Il Pakistan è un paese in cui la comunità queer resta discreta, non si fa vedere. I privilegiati di solito si tengono lontani dalla propria comunità per evitare qualsiasi stigma associato a essa. In questo ambiente soffocato, il dottor Usman Hakimuddin è una speranza per la comunità queer di Hyderabad, città nel sud del paese: ha dedicato la sua vita personale e professionale alla comunità, fatto ancor più rimarchevole quando si appartiene a una società conservatrice.
Hakimuddin si è laureato alla Isra University di Hyderabad e lavora per la comunità queer del Pakistan dal 2015. Ha lavorato con Naz Male Health Alliance (Alleanza per la salute maschile Naz) e Humraz Male Health Society (Società per la salute maschile Humraz), due organizzazioni basate sulla comunità (OBC) che lavorano per il benessere delle minoranze sessuali in Pakistan. Attualmente gestisce uno spazio libero per la comunità queer a Hyderabad. Lo scopo principale è permettere che la comunità queer discuta degli argomenti che le stanno a cuore e che si socializzi per sostenersi vicendevolmente.
Come definirebbe l’attuale stato di salute della popolazione queer pachistana?
Il Pakistan ha sempre dato scarsissima importanza alla salute della sua popolazione e la comunità queer è particolarmente trascurata dal governo: la comunità è ad alto rischio di malattie sessualmente trasmissibili (MST), in particolare l’HIV/AIDS. La mancanza di educazione sessuale e di pratiche sessuali sicure è stata la ragione alla base della vasta diffusione delle MST tra la popolazione queer. Inoltre, le persone queer, stigmatizzate e discriminate dal personale sanitario, sono restie a consultare i medici in merito ai problemi di salute sessuale, e così trasmettono le malattie.
Qual è la percentuale di uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (MSM, dall’acronimo inglese per Men who have Sex with Men) e di transgender che hanno contratto una MST nella propria vita?
I dati che arrivano da sei organizzazioni basate sulla comunità che lavorano con gli MSM e con la comunità transgender pachistana mostrano quanto la comunità sia ad alto rischio per le malattie sessualmente trasmissibili e che i numeri continueranno a crescere in mancanza di diagnosi e trattamenti adeguati. I dati dal 2012 al 2016 mostrano che il 19,4% delle persone transgender registrate nelle OBC hanno sofferto di varie MST, come il 17,8% degli MSM.
È allarmante, anche perché queste cifre provengono solo da cinque città pachistane e probabilmente sarebbero più alte se i dati fossero raccolti in tutto il Pakistan.
Qual è la percentuale di persone HIV-positive nella comunità queer? Il tasso di diffusione è allarmante?
Il Pakistan è stato classificato come un paese epidemico concentrato: questo significa, secondo le definizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e del Programma ONU per l’AIDS/HIV (UNAIDS), che c’è almeno un gruppo, o più gruppi, a rischio in cui la prevalenza dell’HIV ha superato il 5%. In Pakistan ci sono due gruppi che hanno raggiunto proporzioni epidemiche e sono chi usa droghe iniettabili (37,8%) e le lavoratrici del sesso hijra (7,2%).
Nell’ultima Integrated Biological and Behavioral Survey (Indagine biologica e comportamentale integrata; IBBS) del National AIDS Control Program (Programma nazionale di controllo dell’AIDS; NACP), quella del 2017, la prevalenza dell’HIV è aumentata dal 3,2% al 5,1% tra gli uomini in generale, mentre è rimasta costante negli ultimi anni al 7,2% tra transgender e hijra [persone biologicamente maschili che sentono di appartenere a un “terzo sesso” e assumono aspetto e comportamento socialmente considerati come femminili; ndt]. Tuttavia, non ci sono dati separati per differenziare la prevalenza in base al fatto che si abbiano rapporti con uomini o con donne.
Le malattie sessualmente trasmissibili sono considerate un tabù anche dalle persone queer?
