association, parla apertamente di “caccia alle streghe”: “Si tratta di un chiaro attacco alla diversità e di un tentativo di guadagnare punti sul piano politico, facendone pagare le spese all’istruzione dellə nostrə figliə. La prossima proposta di Krause quale sarà? Bruciare in piazza i libri che non piacciono a lui e a una manciata di genitori?”.

 

Alessandro Garzi
©2021 Il Grande Colibrì
immagini: elaborazione da Max Pixel (CC0) / estratto da “Gender Queer”

 

Alessandro Garzi: “Ho sempre avuto un interesse per i diritti civili. Al momento, cerco di capire qualcosa sulle politiche verso le persone LGBTQIA+ nei paesi dell’Europa centrale ed orientale, e di far conoscere cosa sia l’orientamento asessuale e il mondo che lo circonda” > leggi tutti i suoi articoli

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