Le MST sono considerate un tabù indipendentemente dal genere o dall’identità sessuale della persona. I medici sono ancora riluttanti a considerare la storia sessuale dei pazienti, trattandoli così con diagnosi sbagliate, e comunque in generale la popolazione esita a raccontare la propria vera storia al medico a causa dello stigma e della discriminazione legati alle MST. I medici iniziano a fare la predica sugli obblighi religiosi e a giudicare i comportamenti e le attività sessuali, dissuadendo i pazienti dal cercare l’attenzione di un medico in futuro.
Le persone queer, che sono già emarginate e considerate tabù dalla società, quando hanno una malattia, e in particolare una malattia sessualmente trasmissibile, sono facilmente prese di mira non solo dalla società in generale, ma anche dalla propria comunità.
Qual è la percezione generale della comunità queer pachistana sulle malattie sessualmente trasmissibili? Sono prese sul serio?
La popolazione queer non è ancora a conoscenza delle MST, dal momento che non esiste educazione sessuale in Pakistan e che anche solo parlare di sesso è considerato tabù. Le persone tendono ad avere qualche conoscenza sull’HIV/AIDS ma non hanno informazioni sulle altre malattie sessualmente trasmissibili, che per questo si stanno diffondendo rapidamente nella comunità queer. La comunità queer è esposta a vari tipi di MST, ma la stigmatizzazione e le discriminazioni legate alla comunità rendono difficile ottenere una consulenza o anche semplicemente informazioni sulle misure di sicurezza sessuale.
Il sesso sicuro sta diventando una pratica comune nella comunità queer pachistana?
La maggior parte delle persone queer ha iniziato a usare il preservativo grazie alle campagne di sensibilizzazione nei gruppi sui social media o alle visite a varie organizzazioni non governative (ONG) che trasmettono conoscenze sulle pratiche sessuali sicure e sulla diagnosi e il trattamento delle MST.
Quali sono i maggiori ostacoli nella promozione delle misure precauzionali?
Persino il preservativo è considerato un tabù in Pakistan e una persona ha bisogno di molto coraggio per andare in un negozio e chiedere un preservativo, cosa che a sua volta aumenta il numero di persone che hanno rapporti sessuali non protetti e quindi anche la possibilità di contrarre una MST. Varie ONG forniscono preservativi gratuiti alla comunità per pratiche sessuali sicure, ma hanno comunque risorse limitate.
Il governo dovrebbe prendere l’iniziativa per fornire un accesso sicuro e libero ai preservativi, in particolare alle comunità emarginate e ai lavoratori del sesso. Un’adeguata educazione sessuale alla popolazione può ridurre la trasmissione delle MST, ma, a causa della visione islamica conservatrice del paese, la popolazione generale non è a conoscenza delle pratiche sessuali sicure.
Le persone hanno attribuito la diffusione delle MST principalmente alla comunità queer pachistana: è un’esagerazione?
Per un paese come il Pakistan non posso dire che sia un’esagerazione: la comunità queer vive in una paura costante e resta molto discreta. Persino l’accesso alle lavoratrici del sesso è relativamente semplice se paragonato a quello dei lavoratori del sesso che hanno rapporti con altri uomini.
Dal punto di vista medico, i sintomi delle malattie sessualmente trasmissibili sono più vaghi e più difficili da diagnosticare nelle donne che negli uomini. Quindi gli uomini che soffrono di MST possono essere diagnosticati e trattati in fasi molto più precoci rispetto alle donne. Le donne restano inconsapevoli di avere una MST e possono diffondere le malattie.
Qual è lo stato delle prestazioni sanitarie fornite alle persone queer dal governo e dal settore privato?
Nel 2012 Naz Male Health Alliance ha iniziato a lavorare sui problemi di salute della comunità queer aprendo organizzazioni basate sulla comunità in varie città del Pakistan. Il loro scopo era quello di accedere alla comunità LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersessuali e asessuali) e fornirle gratuitamente test HIV, consulenze, diagnosi e trattamento di vari tipi di MST.
Il governo a quel tempo chiudeva un occhio e trascurava completamente la comunità queer anche nelle relazioni IBBS. Ora, da gennaio del 2018, il NACP ha iniziato a focalizzarsi sulla comunità LGBTQIA e ha aperto, in collaborazione con il Fondo globale per la lotta all’Aids, la tubercolosi e la malaria, vari centri per la comunità dove ci si può testare e curare per varie MST.
Qual è di preciso il ruolo delle organizzazioni basate sulle comunità nel miglioramento degli standard sanitari per la comunità queer?
Nel 2012 sono stati aperti vari OBC in diverse città del Pakistan da Naz Male Health Alliance per promuovere la consapevolezza dell’HIV/AIDS e delle altre MST nella popolazione queer pachistana. Da quando questi OBC hanno iniziato a lavorare, abbiamo visto che la comunità si è resa conto delle MST e ha iniziato a usare il preservativo e a sottoporsi periodicamente a test dell’HIV.
Questi OBC sono gestiti dai membri della comunità e la comunità si trova a proprio agio nel parlare con loro dei propri problemi di salute. Anche i dottori nominati in quei centri hanno una conoscenza adeguata dell’identità di genere e del comportamento sessuale, e quindi la comunità non è riluttante a farsi esaminare o curare per le diverse MST. Questi OBC forniscono gratuitamente alla comunità test per l’HIV, trattamento per le MST e anche preservativi e lubrificanti.
Quali strutture sanitarie nel settore pubblico, in quello privato e nel terzo settore sono disponibili per le persone transgender che desiderano intraprendere una transizione completa?
Il governo non fornisce alcuna struttura alla comunità transgender da cui ottenere una terapia ormonale adeguata o una valutazione psicologica. Direi che è una situazione allarmante perché la maggior parte delle persone transgender non consulta un medico per la terapia ormonale e per trasformare il proprio corpo usa i farmaci in base alle indicazioni date da altre persone transgender, magari con dosaggi sbagliati ed effetti collaterali.
C’è qualche medico privato che fornisce una valutazione psicologica per la comunità transgender, aiutando i medici a somministrare una corretta terapia ormonale, ma sono davvero pochi e non possono soddisfare l’intera comunità transgender. La chirurgia di riassegnazione del sesso non è legale in Pakistan e quindi chi si sottopone all’orchiectomia (rimozione dei testicoli) o alla mastectomia (rimozione del seno) o si fa impiantare protesi mammarie non segue delle procedure legali e si può rivolgere solo a strutture private.
Qual è il suo messaggio per il Pakistan Medical and Dental Council (Consiglio medico e dentistico del Pakistan; PMDC) sulle questioni relative alla comunità queer?
Il PMDC deve rivedere il suo piano di studi, includendo argomenti relativi all’orientamento sessuale e all’identità di genere nell’offerta formativa per gli studenti di medicina: ancora oggi la maggior parte degli psichiatri e degli psicologi considera le persone queer come disturbate mentalmente! Inoltre bisogna includere lo studio delle malattie sessualmente trasmissibili (avvisaglie, sintomi, diagnosi e trattamenti) e rendere obbligatoria la raccolta di una storia sessuale di tutti i pazienti indipendentemente dal loro genere.
Il PMDC e il governo dovrebbero sensibilizzare chi fornisce assistenza sanitaria sulla comunità queer in modo che lo stigma e la discriminazione affrontati dalle persone queer siano eliminati: è un diritto umano fondamentale di ogni individuo ottenere la migliore assistenza sanitaria possibile a prescindere dalla propria identità.
Qual è il suo messaggio per le organizzazioni sanitarie internazionali, che sono note per stabilire gli standard sanitari?
Il Pakistan ha bisogno di riforme sanitarie, specialmente per la comunità queer che è trascurata nel processo decisionale e quindi è particolarmente esposta al rischio di contrarre l’HIV e altre MST. Le organizzazioni internazionali stanno ricevendo dati sullo stato di salute della comunità queer che mostrano che l’aumento della diffusione dell’HIV in questa comunità è in fase di epidemia concentrata. La ragione di questo aumento è la stigmatizzazione e la discriminazione contro la comunità queer, specialmente da parte degli operatori sanitari.
Faysal Zia (Sunny)
traduzione di Pier Cesare Notaro
©2018 Il Grande Colibrì
foto: Il Grande Colibrì
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